Poesie personali


Scritta da: Maria Rita Canto
in Poesie (Poesie personali)

In quella terre dorata dal sole e baciata dal mare

In quella terra
dorata dal sole
e baciata dal mare,
rivedo in un lampo
i miei anni passare
Notti magiche
fatte per Amare,
sotto un cielo
di stelle cadenti
e il sorriso della
luna
riflesso sul mare
Giorni silenti
passati a sognare,
tra gioie
e speranze
da accarezzare
Pomeriggi d'estate
sotto il sole rovente,
spiagge affollate
e baci rubati
al sapore
di sale
usi,
costumi,
e tradizioni
amati da ogni generazione
Vola la mente ai giorni
più lieti,
fiorisce l'Anima
pensando a quei momenti
Sono ricordi
della mia terra,
d'infanzia felice
e della spensieratezza
Un triangolo d'oro,
tra miti e leggende,
vestita di colori
e di luce propria
la Sicilia
dentro l'Anima
da sempre
splende

RitaMariaCanto@.
Composta sabato 1 giugno 2013
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    Scritta da: A. Cora
    in Poesie (Poesie personali)

    Non è solo sole

    Non
    è solo sole, la
    donna
    Che al mattino risorge

    Che scorgi la sera calare
    dentro i flutti oscurati
    del mare

    Anche se sa abbagliare, e il tuo sguardo rapire
    A volte ti rimane nel cielo anche la notte
    come una stella nascosta

    A colorare pensieri, a camminare
    nel cuore, a suggerire parole
    mai piu sentite d'allora

    A ricordarti l'amore, d'un
    tempo discosto, quando
    viveva i tuoi
    occhi.
    Composta mercoledì 28 agosto 2013
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      in Poesie (Poesie personali)

      Ogni sera vengo a trovarti nella tua casa di marmo

      A calci in bocca
      lo prendo il tuo parlare,
      con il coraggio dovuto a non so che,
      o forse si.
      E quando ho fatto
      lo confesso a me,
      e mi perdono
      perché tappandoti la bocca
      ho fermato il tuo bestemmiare,
      perché in bocca a te
      anche il buongiorno diventa offesa.
      E stasera verrò di nuovo a cercarti,
      con le mie scarpe in piedi,
      quelle per picchiare,
      ed il crocifisso in tasca
      per potermi
      subito dopo confessare.
      Composta mercoledì 28 agosto 2013
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        Scritta da: A. Cora
        in Poesie (Poesie personali)

        Alle mie Langhe, un canto

        Oh Langhe
        mie vecchie care amiche, da codesta
        altura, sapete dare agl'occhi, un fascinoso
        sguardo, alla di voi lettura

        Voi, figlie del mare, somigliate al'onde, nel mosso
        rinverdire, nel mescolar colori
        tra boschi, fiumi e fiori

        Avvolto nel'incanto, nel vento che scompiglia, v'osservo
        tutte quante, dai colli, al litorale, quasi di verde, un mare
        che non si può scordare

        Nei vostri sguardi leggo, in cocci da incollare, frammenti di
        mia vita, albe dolci chiare, tramonti indefiniti, ciel di stelle
        pieni, giorni di sereno, visi e volti amici

        D'amor volati via, in notti poi smarrite, nel vento ancor viventi
        avvolti in pensieri a volte indefiniti
        tra glicini fioriti,

        Potrei, menzionare, se sol non fossi avvolto da tremula emozione, il nome di città, piccoli paesi, castelli, antiche chiese
        tra orme conservate dei celebri romani

        In codesta zona, ove l'amor risiede, il conoscer non ha attese
        Tra fondi valloni ed alti colli, ancora mi sovviene, un
        bimbo, appeso a un filo, inseguire un'aquilone

        Tra fronde arrossate, di vigne già famose, di giovani ciliegi
        s'ode ancor nel vento, versi di Fenoglio,
        canti di Pavese

        Oh Langhe, mie vecchie Langhe antiche, vi
        canta un vostro figlio, ove, in si tanta
        meraviglia, ancor sosta
        radici.
        Composta lunedì 10 settembre 2001
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          Scritta da: alessia14
          in Poesie (Poesie personali)

          Vita

          Nella mia vita ho esplorato il mare,
          lungo le rive della fantasia. Territori isolati
          comparivano, dove frequentemente
          gli animali si fermavano,
          rivestiti di colori luminosi, al giorno
          affascinati come l'arcobaleno. Quando i temporali
          e la notte li rendeva spenti, s'intravedevano
          con difficoltà,
          per scappare dalla paura. In questo mare le rive
          non sono di nessuno. Il porto
          accede ad altri mari inesplorati; sono al largo
          spinta dallo spirito di avventura,
          e l'esistenza dell'affetto con l'amore come accompagnamento.
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            in Poesie (Poesie personali)

            il futuro raccontato cantando

            Ha nella tasca due occhi di pantera
            portafortuna vinti al non so cosa.
            Gira per strada con i veli colorati,
            canta il futuro a chi la guarda fissa.
            Ruba il perduto lasciato in giro
            da chi è smarrito
            ed ha smarrito.
            Consuma ogni giorno lo stesso pasto,
            pane di carta che esce dal forno malato,
            spezzato caldo ed alzato al cielo,
            comunione pagana
            senza cerimonie
            per ingraziarsi i suoi dei consiglieri.
            E dopo il pane lo stesso rito
            tiepido vino
            in coppa grande,
            bevuto da sola
            nel giardino degli adulti.
            E lì
            seduta aspetta la sera
            statua di veli
            sulla panchina di marmo,
            la sola maga che non è lì per caso.
            Composta mercoledì 28 agosto 2013
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