Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Il tuo amore: una freccia al petto

Ho seminato amore 
nel tuo cuore,
senza raccogliere frutti!
Di te vorrei cancellare
ogni cosa,
il tempo e i ricordi,
le passeggiate sui monti
i tuffi nel mare
la luna a guardare
sulla riva.
Di te vorrei cancellare tutto
ma non posso
il tuo amore
una freccia al petto
che non posso estirpare,
il sangue del dolore
scorre lentamente
e il rombo del cuore
adessò è un rumore sordo
ma dolente!
Vorrei poterti
dimenticare
ma non posso,
perché l'amore
fa amare anche il dolore!

Claudio Visconti De Padua.
Composta lunedì 2 settembre 2013
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    in Poesie (Poesie personali)

    Un giorno in cui la testa non era in sciopero

    Mi è mancato di vedere
    me partire
    me viaggiare
    me tornare.
    Mi è mancato
    di vedere quei luoghi
    che sembrano fatti apposta per farti pensare
    che sei sempre vissuto nel posto sbagliato,
    ma sei in tempo a cambiare.
    Mi è mancato
    di conoscere quelle persone che ti fanno capire che hai sempre frequentato gente sbagliata,
    ma sei in tempo a cambiare.
    Mi è mancato di salire su
    dalla mia cantina.
    Il peggio invece non mi è mai mancato.
    Composta lunedì 2 settembre 2013
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      in Poesie (Poesie personali)

      Cammina cammina, striscia striscia, giaci giaci

      Questa è la casa delle cento pareti,
      delle feste vissute
      con le donne che uscivano dalle torte,
      e ballavano sui tavoli,
      e noi tutti intorno.
      Qui
      è dove ti ho vista ballare,
      sbucata da una torta
      portata lì per festeggiare qualcuno
      o qualcosa.
      E ridevi
      e sorridevi,
      hai ballato fino al mattino.
      Unico rimasto
      ti ho vista stanca,
      lasciarti andare su un divano,
      il viso col trucco squagliato,
      gli occhi cerchiati,
      la poca voce rimasta
      usata solo per lamentarti del mal di piedi
      del mal di tutto.
      Da donna a un'altra donna.
      E già ti immaginavo
      non dentro ad una torta
      ma dentro una cucina,
      donna di casa
      dal festoso passato
      (per gli altri).
      Questa è la casa dei tanti corridoi
      dove ti portavo per mano,
      via da quel tuo mondo.
      Ed è la casa dei cento specchi
      dove ho visto te e me
      metterci in posa
      come davanti a cento fotografi,
      per un matrimonio
      un viaggio di nozze,
      i battesimi,
      le tante ricorrenze.
      No,
      in questi corridoi
      ci sono gli specchi
      dove ho visto i miei volti
      dei giorni di rabbia
      o mi sono visto appena
      dopo le notti in bianco
      con la ragazza della notte prima,
      quella dell'unica notte.
      Questa è la casa dove cammino al buio,
      perché gli specchi non mi possano vedere
      e giudicare.
      Questa è la casa delle cento porte,
      tutte chiuse
      con me dentro
      senza poter uscire.
      Questa è la casa dei giorni peggiori
      di tutti i giorni.
      Composta lunedì 2 settembre 2013
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        Scritta da: Raffaele Caponetto
        in Poesie (Poesie personali)

        Matrimoni a gogò

        Matrimonio combinato
        tradimento assicurato
        Matrimonio d'interesse
        fedeltà compromesse
        Matrimonio per procura
        un miracolo se dura
        Matrimonio consumato
        passato in giudicato
        Matrimonio d'amore
        fa rima con dolore
        Matrimonio annullato
        in extremis salvato
        Matrimonio per fuitina
        è contenta la sposina
        Matrimonio per rapimento
        pur lo sposo è contento
        Matrimonio si sa
        è una vera calamità.
        Composta domenica 1 settembre 2013
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          Scritta da: Rita
          in Poesie (Poesie personali)

          Vorrei fermare il tempo

          Vorrei fermare il tempo
          su questa spiaggia,
          su questo affascinante paesaggio
          della costiera amalfitana
          incastonata come un prezioso gioiello
          tra cielo e mare.
          Vorrei fermare il tempo
          su me ed il mio compagno di vita
          che mi è accanto;
          ora viviamo insieme all'unisono
          le emozioni che ci offrono
          la brezza marina,
          il calore del sole,
          l'abbraccio del fresco mare
          e troviamo serenità e felicità
          nei nostri cuori.
          Vorrei fermare il tempo
          per vivere per sempre
          in questo angolo di paradiso
          che con la sua eclatante bellezza
          anche i momenti bui della vita
          miracolosamente trasforma
          facendo tornare
          su ogni volto umano
          un caldo sorriso.
          Composta martedì 20 agosto 2013
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            Scritta da: Carlo Peparello
            in Poesie (Poesie personali)

            Quello che voglio

            Per me non esistono vizi o passioni, ma pure necessità
            Per me è necessario inventare quanto respirare
            Ho bisogno di immaginare quanto di dormire
            Di amare l'astratto come se avesse un volto familiare
            Di alimentare l'infinito come fosse l'assoluto
            Ho bisogno del disordine del caos
            Della sconfitta come maestra
            Dell'esaltazione e dei miraggi
            Di una frase che ne racconti mille
            Di bere una birra con chi non conosco
            Di mescolarmi a luoghi e odori lontani
            Ho bisogno che la mia anima non muoia mai
            e che la mente come logica non prenda mai il sopravvento.
            Composta lunedì 2 settembre 2013
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              Scritta da: Colorefiore
              in Poesie (Poesie personali)

              Potevi

              Potevi limitarti a dirle che non mi amavi più
              non era necessario che le facessi calpestare l'erba
              del giardino delle nostre intimità
              dov'erano celate le mie e le tue vulnerabilità.
              Ci sono spazi che dovrebbero rimanere inviolati
              in cui scorrazzano per sempre i figli bambini,
              in cui fioriscono antichi messaggi ricchi di promesse,
              in cui si rintanano le paure condivise,
              in si continuano a formare antichi sogni
              per poi infrangersi in riva ad un vecchio mare.
              Potevi limitarti a dirle che non mi amavi più
              non era necessario che le facessi calpestare l'erba
              del giardino delle nostre intimità
              dov'erano celate le mie e le tue vulnerabilità.
              Per lei sarebbe stato più facile amarti,
              per me non odiarti.
              Composta domenica 1 settembre 2013
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)

                Professione religiosa

                S'innalza nel mattino bianco
                la vostra patena.

                Non avvilisca
                in rottami di burrasca
                la vostra preghiera.

                Ognuno doni l'offerta
                ascoltando i dolori
                degli altri.

                È morta sull'altare
                la voce fanciulla:
                galoppa su fuochi
                d'estate.

                Verrà l'inverno
                con chiodi di freddo
                a lacerare l'offerta.

                Seduti accanto alla vita
                senza specchio
                ritornerete a cantare
                la vita
                di questo bianco
                mattino.
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Tutto ci segue nel giorno
                  e muore lentamente.

                  Camminiamo su strade affollate
                  e c'incontriamo su piste deserte.

                  Il giorno si rifugia
                  dietro occhi d'ombra
                  mentre il paese scivola nel vento.

                  Una stella cade nelle mani
                  e il presepio si accende.

                  Senza parole muore il giorno
                  quando gli uomini
                  maturano nel dolore.

                  Con troppi sogni nasce la vita
                  quando un neonato
                  piange alla luce.

                  Senza fiori cresce la montagna
                  quando l'uomo la calpesta
                  senza speranza.
                  Composta domenica 1 settembre 2013
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                    Scritta da: Michele Gentile
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Atipici

                    Mi trattengo un po'
                    sulla riva di questo atipico dolore.
                    Per ignorare ancora
                    mille altri modi di vivere
                    e tramutare in conquista
                    ogni lacrima precipitata sulle mie rose.
                    Meschini afflati, vili, sordidi banchetti
                    abbiamo consumato
                    a riparo dai giorni di festa.
                    Mi congratulo con la vostra perseveranza,
                    deboli vi ha reso ai miei occhi,
                    ha colmato i calici
                    e tutti, ora, brindano
                    al guscio del nuovo nato.
                    In fila prendiamo il numero dell'ipocrisia,
                    facciamo numeri da saltimbanco
                    tra un guaio ed una guarigione
                    seminando giorni estinti
                    sulla riva di questa
                    atipica allegria.
                    Composta domenica 1 settembre 2013
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