Poesie personali


Scritta da: Antonio Cuomo
in Poesie (Poesie personali)
Vorrei essere calore per ogni tuo inverno.
Vorrei essere la luce delle tue oscurità.
Vorrei essere l'amore che batte nel tuo cuore.
Vorrei essere la vita nuova, quando la morte si annida nell'anima.
Vorrei essere il tutto che si porta via il nulla.
Vorrei essere l'alito di ogni tuo respiro.
Vorrei essere tempo quando ti rimangono gli istanti.
Vorrei essere quiete nel baccano assordante.
Vorrei essere con te ovunque tu sarai.
Vorrei essere malinconia di un'assenza.
Vorrei essere un momento che rimane eterno.
Vorrei essere questo per te, se solo potessi.
Composta venerdì 6 settembre 2013
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    Scritta da: Nino Lo Iacono
    in Poesie (Poesie personali)

    Preghiera di un carcerato

    Solo, guardo le mura che m'assediano,
    buio che ancora trafiggo con gli occhi.
    La mia mente allontana il nero della vita
    e prego Dio, chiunque e dovunque sia,
    di mantenermi lucido, acceso e attento
    ai cambiamenti che pur vedo e sopporto;
    di sfruttare questo stato per
    creare il futuro che certo avrò,
    anche in vetusta età, anche per poco, avrò!
    Piango per gli altri che chinati ormai sono
    al triste fato, dal quale non escono.
    Muto mi associo al Dio che m'ascolta;
    la sua forza mi sottrae al ghigno degli eventi
    che non mi vedranno dal dolor gridare.
    Con Lui riscatterò il mio spirito
    e rivedrò il mio corpo esultare,
    per aggiungere forza al futuro che vedo
    al di là del ferro che mi divide dal Sole,
    giacché ho preservato la mia mente
    dal logorìo di un luogo di dolore e di lacrime,
    rimanendo il nocchiero del mio destino,
    e della mia serena anima.
    Composta sabato 31 agosto 2013
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      Scritta da: Luc Milani
      in Poesie (Poesie personali)

      SOSTA

      Le gambe in traverso
      e un Naviglio che spettina
      l ' alga dormiente.
      Rimescola ombre
      diluisce contorni
      li trae qualche istante più in là.
      E schioda le torpide case
      le panche
      le idee attorcigliate.
      Sull ' alzaia non scorrono volti
      è arsura che prende a tenaglia
      e quest ' acqua
      - neppure idea vaga di mare -
      è un regalo.
      Composta venerdì 6 settembre 2013
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        in Poesie (Poesie personali)

        Intelligibile trama non si profila

        Ara il naviglio il flutto
        scie e schiume si disegnano
        lontano sfuma l'orizzonte
        cime di palmizi scuote un vento
        in alto corruschi e nubi.
        Che faccio qui oggi
        oltre i clamori estivi
        solo a guardare il mare
        e ieri che fu dove ero.
        Quante volte ho visto
        tornare l'alba
        e quante volte accadrà ancora;
        del vivere che ho inteso
        qual è l'opera del tempo
        a che le irritazioni di vanità
        le morti, le guerre?
        Si distacca già il presente
        ciò che univa si discioglie
        garbugli di pensieri bruciano
        più fitta la selva di memorie,
        dalla mente tessitrice
        intelligibile trama non si profila.
        Dov'è la rotta umana
        che non t'affondi cuore
        dove può apparire un faro
        un porto sicuro e ospitale:
        oh quando nel soliloquio
        esprimi i tuoi malanni!
        Avesse un nome pronunciabile
        e un indirizzo la speranza
        raggiungibile la pace del mondo
        inedite non resterebbero
        le mie domande dissennate
        quando spiccano un volo
        ma perdendo giri e portata
        in un vuoto picchiano a spirale!
        Insondabili vita mare e cielo
        e di scie e corpi nulla resta
        lieve o grave tutto decade.
        Come avvinci defunta giovinezza
        di illusioni venditrice
        quando si ripassa davanti
        ai tuoi specchi e alle tue vetrine
        allo scoppio di una malinconia!
        Composta martedì 3 settembre 2013
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          in Poesie (Poesie personali)

          Ti amo da qui

          Non ho mai abbandonato l'isola.
          Cercami.
          Veglio dalla cima al vulcano addormentato.
          Tra foreste di simboli e ricordi
          nell'intrico confuso di radici capovolte
          chiaroscuro della mia anima
          silenziosa e paziente.
          Accarezzami.
          La mia schiena è cielo
          dove le dita
          intrecciano
          delicate scie.
          Sorridimi.
          Il mio volto di luna
          rischiara la notte
          di luce
          rotonda.
          Abbracciami di sole
          respirami d'aria
          consolami d'acqua
          amami di terra
          sbriciolata tra le mani.
          Aspettami al tramonto.
          E sogna
          un mondo
          dove sarà
          lunedì
          per sempre.
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            in Poesie (Poesie personali)

            assuefatto

            M'invadeva una penosa nostalgia,
            mi mancava il suo viso,
            la sua pelle vellutata,
            assuefatto al magico tocco
            delle sue labbra,
            la sua assenza
            per me era crisi
            d'astinenza.
            Serravo gli occhi
            per vederla
            al buio
            io raggiungevo
            la sua anima
            immaginarla semplicemente
            mi alleviava dal
            dolore della sua distanza!
            Composta mercoledì 4 settembre 2013
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              Scritta da: Angela MORI
              in Poesie (Poesie personali)

              Il rubacuori

              Egli preferisce grazia inviolata,
              Creatura quieta e ubbidiente,
              Che si elargisce scoprendo
              Ogni suo spazio,
              Con turbata malizia.
              Egli non avversa,
              Grazia alcuna,
              Purché ardua non sia conquista,
              L'essere gentil sesso,
              Che non si contrasta,
              Al cavaliere o al predatore.
              Egli bramerebbe,
              Di espugnare la sua anima,
              Liberandone le doti velate;
              Virtù che innate,
              Possano saziare la sua sete,
              D'amore e di passione.
              Solo in seguito
              Che l'avrà posseduta
              Si tedierà di essa.
              La ricerca di una novella realtà,
              Sarà l'evento da fondare,
              Che brulicherà la sua mente,
              Fino alla nuova,
              Frizzante conquista.
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                Scritta da: logos probus
                in Poesie (Poesie personali)

                Nel deserto (stagione estiva)

                Nel deserto
                Un madido soffocare di secchezza
                l'indolenzire del moto che muore,
                di piaga allargata da secche ventate,
                mutamento di insana eternità,
                impassibile stato:

                un previsto appassire di pianta stentata,
                è il ritrovare uno scheletro
                nel buio di raggi densi:

                la libertà del caldo dolore
                cala ovunque
                da un cielo sgombro
                nel piatto orizzonte
                di linea continua.
                Composta sabato 1 agosto 2009
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Lasciatelo solo

                  Capita sempre tutto a cose fatte,
                  son tutti bravi.
                  Ed ecco
                  le soluzioni,
                  i colpevoli
                  l'elenco degli errori fatti.
                  E una valanga di consigli
                  e di rimedi.
                  E spesso sei costretto ad ascoltare
                  chi ti ricorda ciò
                  che non vorresti mai sentirti dire.
                  E mentre parla
                  tu sei capace soltanto di pensare
                  che c'è una sola spiegazione a tutto quanto,
                  e si chiama fallimento
                  con tutto quello che si porta dietro.
                  Tanti saccenti,
                  tutti interessati,
                  vuoi per sapere
                  o per approfittare,
                  messaggi di speranza
                  o compassione,
                  o solamente per rompere i coglioni.
                  Troppo di tutto
                  per un unico perdente
                  tu.
                  Composta mercoledì 4 settembre 2013
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                    in Poesie (Poesie personali)

                    Prima della prossima vendemmia

                    L'ultimo sole
                    sfiora appena questa pietra che mi fa da panca,
                    è un graffio chiaro di luce.
                    Sulla mia testa grappoli maturi,
                    il giallo
                    il nero ed il viola.
                    Pendono dal letto di foglie della pergola.
                    Filari tutto intorno
                    mi abbracciano a distanza.
                    Ho i piedi scalzi
                    e la camicia aperta,
                    tre o quattro fogli bianchi
                    da stamani stanno qui
                    sdraiati sul mio tavolino,
                    testimoni della mia testa vuota.
                    Anche la penna sta lì distesa
                    a riposare,
                    disoccupata a causa mia
                    perché oggi non so creare.
                    Briciole di pane sul vassoio,
                    pane di campagna.
                    Mille formiche stanno lì a pulire.
                    Una bottiglia neppure a metà
                    mi fa capire che non è giornata
                    ne per scrivere ne per bere.
                    Si,
                    le due cose vanno spesso insieme.
                    Musica bassa
                    vecchia quanto me
                    si degna di tenermi compagnia,
                    ma so che si annoia,
                    non sopporta il mio ascolto distratto,
                    senza rispetto,
                    oggi lavora per mestiere
                    non con amore.
                    Raccolgo un po' di forze
                    e di voglia di spostarmi,
                    metto i piedi nelle scarpe ormai sformate
                    faccio un po' di passi
                    su e giù per i filari.
                    Ritorno indietro,
                    il sole si è già spento,
                    dove sedevo adesso mi ci sdraio.
                    Domani arriva
                    lo aspetto qui,
                    con i miei fogli
                    e la mia penna.
                    Composta mercoledì 4 settembre 2013
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