Scritta da: Marco Bruttomesso
in Poesie (Poesie personali)
Nuvole
Pensieri al cielo s'arricciano leggeri come bianchi intrecci nel rosso della sera.
Composta venerdì 6 dicembre 2019
Pensieri al cielo s'arricciano leggeri come bianchi intrecci nel rosso della sera.
Mi affascina l'orizzonte,
lo scruto,
ciò che non vede,
la mia mente immagina,
da voli pindarici rapita,
insaziabile,
fantastica verso vasti spazi,
oltre il tempo,
oltre le angustie,
spinta da un bizzarro vento,
desiderosa di profumi vivaci,
che sanno solo di gioia,
"essenza" di vita.
Si accese una sigaretta
Fisso la sua gigantografia
Appesa alla parete...
Ripensò
Alle bugie ricevute
Al dolore che traspariva dallo scatto...
Nulla era per sempre...
Sorrise...
Era il suo passato.
Tic tac
Dell'attesa...
Irrompe il silenzio
Squarciando
La bellezza del paesaggio
Nell'aria del mattino...
Tic tac dell'attesa
Di due sedie vuote
Tic tac
Dell'attesa
Nelle carezze del sole
Per cucinare il polipo
Mentre lui
Riversa
Le sue lacrime nel mare...
Tic tac dell'attesa
Mentre il sole
Illumina le lacrime
Facendole sbrillucicare...
l'infinito di due cieli
Che si abbracciano...
Tic tac dell'attesa.
Lontano da voi
cadiamo senza far rumore,
lasciando soli al mondo
i nostri figli e i nostri sogni.
Donne, con parole di donna
con occhi di donna
con il cuore che batte per la libertà
e tra le labbra un silenzio
che non vuole più gridare.
Lontano da voi piove la morte
sulle culle, sulle lenzuola
sui libri di scuola,
la terra diventa sangue
il nostro sangue,
il sangue di donne
con il sorriso di donna
con capelli di donna
con il cuore che batte per la libertà e tra le labbra una preghiera
che non vuole più gridare.
Lontano da voi piangiamo
senza far rumore
e lottiamo e moriamo,
torniamo e moriamo
ci alziamo e moriamo
anche per voi.
Sospiri, sospiri di te, tachicardia, stress, stanchezza, calore, riflessioni, preoccupazioni, consapevolezza, consapevolezza di me, di ciò che posso donare, affiancare, decidere, considerare, maturare ogni giorno consapolezze, di quello che più non ho, che parlano anche un po' di te. Li rinchiuso in una camera affacciato in quel buco di finestra con sguardo distratto e stanco, triste, la voglia di strivere che incombe, la voglia di vederti lo stesso, la sera mi bussi, ti faccio entrare solo ancora per un po', per chiudere poi ogni istante per sempre, la consapevolezza di chi mi accetta senza paura, la rabbia che incombe perché mi metti da parte come un qualcosa di normale e inutile, la forza che cerco e che trovo da chi ho intorno, da chi ha accettato e compreso il mio modo di fare. Donami la forza Signore di accettare ciò che non posso cambiare, l'umiltà di comprendere ogni parola, persona, prove che percorrono la mia strada. La dignità di accettare ciò che mi fa bene e lasciare andare ciò che mi fa male, pensare, non comprendere. Le spiegazioni servono a poco, chi vuole resta senza che tu glielo chieda.
Sei la mia schiavitù sei la mia libertà,
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d'estate
sei la mia patria,
tu, coi riflessi dei tuoi occhi,
tu, sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro, e ti perdo, e rimane ancora addosso quel profumo che tanto adoro, e restano ancora addosso i tuoi capelli, che ondeggiano mentre cammini, come i tuoi fianchi sul mio corpo, tu il veleno e l'antidoto mai trovarai più chi ti tiene testa e voglia di costruire tutto con te... tu che mi guardi ancora prima dell'ultimo bacio, che mi sfiori le labbra e lo desidera, che lo attendi, tu che mi hai trafitto rendendomi più forte di prima, ti lascio andare nell'ennesima notte vuota, che può essere riempita solo con te al mio fianco.
Versi e rime,
come carezze lievi,
coccolano l'animo,
quietandolo dai trambusti della vita.
Si adagia piano,
il velo della notte,
sui miei occhi
appena socchiusi.
Sogni spensierati,
si preparano
a volteggiare
come farfalle,
nella mente sopita,
che diventa per loro,
un cielo aperto.
Cammino
Cammino solo
Sotto le nubi,
Sotto la pioggia,
Sotto questo cielo
Grigio d'autunno.
L'estate se n'è andata
Lasciando il posto
A qualche goccia
Di malinconia
Che addolcisce
I nostri pensieri.
Attendo il vento
Del prossimo inverno,
I giorni bui di novembre,
Le foglie gialle
Che ricoprono i viali.
E di nuovo,
Oltre il gelo della neve,
Il fiorire dei biancospini
E poi dei mandorli
E delle margherite nei prati.
Tornerà il verde delle foglie,
Il primo sole caldo
Tra la pioggia di marzo
Ed il tepore incerto di aprile.
Tornerà maggio
Col regno delle rose
Come un soffio di speranza
A posarsi sulle cose.