Poesie personali


Scritta da: MoniFlà
in Poesie (Poesie personali)

I giorni sono andati via volando

I giorni sono andati via volando, ed io
non sono più quella di ieri, né giammai
tornerò da questo cimitero dove, insieme a te,
ho sepolto i miei sorrisi.

Nessun fiore è cresciuto nella mia vita
di pellegrina nuda, e il mio volto,
quello vero, si può vedere solo all'ombra
delle mani che lo hanno salutato
prima della sua partenza solitaria.

Oggi il vento sfiora le foglie
di alberi lontani.
Nell'aire cieco
una chitarra flamenca
diffonde le sue tristi note, e tutto sembra spento,
anche quel bimbo
che corre verso la madre,
la mia voce, anche, che da troppo tempo non grida,
né tace...

Magari potessi parlare al mondo intero
di quanto pericoloso sia l'amore,
di come ha spezzato le ali alla mia anima,
di come ha cancellato i sogni alle mie notti,
adesso fredde e senza cuscino.

Magari potessi parlare al mondo di questo amore
che ha odore di veleno e sa di morte.
Una volta lo dico, un'altra lo nego,
un'altra ancora taccio...

La mia vita, ciò che resta della mia vita,
scorre imperturbata verso quel fiume
che la porta alla tomba,
Acherón di fuoco e sale,
rivoltoso come i miei pensieri,
culla di anime morte.
In questo abisso infernale,
il tuo silenzio è un coltello che mi lacera l'anima,
che accelera la mia fine ogni giorno di più,
ed ogni giorno diventa più lungo dell'anteriore,
ogni giorno è una nuova condanna
a una sofferenza senza fine.

I giorni sono andati via volando,
e l'unica cosa che mi resta di te
è una epitaffio scritto sulla mia lapide bianca:
"Ti amerò oltre la morte".
Neppure la pioggia potrà cancellarlo.
Neppure la pioggia...
Composta martedì 29 febbraio 2000
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    Scritta da: MoniFlà
    in Poesie (Poesie personali)

    Il fiore più bello

    Il fiore più bello che avevo
    era bianco,
    e rosso,
    e giallo,
    e arancione,
    e verde,
    e nero.
    Era il più bello di tutto il giardino.
    Aveva foglie grandi,
    e petali colorati,
    e spine pungenti,
    e nettare delizioso,
    e profumo gradevole.
    Era il più bello che c'era.
    Brillava con il sole,
    con la luna,
    con la pioggia,
    con la rugiada.
    Era il più splendido.
    Il fiore più bello
    l'ho raccolto stamattina,
    ed ora giace solo,
    pallido,
    freddo,
    inerte
    sul gelido marmo tombale
    che ho costruito nel mio cuore.
    Composta sabato 15 marzo 2003
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      Scritta da: MoniFlà
      in Poesie (Poesie personali)

      28 dicembre 1908

      Danza la terra, danza.
      Attimi di dolore.
      Nettuno ingoia la sua falce.
      Danza la terra. Efesto s'adira.
      Zancle odora di morte e distruzione.
      E l'urlo di una madre disperata
      scava insieme a lei tra le macerie.
      Danza la terra crudele ballo di sgomento.
      Nessuno canterà l'orrore
      delle vittime dell'ira degli dei.
      Composta lunedì 13 settembre 1999
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        Scritta da: MoniFlà
        in Poesie (Poesie personali)

        Ormai non conto più le stelle.

        Ormai non conto più le stelle.
        Come vorrei poter perdermi un'altra volta
        in quella piena immensità!
        Io, così vuota, così piccola,
        io, stanca e confusa
        per tutte quelle notti
        in cui solo l'oscurità mi era amica.
        Ho smesso di contare gli astri
        così come ho smesso di respirare
        l'aria delle mie spiagge
        e delle mie colline, e da allora
        i giorni passano lenti e senza senso,
        da allora ogni abbraccio perduto
        è un abisso di tenerezza
        che viene a mancare alla mia vita.
        Ormai non conto più le stelle...
        Adesso conto soltanto i minuti
        che mi separano dalla mia terra
        e mi portano qui,
        dove la solitudine
        è l'unica stella che splende nel mio cielo.
        Composta domenica 19 novembre 2006
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          Scritta da: MoniFlà
          in Poesie (Poesie personali)

          Nonno addio

          Il sole agonizzando se n'è andato
          lasciando spazio al cupo freddo gelo
          che t'ha coperto con un bianco velo
          ed il calor del corpo s'è portato.
          Addio sussurro mentre soffia il vento,
          saluto te il cui cuore s'è fermato,
          te che qui da sola m'hai lasciato,
          te che ascolti il triste mio lamento.

          E resto così, in un silenzio simile al tuo.

          E mentre adesso nella dipartita,
          il corpo resta immobile e straziato,
          sai che quel dio che sempre hai pregato
          è mera invenzione della vita.
          I tuoi ricordi sempre in me vivranno,
          quaggiù non ti potrò dimenticare
          per quell'amore che hai saputo dare
          a me, mio nonno e padre, nell'affanno.
          Composta martedì 1 marzo 1994
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            Scritta da: Roxane Lemondrop
            in Poesie (Poesie personali)

            Ti ho perso Jack

            Ho perso ogni singola traccia di te e
            mi restano solo i ricordi che vivono
            nel profondo del mio cuore.
            Forse il sogno tuo dal mio
            si è separato e mi cercherà per il mare
            come quando ancora esistevi.
            Per me sei stato pane;
            sei stato il sole durante la pioggia,
            mi hai insegnato come fuggire
            nella grande gioia e come scavalcare
            ostacoli insignificanti.
            Devo dare tutto a te per ciò che son ora.
            Ma mi hai persa Jack, ti ho perso.
            Ho perso la tua fiducia, il tuo amore e
            la tua fantastica creatività, la quale
            ci ha portati a questo viaggio strepitoso.
            Composta mercoledì 16 maggio 2012
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              Scritta da: Roxane Lemondrop
              in Poesie (Poesie personali)

              Come le foglie

              Nel non toccarti sento la solitudine
              e la mia gioia che sta soffocando.
              Decisamente la resa dei conti
              è stata di breve durata poiché
              nessuno dei due sentiva l'altro.
              Dove avevo la testa?
              Perché ho lasciato che avvenisse qualcosa che sicuramente avrebbe distrutto una parte di me?

              Noto una certa malinconia,
              forse avvolta da un minuscolo
              strato di speranza.
              Questa è una tempesta,
              tu i campi, io il tuono,
              tu la pioggia, io la terra.
              Sei sempre più ricco di energie
              capace di uccidere.
              Ma sei soltanto una foglia
              che fugge rincorsa da altre foglie,
              non simili a te.
              Sei fragile, io sono fragile.
              Per questo siamo due foglie
              cadute dallo stesso ramo.
              Composta giovedì 29 marzo 2012
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