Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Lo scivolone

Non è che non ti fosse noto,
l'avevi già capito,
c'è voluto un po' di tempo
per arrivare al fondo,
ma soprattutto per sguazzarci dentro,
capire a spese tue
che se cadi non ti rialzi,
che tutti sono pronti
a darti botte in testa.
Ne avrai qualche vantaggio
non più le notti bianche
non più disperazione,
non più umiliato,
purtroppo serve a poco,
chi è steso giace,
fermo,
non lo sa.
Composta sabato 4 agosto 2012
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    in Poesie (Poesie personali)

    Perduti fra i perdenti

    a me e successo questo,
    a me e successo quello,
    Ognuno a dire la sua,
    a tutti era successo qualcosa,
    qualcosa da raccontare,
    scambio di insuccessi
    scambio di incolpare.
    Chi non se la sentiva di incolpare
    non partecipava.
    Stava da solo
    a tenere dentro la sua vergogna
    "per colpa d'altri"
    ed in questo cerchio di perdenti
    tutti a raccontare,
    tutti a voltar la schiena verso il fuori,
    in attesa di nuove coltellate alle spalle.
    Composta sabato 4 agosto 2012
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      in Poesie (Poesie personali)

      Pioggia armata

      Mi arrivano in faccia
      gocce d'acqua immense,
      forti come temporali,
      come schiaffi.
      Dopo la paura
      la rabbia,
      ed allora pugni all'acqua
      che mi ferisce,
      al cielo che la manda,
      pugni a me che la ricevo
      senza sapermi difendere,
      senza aver saputo difendere
      chi mi è caro,
      pugni a me
      dalle troppe guance esposte.
      Ma colpisco all'aria,
      e sono già per terra.
      Composta sabato 4 agosto 2012
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        Scritta da: Antonio Dati
        in Poesie (Poesie personali)

        Il buio

        Eccomi, ancora solo, nel silenzio assoluto
        Appoggiato allo schienale della poltrona
        Tento di impedire alla mia anima
        non affiorasse nella mente
        il tuo volto, i tuoi occhi sorridenti.
        Tu non saprai mai la sofferenza che mi procura
        nascondere la tristezza che regna nel mio cuore
        Ti ho sempre soltanto veduta
        senza dirti mai il piacere che mi davi.
        Le tue guance di rosa al colore della primavera
        continuerò a adorarti e soffrire al pensiero
        che un altro ti stringerà a se godendo
        le vibrazioni del tuo corpo. stretto al suo petto
        sentire con la sua mano fredda i palpiti del tuo cuore.
        A chi potrò confessare le mie pene.
        Restare solo col buio, senza più nulla
        Il tuo ricordo, pensieri atroci, talvolta mi prende
        un brivido dentro.
        Se potessi, dalla mia bocca caccerei urli di disperazione
        da soffocare la gola.
        Non hai colpa alcuna, un capriccio della natura
        che si è preso gioco dei miei sentimenti
        L'amore che cresce in ogni cuore che ama
        Tu sei per me una rosa che racchiude in se una poesia,
        una poesia avvolta in un velo di tristezza,
        l'amore che sento fuggire lontano
        L'emozione che mi prende al pensiero di poterlo
        condividere con la donna che ha sconvolto
        la mia anima silente e sonnacchiosa.
        Vivrò ancora, rassegnato, il buio della notte.
        Composta sabato 4 agosto 2012
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          in Poesie (Poesie personali)

          La porta in pancia

          La porta che si apre al contrario,
          la mia faccia,
          impedita,
          invecchiata
          nello specchio del bagno,
          il freddo,
          l'ennesima domenica di merda.
          Oggi
          è il giorno in cui tutti vanno a trovare i loro morti,
          ci vanno in auto,
          come a fare la spesa.
          Io non ho auto,
          non ho spesa,
          non ho ne piedi
          ne faccia addosso,
          è stampata sullo specchio,
          non ho più posto.
          I morti si,
          li ho,
          per ricordarli
          vado in cimiteri trovati per strada
          e prego sulle tombe di altri.
          Chissà se è una doppia preghiera
          o una preghiera che non vale nulla.
          Composta sabato 4 agosto 2012
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            in Poesie (Poesie personali)

            Il buongiorno del giovedì

            Odio il sogno
            quello che faccio la mattina buia
            mentre cammino per strada,
            solo.
            Ma non so neppure se è un sogno,
            so che non posso farne a meno,
            è la dose di illusione.
            Lo odio perché è troppo breve
            ed è solo un sogno,
            forse.
            Dura solo fino al primo pizzicotto
            che mi do disperato.
            Mi accorgo che albeggia.
            Composta sabato 4 agosto 2012
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