Poesie personali


Scritta da: MoniFlà
in Poesie (Poesie personali)

Asciuga le mie lacrime

Non farmi piangere, madre mia!
Asciuga le mie lacrime come quando ero bambina,
quando cadevo e mi ferivo,
quando mi sbucciavo le ginocchia...
Asciuga le mie lacrime anche adesso che sono donna,
perché ho il cuore lacerato, distrutto dal dolore.

Non farmi piangere, madre!
Dimmi che sei qui al mio fianco oggi e per sempre!
La morte si dice che sia un nuovo inizio,
ma mentre tu rinasci io sto morendo dentro!
Asciuga le mie lacrime, dimmi che ci sei!
Dimmi che sei lì ad aspettarmi,
che presto anch'io rinascerò al tuo fianco!
Composta giovedì 6 maggio 2010
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    Scritta da: MoniFlà
    in Poesie (Poesie personali)

    18 marzo 1314

    Guardava verso il cielo "È quasi sera".
    Il rogo era già pronto sulla Senna.
    "Portate i prigionieri", disse il Bello,
    "Sia questa l'ultima lor primavera.
    E muoian senza tocco di campana.
    E muoian senza spada, né mantello.
    Che il fuoco cancelli la lor mancanza,
    le loro ceneri le spazzi il vento".
    La guardia con la mano al re accenna,
    le fiamme han raggiunto il firmamento.
    Uccide ancora religion cristiana,
    tacciando d'eresia quel che diffida
    il seggio pontificio ed i suoi papi.
    Jacques De Molay, guardiano delle api
    dei Merovingi, linfa del Signore,
    bruciando vivo gran maledizione
    mandò al re e al Papa e all'alleanza.
    E come il risultato di una sfida
    Clemente quinto poco dopo muore,
    Filippo il Bello lo raggiunse presto.
    Con lui morì la sua sporca ambizione,
    con lui morì il suo infame gesto.
    Composta giovedì 11 dicembre 2008
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      Scritta da: MoniFlà
      in Poesie (Poesie personali)

      Lei non era...

      Luna mi sembrò
      raccogliendo le mie membra stanche
      di vento, facendole tornare
      come uomo torna un giorno alla terra.
      Lei non era: gioco di luci soltanto
      che mi condusse qui allora.
      Ed ora? Le luci ti accendono lo sguardo
      di tradimenti e inutili menzogne.
      Composta lunedì 18 novembre 1996
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        Scritta da: MoniFlà
        in Poesie (Poesie personali)

        Settembre andaluso

        Oggi il cielo sembra dipinto dalla mano di un pittore.
        Non esisteranno altri cieli come questo!
        Andalucía, la mia nuova terra,
        mi regala questa immagine di pace,
        mi fa respirare la fugacitá di un giorno
        silenzioso e stanco
        come i ricordi della mia casa lontana,
        dove lasciai amori vecchi per assaporare i nuovi,
        mentre é sempre questo stesso cielo
        che li abbraccia tutti in una volta
        in un unico e irripetibile momento.
        Composta domenica 18 settembre 2005
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          Scritta da: MoniFlà
          in Poesie (Poesie personali)

          Il segreto

          E cosa dirà la gente quando tu ed io,
          uscendo dall'ombra nella quale ci siamo nascosti,
          cammineremo sotto il sole mano nella mano?
          Eterno è il giorno senza te.
          Troppo breve la notte
          in cui la passione ci travolge.
          È già l'alba sulle spiagge di Andratx.
          Lo so, devi andar via.
          Dentro il mio corpo
          dimentichi la tua casa,
          sulla mia bocca
          sazi i tuoi desideri.
          Lascia il nostro segreto
          in balia delle onde del mare.
          Io lo raccoglierò per stringerlo forte a me.
          Cosa dirà la gente quando conoscerà
          il doloroso segreto di due amanti
          nell'istante ultimo dell'addio?
          Composta sabato 18 agosto 2007
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            Scritta da: MoniFlà
            in Poesie (Poesie personali)

            Le canzoni che il cuore nasconde

            Le canzoni che il cuore nasconde
            non hanno parole, ma musica e sguardi.
            Non si ascoltano con i sensi,
            ma soltanto con le orecchie dell'anima.
            Questa canzone che ho scritto per te
            correva tra le mie vene
            e adesso è diventata melodia-
            Le sue ali fragili di farfalla
            si spiegano in volo e ti raggiungono,
            amor mio, e uguale io vorrei
            com'esse sfiorarti con la punta delle dita.
            Volano, e quel posto lontano
            già non è così distante.
            La canzone che adesso stai ascoltando
            credendo che sia il vento
            in realtà è il mio sentimento
            che ti accarezza piano,
            dolcemente, che arriva fin lí,
            ovunque tu sia in questo momento.
            Composta lunedì 17 febbraio 2003
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              Scritta da: MoniFlà
              in Poesie (Poesie personali)

              Il tragico sfiorire dell'inverno

              Vagava per le strade quella sera
              cercava il tepor di primavera,
              trovò il soffio freddo dell'eterno,
              il tragico sfiorire dell'inverno.
              Uscì di casa per recarsi al molo,
              con la sua moto intraprese il volo.
              Gli amici lo aspettavan per la pesca,
              era lui chi doveva portar l'esca.
              Non arrivava all'appuntamento,
              l'attesa poi si trasformò in sgomento.
              Vagava per le strade quella sera
              cercava il tepor di primavera,
              trovò il soffio freddo dell'eterno,
              il tragico sfiorire dell'inverno.
              Era una notte tiepida d'aprile
              e gli altri lo aspettavan sul pontile.
              Non arrivò giammai a quell'impegno,
              la morte lo trattenne come pegno.
              Perì sul colpo, non senza dolore,
              perì quel giovane e fresco fiore.
              Vagava per le strade quella sera
              cercava il tepor di primavera,
              trovò il soffio freddo dell'eterno,
              il tragico sfiorire dell'inverno.
              E adesso che nei campi del divino
              potrai tornare ad essere bambino,
              nessuno potrà mai dimenticare
              quella tua voglia matta di volare,
              quella tua voglia d'inseguire il vento
              in cui hai trovato morte, ma contento.
              Vagava per le strade quella sera
              cercava il tepor di primavera,
              trovò il soffio freddo dell'eterno,
              il tragico sfiorire dell'inverno.
              Composta mercoledì 3 gennaio 2001
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                Scritta da: MoniFlà
                in Poesie (Poesie personali)

                Il silenzio della solitudine

                Respira, madre mia, adesso puoi!

                Danza come non hai mai fatto,
                in libertà, leggera come un alito di vento!
                Quanto sei bella, anche adesso
                che il tuo corpo è freddo!

                Chissà se avrai poi fatto quel viaggio
                che tanto desideravi fare...
                Ricordi? Sognavamo di partire,
                lontane, io e te, soltanto noi,
                lasciandoci alle spalle il pianto,
                il male, quell'infelice vita e il sopportare
                che tacevamo dentro il cuore
                e celavamo dietro ad un sorriso
                falso, ma sempre acceso in volto...

                Sei andata via e mi hai lasciata qui,
                indifesa anche da me stessa!
                Restavi solo tu nella mia vita:
                adesso c'è soltanto il silenzio della solitudine...
                Composta mercoledì 28 aprile 2010
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