Io vivo
Il silenzio non ha gli occhi della paura.
il silenzio ha un solo potere,
il potere di riordinare la vita
la tua e strilla al mondo
io vivo!
Commenta
Il silenzio non ha gli occhi della paura.
il silenzio ha un solo potere,
il potere di riordinare la vita
la tua e strilla al mondo
io vivo!
La legge della natura vince
vince sempre
anche quando la voglia di
non essere
la natura innata in te
ti porta a lottare
maledetta legge la vita
che vince sempre,
anche quando la voglia di essere muore
ne vive solo l'ego, ma l'anima?
l'anima ne soffre piange si dispera
ma la legge della natura è colei che vince,
vince sempre, e sempre più forte ne esce vittoriosa
anche quando invece vorresti solo morire!
Più volte ho chiuso gli occhi
camminando in bilico
e sempre ad occhi chiusi camminavo
sperando in una carezza del vento
ho chiuso gli occhi e camminavo
ancora nel vortice delle incertezze
ho cercato il sole nel maltempo
ho dato e dato ancora.
è arrivato il momento in cui dico basta!
è arrivato adesso il momento che
il sole esca senza tempesta
è arrivato il momento adesso
che non sia il vento ad accarezzarmi
ed asciugare le mie lacrime
è arrivato il momento che
sia il sole ad accarezzarmi,
non voglio più vedere il sole nella tempesta.
ma vedere la tempesta nel sole!
Non esiste un momento nel giorno in
cui non sei nei miei pensieri
mai esiste un attimo in cui che non
desidero sentire il tuo abbraccio
mai un attimo che
desideri accarezzare la tua anima
e mai esisterà attimo in cui
smetterò di amarti.
Stesa sul letto sudato
guardo il soffitto.
Danno il solito film
visto e rivisto.
La noia si condensa
nell'aria come nebbia
in Val Padana.
Le saracinesche chiuse
ascoltano mute
le strade deserte.
Il caldo mi avvolge
senza scampo,
mi scolo un litro
di acqua frizzante,
reduce da una
camminata nel deserto.
Attendo le ore che
rallentano la corsa,
la notte è in ferie
e non vuole tornare
a portare ristoro.
Una mosca volteggia
senza guardare il calendario
felice d'infastidirmi.
Doccia gelata
occupa poco tempo
ma almeno provoca
qualche brivido.
Un telefono squilla
dalle finestre aperte,
un soffio di vita
nel condominio sfollato.
Neppure un ladro
a ravvivare la giornata.
Mi appisolo, mi risveglio,
ho dormito 6 minuti.
Allora salgo sull'aereo
della mente e volo
sulle scogliere
della Cornovaglia
a guardare gli scogli
neri sul mare arrabbiato.
Distese di verde
che il vento
trattiene il passo...
Ecco finalmente
sto sognando!
E sento pure il rumore del vento,
ormai è già inverno,
mi rendo conto di come passa in fretta il tempo.
Soffia, trascina via,
le foglie che cadono,
gli aquiloni che volano.
Ascolta!
È il respiro del cielo,
sembra parlare,
sembra urlare.
Soffia sugli alberi,
scuote i rami che si sfiorano,
che si afflosciano,
agita le bandiere,
i vestiti stesi,
accarezza i miei capelli,
rovescia gli ombrelli,
attraversa pure il mare,
alza le onde che si infrangono
sulle coste
trasporta le lettere e i messaggi
portandoli lontani.
Taci! Lascia che sia lui ad esprimersi,
sa parlare, dire
un linguaggio che non tutti sanno capire,
lasciami qui, nel silenzio naturale
di questo momento,
nel vuoto interiore
a contemplare ancora questo rumore.
Il cielo adesso è ammantato
foderato dalle nuvole,
ora tutto sembra piangere.
Tutto passa in un momento,
il rumore che sento,
quello che ho dentro,
lacrime che scendono,
eppure è solo pioggia che cade al suolo,
provocando un suono,
un tuono,
un frastuono.
Tutto il tormento di un momento,
è solo pioggia è solo vento
è una metafora che ho detto.
È tutto un girotondo in fondo,
un tunnel profondo,
di pensieri e parole,
di musica e canzoni,
di tutte queste sensazioni
di molte altre emozioni.
Eppure è solo una giornata qualunque,
mi va bene comunque.
Forse c'è troppo freddo in queste parole,
ci vorrebbe un po' di calore,
le parole non vogliono più essere solo parole,
forse anch'io sono stanca di tutto questo dolore,
ho solo bisogno di un po' di sole.
Sento ancora questo suono,
dal cielo nasce,
sulla terra muore,
non è solo acqua,
è una tempesta di suoni, colori, odori
.
Sai nel silenzio di questo nostro mondo chiassoso
ci sono molte cose che potresti udire,
capire che c'è tutto un mondo da scoprire,
fermarsi ad osservare,
quello che la natura ci può dare.
È forse una giornata,
di qualunque anno, di qualunque data.
Se guardo fuori,
capisco che non è tutto rose e fiori,
d'altronde non è primavera,
non è quello che la gente spera.
Tutte queste parole
sono così sole,
tutti i miei pensieri
sono così veri.
Esprimo, scrivo di continuo,
non mi ferma nessuno,
non c'è più qualcuno.
Vivo questo momento,
il suono che sento,
è come musica,
scritta dalla natura,
suonata dal cielo,
cantata dalla pioggia,
ballata dalla gente,
che invece non si diverte.
L'orologio ha già scoccato la sua ora,
la campana della chiesa
non ancora tanto compresa,
le loro oscillazioni
provocano ancora flebili e stanchi suoni.
E queste antiche mura
non mi fanno più paura,
è soltanto il passar del tempo,
capire che sto crescendo.
La mia infanzia è già passata,
per troppo tempo qui sono stata,
quell'albero è ancora dove l'ho lasciato,
so che mi mancherà tanto,
so che le loro foglie
faranno meraviglie,
sono ancora mille scintille,
sulla loro pelle
goccie di rugiada vive,
tra i suoi rami
qualche cinguettìo non tace,
tutta questa è serenità,
è pace.
Le campane suonano a festa,
e tutta questa gioia si manifesta.
Vorrei immaginare tutto con una canzone,
somigliare ad un bravo pittore,
rappresentare queste memorie,
che diventan alla fine storie,
attraverso questa commistione,
ho come l'impressione,
di avere nostalgia
di questa vita mia.
Vorrei fermare il tempo,
vorrei che si fermarse adesso,
anche se viene via
come sabbia tra le dita,
per le vie della mia vita,
ogni granello mi ricorda
il tempo che non torna,
quello che ho perso,
speso per futili motivi,
sono fotografie di vita,
in biano e nero ingiallite,
custodiscono ricordi che restano tali,
piccoli frammenti di vita buttati,
e ora sono tutti andati.
Compredere che questo paesaggio
non è solo un miraggio,
per chi mi incontrerà nel suo viaggio,
sarò solo una qualsiasi sconosciuta di passaggio.
Ed io stupida consapevole spettatrice
della mia e dell'altrui vita,
il mio sospiro offusca i vetri delle finestre,
stende un velo sulle mie certezze.
Sto aspettando qualcosa
che più non tornerà,
o che mai accadrà,
la sto attendendo,
mi sto illudendo,
scoprire che non è mai esistita
e che ho perso la partita,
mi persuade,
mi porta ad accettare,
ad entrare,
a potarmi via
in quest'onda di utopia.
Un grido rompe le barriere le silenzio,
ora finalmente io comprendo,
che solo alcune persone nel mio cuore,
lasceranno un segno di quest'amore,
d'altrone alcune persone sono come il vento,
dall'aria vengono e poi se ne vanno,
a questo mio cantar,
solo questo io so, voglio e posso far,
sono solo io protagonista della vita mia,
darò alle parole nuove melodie,
suonate proprie con tutte le mie energie,
potendo osare fino alla fine.
Sono ancora qui ad inventare
parole per giocare,
illusionista della fantasia,
usando la magia,
sono la massima esponente
dell'arte di arrangiarsi,
so come arrampicarsi,
in questa fitta rete di ipocrisie,
scoprire mille bugie.
È tutto un gioco da scoprire,
saper che ci vuole
un bravo compositore,
note sul pentagramma,
sentimenti sulla carta.
Finalmente il cielo si schiarisce,
a questo punto tutto finisce,
quest'odore di terra bagnata
è stato il sottofondo di questa giornata,
e mentre le nuvole si allontanano
e prendono forma di qualunque immaginazione,
ora tutto torna sereno,
ci si mette pure l'arcobaleno,
entra in scena anche il sole
a narrar novelle buone.
Mi chiami e con mesta favella
Mi annunci la triste novella:
“Repente il dubbioso pensiero
Che in cour da molto serbavo
Mi mostra sol ora il sentiero
Di cui fino a ieri era schiavo”.
Non più per esotici lidi
Per cui si dovea partire
Nè più per erotici nidi
Che a fatica dovetti scoprire.
Colpito, di sasso rimango
E mentre ti fai risoluta
Come un bambino io piango
La storia appena perduta.
Mi dici che è dura per tutti,
Che è l’unica soluzione!
E appellandomi Unico Amore
domandi l’assoluzione.
Ti lagni che non avrai mai
Più posto nel cuor per qualcuno,
Mi dici che come io t’amai
Non lo avrebbe più fatto nessuno.
Passati non son sette giorni
Che parlo con questi ragazzi
Che girano per i dintorni.
Ti vedon tra lazzi e sollazzi
Festante e piena di gioia.
Allora lo sai che ti dico?!:
Davvero sei proprio una troia.
Amor sfiorato e poi disperso.
Amor che giace nel mistero,
sei tu la fonte nel deserto
Per cui cavalca il mio destriero.
Ed io che di piu zelo non potria
corteggiar l'amore ch'inanti mi si presta.
Fuggir lo vedo sempre al primo ardore
Cosi in cuor mio scatenasi tempesta.
Come chi al banchetto ormai s'appresta
Con appetito dopo amorose doglie
Di li d'un tratto svanisce la festa
E il fiore del proprio amor non riesce a coglier.
Come chi amore ha visto ed ha ceduto.
Come chi amore ha perso ed è perduto.
"E chi non sa
- ripeto ad alta voce - per amor viver
- dentro il cuor mi cuoce-
Per amor almen sappia morire.
Neanche un riflesso, neppure una traccia di parole smarrite, ma vuoti profondi, taglienti e inafferrabili come ombre di vetro.
Notte selenica;
calma totale,
silenzio profondo;
assenza di tutto;
guardo lo schermo,
e lotto contro il sonno;
fuori il buio,
e i lampioncini accesi;
non un anima si sente;
un rumore lontano di clacson,
qualche camion che stà andando
nella notte;
e poi sarà domani,
e poi sarà il futuro,
chi può dire,
chi può prevedere;
siamo sbattuti dal destino,
dalla sorte;
tutto può succedere;
cose negative e positive;
amici e non;
persone che ti vogliono bene,
altre in vece no;
lotta tra bene e male;
e così.