Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Con gli stessi occhiali

In questa società incivile
ognuno continua il suo mestiere,
i ladri presi
sono stati sostituiti dai ladri da prendere in futuro,
le stesse bugie vengono dette da bugiardi diversi,
ci saranno ancora il delinquente,
il complice,
il traditore,
ed i morti veri saranno solamente incidenti di percorso,
come un lavoro non riuscito troppo bene,
breve sosta ed avanti
o indietro,
come su un cantiere,
quel cantiere che per molti si chiama vita.
Composta martedì 14 agosto 2012
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    in Poesie (Poesie personali)

    Uno dei troppi

    Ci passa accanto,
    ci sfiora,
    lo vediamo
    ma non lo vediamo,
    l'uomo triste
    che non esiste,
    l'uomo che sta nascosto,
    quello con la vergogna,
    che vive nella fogna
    l'uomo alla gogna,
    con quelli come lui
    l'uomo
    che non è più niente,
    che evita la gente,
    l'uomo che non conta,
    quello colpito a morte,
    dal dolore e dalla sorte.
    Composta martedì 14 agosto 2012
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      Scritta da: Susan
      in Poesie (Poesie personali)

      La gabbia

      il dolore resta indelebile nell'anima che
      continua a credere in qualcosa di bello e
      più mi guardo e meno ne vedo di bello
      ma non mi fermo
      se mi fermo sono persa,
      anche se il dolore resta,
      la voglia di andare
      la voglia di vivere è più forte
      di qualsiasi dolore
      che distrugge l'anima,
      chiudendola in gabbia
      una gabbia creata per non sentire dolore
      per non vedere il marcio che è
      di questo mondo di merda!
      a chi con forza determinante
      crede in qualcosa che non c'è
      o che forse ne vive si ma
      solo dentro l'anima chiusa in gabbia!
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        in Poesie (Poesie personali)

        Testa vuota tasca piena

        Tutti i giorni
        ognuno di voi racconta le sue ovvietà,
        mentre prepara quelle per il giorno dopo,
        preoccupato più di trovare i difetti nell'altro
        che cercare il modo per costruire insieme,
        e per tutti.
        Ed essere pagati,
        e bene
        per fare giochi e ripicche
        come bambini
        o da immaturi,
        e non pagare mai
        ma far pagare gli altri
        può anche funzionare,
        finché c'è l'incoscienza intorno.
        ma quando il vento cambia
        fa presto a diventare tempesta
        ed ogni busta paga può diventare l'ultima.
        Composta martedì 14 agosto 2012
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          in Poesie (Poesie personali)

          Il discorso del commiato

          disse la moglie del politico
          al momento del commemorare:
          "ora lo posso confessare,
          mio marito
          questo paese lo ha tradito,
          con me,
          perché la sua vera moglie
          era l'italia.
          Io ero in realtà
          l'amante
          quella sposata per pro forma
          per l'ufficialità,
          per mascherar la vera vita.
          Sempre seconda,
          senza speranza
          di diventar la prima.
          Ma io ho sepolto lui
          e lui il paese
          io sono l'unica rimasta
          del terzetto
          come spesso accade
          in questi casi.
          Composta martedì 14 agosto 2012
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            in Poesie (Poesie personali)

            La preparazione

            metto tutto in fila,
            i ricordi dell'asilo,
            il primo calamaio
            ed il primo calamaro nel piatto,
            il filo di paglia della nonna,
            il podere della zia,
            il primo viaggio,
            dal quale non sono mai tornato del tutto,
            il vino bevuto di nascosto
            e le sigarette rubate.
            I tanti libri per il poco sapere.
            Tutti in fila,
            tutto in fila,
            un piccolo colpo col dito,
            e tutti cadono giù,
            mi cadono addosso
            e crollo anch'io
            sommerso dal passato remoto
            e finito da quello recente.
            Composta martedì 14 agosto 2012
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              in Poesie (Poesie personali)

              Troppo caro

              Fiori di luce spenta
              e parole illuminanti,
              ma solo perché dovevo,
              in quel preciso istante,
              credere a qualche cosa.
              Forse la compagnia,
              forse il vino assassino,
              forse
              il chissà che cosa di una sera.
              Il danno era già fatto,
              sono quei conti che si pagano per sempre,
              ti godi una serata
              e paghi per la vita.
              Non ti posso dire
              se son costate più quelle mezze ore
              di una sera
              oppure il doverle ricordare
              ad ogni scader di rata.
              Composta martedì 14 agosto 2012
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