Poesie personali


Scritta da: Cristina
in Poesie (Poesie personali)

Quando non sei più bambina

In ascolto alla voce dell'anima
custode di ricordi e sentimenti
sembra quasi di rivivere quegli anni
di cosciente leggerezza
spennellati di verde acceso, come i prati a primavera.
Riecheggiano ancora le risate
in sella a due ruote sgangherate
e sul muretto, quello all'angolo della via
il cuore batte forte, per la prima volta.
Non è passeggero, sarà amore per sempre
e sogni e ancora sogni ad occhi aperti
a cercare uno sguardo e più vicino
a sentire un profumo, eterno...
l'ebbrezza, quella dei pochi anni
che non ti disegnano più bambina
ma che ti fanno sentire grande abbastanza
da poter cambiare il mondo ed i suoi destini.
Pochi passi nella vita, tanti progetti in fondo al cuore
e quel sapore che li conserverà nel tempo
quella leggerezza che vivrà nella memoria di un attimo
magari solo sognato e mai vissuto.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Erika Baini
    in Poesie (Poesie personali)

    A Giovanni e Patrizia

    Che importanza ha l'età;
    o se sono ancora bambina
    e tu uomo adulto
    vissuto, amato, lasciato.
    Tu potresti completarmi
    rendere unico e meno fragile
    ciò che in me è ancora ingenuo.
    Fai di me la tua regina
    a cui forse tanto aspiri
    e traccia sull'umano asfalto
    ciò che non è ancora stato fatto.
    Fammi tua compagna di vita
    fino a che il grigiore dei giorni
    risulti meno amaro per entrambe.
    Composta venerdì 18 maggio 2012
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Rosa Coddura
      in Poesie (Poesie personali)

      Il sorriso incantato della luna

      Il sorriso incantato della luna
      ha rapito il mio sguardo,
      mi rivolgo a te. Ti sto parlando!
      Sdraiata su questa distesa bruna.

      Da lassù già te ne stai andando,
      mi ha sussurrato leggera la sua voce,
      ardente, sognante, ode
      la mia vita un boato.

      Quiete della notte buia,
      non ha rumore,
      ha soltanto premura
      che il giorno sorge.

      Neanche ti svegli e già pensi,
      il suo chiarore non lo accarezzi,
      hai smarrito così il suo percorso,
      ora è rimasto solo un rimorso.

      Mi ha forse parlato della pace
      l'ho trovata anche nei miei sogni,
      c'eri anche tu capace
      di farmi vedere questi sogni.

      Spegne le sofferenze
      nell'effimero momento,
      riaccende le speranze
      che erano ormai volate al vento.

      Mi perdo nell'ormai cieca notte,
      i miei occhi ti vedranno
      solo con la mente,
      il mio pensiero vola a te,
      in una piccola luce di una fiamma,
      solo una piccola fiamma,
      che poi brucia, infiamma
      tutta una calma.
      Composta venerdì 20 gennaio 2012
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Susan
        in Poesie (Poesie personali)
        Riprendermi, da cosa
        e perché mai dovrei?
        lo chiedo spessa mentre guardo il riflesso di me allo specchio
        ormai sei grande
        capisci che la vita non vuole sorriderti
        eppure la voglia di vivere è tanta
        il riflesso allo specchio ti guarda
        ti parla e tu non ascolti
        non vuoi ascoltare
        ma il tuo riflesso continua a parlarti
        i tuoi occhi lacrimano il tuo sorriso è spento
        chi sei tu? chi sei tu da osare
        da osare di dirmi che forse dovrei
        dovrei credere in te?
        non te lo permetto
        lasciami in pace
        non voglio ascoltarti!
        Cosi resta fermo anche il riflesso di me
        imperita mi guarda
        sorride mentre io ne piango
        e parla, parla,
        vorrei stesse zitta, nulla
        il riflesso continua, mi dà fastidio eppure
        continua
        oso certo che oso, perché oso osare?
        perché io ti amo
        perché io sono,
        io sono te!
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Dylan
          in Poesie (Poesie personali)

          Un Giorno

          Un giorno una strana luce illuminò il mio volto
          un giorno strani sentimenti legarono i nostri corpi.
          Ansiosi aspettavamo la grandezza delle nostre virtù
          Sibili di voci risalivano la scala adornata dalle nostre speranze
          Dinanzi a non il cantante camminava lentamente
          verso il palco stringendo nella sua pazza mano il
          suo sogno da ragazzo
          Nel suo cuore il poeta silenzioso stringeva le parole
          del passato.
          Un giorno uno strano sogno rese la nostra realtà
          libera di esistere.
          Un giorno una strana realtà
          rese i nostri sogni liberi di prendere il volo.
          Composta sabato 14 gennaio 1995
          Vota la poesia: Commenta