Bianco e Nero
Ricordi
quando una volta tutto era bianco e nero
ed i colori erano
l'immaginazione dell'anima
ricordi di un tempo dove bianco e
nero regalava un sorriso
ricordi
di quando bianco e nero era
per noi i colori dell'arcobaleno.
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Ricordi
quando una volta tutto era bianco e nero
ed i colori erano
l'immaginazione dell'anima
ricordi di un tempo dove bianco e
nero regalava un sorriso
ricordi
di quando bianco e nero era
per noi i colori dell'arcobaleno.
Del vento freddo
che spalanca le
schiuse finestre,
dei silenzi nascosti
agli angoli delle stanze
in agguato come sentinelle,
delle cose di cui non
si può più parlare
da tenere rinchiuse
in scrigni d'orati
sottratte agli occhi che vogliono indagare
fai parte ormai
e tu non lo sai.
Una bugia
come verità
basterà
per amarsi
o serviranno
preghiere
fuori moda,
per consentire
alla stupidità
di esternare
il rimbombo
di
manipolate
follie?
Accanto
alla battaglia dell'ozio
l'estate che piangeva
adescò il tamburello
del re di memoria,
improvvisando
meraviglie
per applaudirsi
dentro
rivoluzionarie coperte,
e distillò
artigli disossati
per comprarsi
mocassini stampati
alla corte
delle bramosie mutevoli.
Irreale
ogni ricordo,
tormenti
cancellati
da un respiro.
Film assurdi
tra la pelle,
flash inutili
al pensiero.
Ormai sei tu
anche il passato.
Interminabilmente
dentro
i miei sospiri,
il mio presente
che non fugge,
futuro
già dettato.
Sognando
amo il tuo volto
e tutto ciò che sei.
Lì,
dov'è l'albero del sempre,
lì portami.
Nel viaggio
sopportami,
quando mi fermo
aspettami
e poi riportami.
Ti parlo,
ma se stono accordami.
Se cado
soccorrimi,
per togliermi il dolore,
con le dita percorrimi,
per farmi muovere ancora.
Fammi arrivare,
a Dio piacendo,
all'albero del sempre
dove sta il mio mai.
Poi torna indietro
e nel tempo
ricordami.
Eccoci qua seduti tutti in cerchio,
ognuno col suo vissuto certo
e l'insicuro poi.
Nessuno che da il via,
per non scoprirsi troppo,
ognuno ha per bagaglio il suo esser fallito.
Un po' guardarsi in faccia,
poi presa forza
tutti a parlare insieme
perché nella confusione
non si sentano le singole cazzate.
Manca
ad ognuno di noi due
quel pezzo di vita fatto in altre compagnie, condividiamo ciò che resta del futuro,
spesso rimpiangendo ognuno il suo passato "diverso", di allora,
la mente ad oggi, al quotidiano,
il cuore fisso a ieri
e l'altro ieri.
non ho più voglia di capire te
e non ho più forza per capire noi,
Ho abbandonato tutto quello che condividevo
amando te.
Ho preso i pochi cocci
che avevo ammucchiato dentro,
devo decidere che farne
di loro,
di me,
ma deciderò lontano da qui.
Mi piego di lato,
sempre dalla stessa parte,
come se il sonno arrivasse solo da lì,
ma è un sonno che inganna
appare ma non si ferma.