Poesie personali


Scritta da: Ciro Orsi
in Poesie (Poesie personali)

Un sedile per sognare

Quel sedile all'ombra degli aranci
nel viale del giardino
dove giocavamo da bambini
impastando la terra
con la fantasia
vedevamo le streghe
i principi e i cetrangoli
di fiabe senza tempo
mentre mia madre
ci guardava dal terrazzo
tra una faccenda di casa
e un'allegra cantata
a piena voce
lasciandomi gli spazi
d'un navigar sicuro
oltre il cancello
di ferro sempre aperto
che dal cortile
andava verso i campi  .
Un rettangolo di grigio basalto
col bordo lavorato a toro
gli angoli arrotondati
poggiato sopra due colonne
di pietra tufo
lavorata a vista .
Da un lato della pietra
erano incise le iniziali
dello scalpellino : S.D.
un giovane fratello di mio nonno
assai portato all'arte
scolpiva nella pietra dura
del Vesuvio
le forme immaginate
da un giovane talento
per vincere l'oblìo del tempo
prima che una morte prematura
ponesse fine al sogno .
Da quel sedile
ho preso il mare aperto
oltre il cancello del cortile
lascio ora che le dita scorrano
lievi su questa tavoletta
di un prezioso vetro grigio
dal bordo lavorato a toro
un rettangolo ad angoli arrotondati
leggera come le idee
che vincono
l'oblìo del tempo .
Composta lunedì 19 agosto 2013
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    in Poesie (Poesie personali)

    Pronto all'appello

    E ti alzi una mattina,
    e sei molto diverso.
    Lavandoti la faccia
    ti lavi la camicia,
    pelle sulla pelle,
    pelle sulla stoffa
    stoffa sulla pelle.
    Ti guardi nello specchio,
    giusto per abitudine
    o forse è un caso del mattino.
    Immagini che passano,
    è facile la scelta
    della faccia di giornata.
    Una a caso
    ma triste e inespressiva.
    I mille me stesso
    tristi o disperati,
    ma vivi mai.
    Indossi la divisa
    quella di tutti i giorni,
    ma sotto la tua pelle.
    Meglio che non si veda,
    non si sa mai.
    Potrebbero aver cambiato la forma di governo
    oppure chi è al potere potrebbe aver cambiato colore di casacca.
    Meglio non rischiare
    voglio ammazzarmi da solo
    non farmi ammazzare.
    Composta lunedì 19 agosto 2013
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      Scritta da: A. Cora
      in Poesie (Poesie personali)

      Enigma

      Un
      mistero
      d'utopica essenza

      Improvviso mi coglie e
      m'avvolge

      Mentre la gioia, insegue il dolore
      Come un'ombra furtiva che mi
      cammina il pensiero

      Fino alle porte sbarrate
      del cuore

      Cala, come un sipario di
      porpora rosa

      Sui petali bianchi
      d'un fiore.
      Composta lunedì 10 novembre 2008
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        in Poesie (Poesie personali)

        Ci sarà sempre l'alba e sarà amore

        Quando finirà questo tramonto,
        la mia anima avrà il suo giorno
        un giorno d'amore!
        Intanto le stelle luccicano
        e non posso numerarle!
        L'anima straripa dal corpo
        in un dolce fremito
        non posso non aspettarti!
        Ho il cuore alla gola
        batte e non posso calmarlo!
        Dolorosa aspettazione
        quando finirà?
        Il sole sembra fermo
        come ai giorni
        del vecchio Dio,
        ma io aspetterò
        senza dormire
        sussurrando il tuo nome
        al manto di stelle
        e gioirò in questa notte,
        tu anima mia
        destati all'alba
        sarà pur sempre giorno
        per sorridere all'amore!
        Composta domenica 18 agosto 2013
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          Scritta da: A. Cora
          in Poesie (Poesie personali)

          Utopia

          Prima
          che il pianeta
          poi lo chieda, magari con
          piogge celestiali

          C'è sempre ancora un giorno da
          inventare

          Uomini più veri, e tutti uguali, senza polverine
          d'annusare, e vasti poteri da innalzare

          Ordigni sigillati d'annientare, giustizia, più severa
          ed imparziale

          Senza più fratelli d'ammazzare, donne e bambini
          per amare, da tenerci accanto
          e ringraziare

          Tutti più azzurrati i nostri cieli, molto più puliti
          i nostri mari

          Privi di veleni i terreni, meglio regolate le
          stagioni
          Una lingua chiara, tutta uguale

          Non più masturbati i pensieri
          e per tutti pace da
          imparare.
          Composta martedì 14 ottobre 2008
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