Poesie personali


Scritta da: Guido Gallozzi
in Poesie (Poesie personali)
Chi tende la mano al fanciullo la porga convinto:
con poche manciate di terra si paga la vita.
L'aurora è un'arancia matura
sul dorso lascivo del mare.

Dai platani cadono a pioggia scintille di voce:
il ramo la foglia il tronco ed il fiore trasale.
La finestra sulla strada
ammalata di stupore.

Ai piedi roventi del giorno si prostra la vita:
il tempo decapita gl'idoli e abbraccia gli spazi.
Il temporale infanga anche le voci.
Rossi vestiti scoprono gli amanti.

Il fiume si srotola lento dal fianco dei monti:
il sangue non pulsa non corre non geme non brucia.
Selvaggia è la sete
nell'ora celata tra i sassi.
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    Scritta da: Susan
    in Poesie (Poesie personali)

    Non passa mai

    E dimmi quando è che finisce il dolore
    e dimmi dove è!
    E quanto ancora devo credere
    che la vita prima o poi mi sorriderà?
    mi chiedo ed intanto gli anni passano e con
    essi la vita, e ne resta solo i tempo
    tempo? Quanto? Non lo so
    ma dimmi e dimmi ancora
    è proprio vero che poi il tempo
    allieta la sofferenza?
    Ne resta un unica risposta
    il tempo, quel tempo che passa
    eccome passa, con la sofferenza
    con il dolore che sembra non finire mai!
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      in Poesie (Poesie personali)

      Piccoli mali grandi rimedi

      Con la stagione estiva,
      vanno a puttane
      vigili e poliziotti
      ma non per loro piacimento,
      bensì per riportar decoro
      ed il rispetto
      a strade
      a marciapiedi
      ed ai lampioni,
      perché qualcuno,
      come sempre accade,
      si è messo in testa
      di cacciarle via,
      ma senza saper dove,
      le donne con i tanti nomi.
      Via dalle strade
      le antiestetiche battone,
      o se ne vanno
      o c'è rivoluzione.
      Forte è lo stato
      nella caccia grossa,
      uomini e mezzi,
      multe
      e schiaffi in faccia,
      e manca poco
      che il cliente
      venga marchiato a fuoco,
      messo alla gogna.
      Ed ecco
      che qualcuno già propone
      di eliminare il problema alla radice
      magari con la castrazione,
      tolto lo strumento della voglia,
      tolta la voglia.
      Tolta la voglia
      tolto il commercio.
      Prima davano noia nelle case,
      adesso nelle strade,
      vediamo di portarle in paradiso
      e organizzare voli quotidiani.
      Intanto i ladri salgono sui tetti,
      passano le finestre,
      rubano nelle case e negli alberghi,
      portano via gioielli e portafogli,
      bastardi pestano chi trovano,
      per strada,
      per un niente.
      E il giorno dopo tutto come prima
      tutti a lamentarsi
      mancano uomini
      mezzi e carburante,
      ma intanto abbiam pulito i marciapiedi,
      fino alla sera dopo.
      Composta domenica 12 agosto 2012
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        in Poesie (Poesie personali)

        Regalasi, poco usata

        io la rimando indietro
        questa vita,
        come si fa
        con un regalo non gradito.
        L'ho usata il giusto,
        tenuta troppo bene,
        che quasi sembra nuova,
        fatene voi commercio,
        datela a chi la vuole,
        non c'è alcun prezzo da pagare.
        Io l'ho lasciata qui
        e non farò reclami,
        ma non assicuro i risultati,
        non c'è nessuna garanzia.
        L'unica cosa di cui rimango certo
        è che è la vita mia,
        periodo oscuro
        da non perpetuare.
        Composta domenica 12 agosto 2012
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          Scritta da: Susan
          in Poesie (Poesie personali)

          L'ancora

          E cambio, continuamente
          un evoluzione io ed il mio essere
          cosa cerco non lo so,
          forse solo riempire quel vuoto
          poi ad un tratto arrivi tu
          ed io ci credo!
          Stupida me che ci credo davvero
          credo che tu sei la mia ancora,
          sai quella a cui posso aggrapparmi per non cadere
          ed invece mi accorgo che si!
          tu sei la mia ancora!
          ma non di salvezza!
          perche tu mi lascia andare nel più
          assurdo abisso del mare
          ed ecco che, io cambio
          evoluzione totale,
          rabbia, dolore, e si anche odio
          non è forse l'odio un sentimento?
          Tieni pure la tua ancora
          non voglio la tua ancora
          voglio la mia quella con la quale sono
          cresciuta quella che mi ha sempre aiutato ad ancorarmi.
          l'unica ancora della mia maledetta vita
          e del mio maledetto essere in evoluzione!
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            in Poesie (Poesie personali)

            Il giorno dopo, san Lorenzo riposa

            Stanotte
            si guardano le stelle
            con un calice di vino in mano,
            in bella compagnia.
            Io guardo il vino,
            tenuto nelle mani
            a coppa,
            lo tiro su
            con la bocca,
            con rumore,
            come si beve
            l'acqua dalla fonte.
            Cambio la sguardo,
            ho in mano
            le stelle
            bruciano un po',
            lucciole dal cielo alto,
            lucciole misteriose.
            Piego la testa,
            no,
            è lei che si piega,
            e vedo le stelle,
            nude,
            sdraiate a terra,
            lucciole terrene,
            pronte a farsi raccogliere,
            disponibili per la nottata,
            proverò a bere anche loro.
            Composta sabato 11 agosto 2012
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              in Poesie (Poesie personali)

              Legno e dolori

              Lei
              al palo balla,
              per guadagnarsi il pane.
              Io
              ad un palo mi aggrappo
              per star su.
              Lui
              nel palo
              vede il suo orizzonte verticale.
              C'è chi invece
              il palo non lo vede
              e ci batte contro.
              I forti mettono al palo
              un palo
              più corto,
              di traverso,
              croce per tutti i giorni,
              per chi al palo balla,
              per chi al palo si aggrappa,
              per chi nel palo
              vede il suo orizzonte verticale,
              per chi il palo non lo vede.
              Composta sabato 11 agosto 2012
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                in Poesie (Poesie personali)

                Mani vuote

                Vorrei avere
                noci grosse fra le mani
                e mani forti per schiacciarle,
                sentire il rumore
                delle noci che si rompono,
                la vittoria delle mie mani
                e la sconfitta delle noci.
                Ma perché dovrei sconfiggere le noci
                non mi hanno dichiarato guerra
                ed io non l'ho dichiarata a loro.
                I miei nemici non sono le noci,
                tutto rinviato.
                vorrei avere un rosario
                tra le mani
                o forse fra le noci.
                Composta sabato 11 agosto 2012
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