Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)
Tutti tornano
dove si sono sentiti amati.
In macchina. In bici.
In ginocchio.
In una casa. In una via.
In un paese. In un cimitero.
Tutti tornano
dove si sono sentiti amati.
Presto. Tardi. Fra tanto tempo.
Da piccoli. Da grandi. Da vecchi.
Ridendo. Piangendo. Impauriti.
Ma tutti tornano
dove si sono sentiti amati
In un ricordo. In un pensiero.
In un abbraccio. In un sogno.
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    Scritta da: Gabriella Stigliano
    in Poesie (Poesie personali)

    Aspettami nel coraggio

    Guardavo ogni momento
    i tuoi occhi che parlavano,
    lontano mi portano
    e con il cielo si confondono.
    Sogni e certezze
    nei nostri baci,
    conoscenze remote
    ad ogni passo
    nell'anima tracciato.
    Riscrivi il mio pensiero
    che si affaccia alla notte,
    copri questo tempo fermo
    con il tuo sorriso,
    aspettami nel coraggio,
    aspettami in questa Primavera
    germogliata dietro
    le nostre finestre distanti,
    aspetta una mia carezza
    che ho lasciato per te nel vento.
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      Scritta da: Gabriella Stigliano
      in Poesie (Poesie personali)

      Ritorniamo a guardare lontano

      Il tempo sembra essersi fermato,
      dietro le finestre
      il nostro albero
      fiori bianchi ha germogliato
      ed i nostri sogni
      sono anche in quei germogli.
      Una tempesta invisibile
      è arrivata
      con un richiamo più forte
      alla vita.
      Ritorniamo adesso
      a conoscere la purezza,
      ritorniamo ad essere veri
      nel respiro del cielo,
      ritorniamo a guardare lontano.
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        Scritta da: Nelson
        in Poesie (Poesie personali)

        Giorni di vento

        Sussurrò il vento, suggerendomi
        Frasi, versi, pensieri e parole.
        Strofe di delicata poesia,
        quanto la leggera brezza che
        ispirandomi m'induce
        a scriver d'un fiato queste righe,
        questo racconto rarefatto
        come l'aria che vibra
        tra le foglie e le piazze vuote.
        Scrivo d'istinto e come un gatto
        Che zampettando va nella notte,
        le mie dita digitano queste note
        di un profumo intenso, di una musica
        che libra come una candida piuma
        sopra i tetti delle case gremite
        di gente ammalata o impaurita.
        Sopra i letti di chi sogna la fine,
        di chi non ha forza di alzarsi.
        Sopra le idee malsane e chi
        Il coraggio ha d'immergersi
        Nella tiepida folla mascherata,
        in questo tetro carnevale.
        Fischia, urla e sbuffa ora
        Questo vento divenuto tempesta,
        uragano feroce che porta via
        il respiro, la voce, il fumo
        della mia camel blu.
        Ulula come un lupo e
        Si nutre della mia poetica
        Che libera ora è, scossa
        Da questa tensione letteraria
        Risorta tra queste bianche mura,
        da questo vortice di passione.
        Come un tornado egli gira
        Mentre girano le sillabe
        Nella mio cervello bipolare.
        Egli forse crede d'essermi nemico,
        come questo virus che sfida
        la mia tenacia, il mio buonumore
        donandomi più audacia nel perseverar
        questo scribacchiar convulso,
        questa scrittura automatica,
        indotta dal mio inconscio labile
        in contrasto con la mia ferrea coscienza
        che manovra insieme al sentimento
        questo melodrammatico riassunto
        di una qualsiasi giornata di vento.
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          Scritta da: Nelson
          in Poesie (Poesie personali)

          Corona Virus - Partita a Scacchi

          Muovo il mio alfiere,
          mangio la tua pedina,
          scivola sulla scacchiera
          la mia torre contro la tua regina.
          Una partita a scacchi contro la morte
          ma questo non è Il Settimo Sigillo
          è la realtà e un attacco alla tua corte.
          Schiero davanti a te tutti i miei fanti
          e ricordati, son io che gioco con i bianchi.
          Ci tieni bloccati nelle nostre caselle
          con il tuo cavallo nero che sposti a L.
          Ma questo gioco è durato fin troppo
          e non ti sei accorto che questo pazzo
          con questa poesia fa scacco matto.
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            Scritta da: FRANCO PATONICO
            in Poesie (Poesie personali)

            Ci rincontreremo

            Quando ci rincontreremo.
            sembrerà un secolo.
            La pioggia avrà lavato
            i vicoli polverosi.
            Rileggerò i manifesti invecchiati
            e camminerò su giardini incolti.

            Quando ci rincontreremo
            scoprirò sul tuo volto
            la ruga che non c'era
            dall'ultimo tuo sorriso
            e dal recente pianto.

            Quando ci rincontreremo
            io ti darò quel bacio
            che il virus ci ha negato
            e il battito dei cuori
            sarà un tutt'uno,
            come il calore
            del corpo tuo e del mio.

            Ci rincontreremo
            e sarà la vita.
            Composta lunedì 30 marzo 2020
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              Scritta da: FRANCO PATONICO
              in Poesie (Poesie personali)

              Io non ho paura

              Io dovrei aver paura
              a cavalcar quest'onda,
              in mezzo alla sciagura
              e al mal che ci circonda?

              Sì, può darsi avrò paura
              di ciò che non comprendo,
              di questa notte oscura
              e di un nemico orrendo.

              Noi siamo imprigionati,
              privati d'un saluto
              ai cari, ora ammalati,
              e a chi si era battuto.

              Lo sconcerto e la paura
              son figli del coraggio;
              combatterò se dura,
              forsanche fino a maggio.

              No, non avrò paura,
              perché io son convinto
              che l'uscita è sicura
              e insieme avremo vinto.
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                Scritta da: FRANCO PATONICO
                in Poesie (Poesie personali)

                Rendiconto

                Arbusti e piante
                infrondano il mio giardino
                inondato dal sole.
                Il gatto si aggira
                per la consueta ispezione.
                Passeri e merli,
                saltellano
                dal pioppo spoglio
                alla fratta di biancospino.
                Nell'acquario i pesci,
                rassegnati e tranquilli
                sono in cerca
                di qualche scaglia
                non ancora abboccata.
                Tutto è normale,
                tutto sembra normale.
                Assorto, nella penombra
                della mia stanza,
                odo una campana
                che suona a morte
                e scandisce i rintocchi,
                come un elenco stilato,
                per un rendiconto
                triste e severo.
                Composta lunedì 30 marzo 2020
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                  Scritta da: FRANCO PATONICO
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Tutto intorno tace

                  Questo silenzio irreale
                  stamattina mette addosso
                  tanto sgomento.
                  Non è la pace
                  che ho desiderato,
                  non sono i muti uccelli
                  o le fronde immobili
                  del mio giardino
                  a darmi il sereno respiro;
                  non c'è nemmeno un filo di vento
                  a portarmi l'odore del mare.
                  Dov'è finito il brusio
                  della gente inquieta,
                  sempre indaffarata?
                  C'è deserto intorno,
                  ma tutto andrà bene;
                  presto il ritorno
                  alla vita normale.
                  Composta lunedì 30 marzo 2020
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