Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Ho camminato lentamente nel creato
dove la voce di Dio parla nel silenzio
trasformando l'uragano che si ha dentro
in una quiete misteriosa che mi abbraccia
in un velo di colori tenui e trasparenti.

Sull'acqua del fiume che scende sottovoce
vedo riflessi gli alberi che s'inebriano di luce
specchiandosi nell'acqua che scorre soave
verso destini lontani dove nasce l'aurora
per regalare i colori al tramonto che muore.

Mi siedo su un grande masso ricco di storia
la luce del giorno mi avvolge e mi sussurra
una specie di ninna nanna che le mamme
cantano al figlio quando piange nella culla.
Immersi nella natura o si piange o si canta.

So solo che con il cuore in mani di offerta
vediamo molte cose che l'occhio non vede
ma le sentiamo vicine cantare sottovoce.
Poi ci cullano sulle onde dell'etere che vola
accompagnandoci alla nostra intima dimora.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Davanti a uno specchio senza voce
    i giorni passano svelti e ci guardano
    per vedere se lasciamo alcune tracce
    sul tempo che passa e ci parla.
    Ci portiamo dietro il nostro bagaglio
    pieno di messaggi appena uditi
    appesi allo specchio dell'anima.

    Lo specchio spesso fa miracoli
    facendoci belli lavandoci la faccia.
    Due chiacchiere con voci nascoste
    negli occhi pieni di tanti ricordi.
    Vediamo cadere lacrime e sorrisi
    nel nostro piccolo specchio rotto.

    Più ci specchiamo e più meditiamo
    leggendo le rughe dei giorni trascorsi
    su scale che scendono e salgono
    senza mai fermarsi.
    La vita vola come il fumo col vento
    ci restano i ricordi pieni di carezze.

    Ieri eravamo bambini senza specchi
    oggi siamo vecchi con sentimenti.
    Nello specchio vediamo chi siamo
    ma non chi siamo stati.
    Specchio e coscienza sono uguali:
    il primo ci mostra la sagoma
    l'altra ci scruta l'anima.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      La chimera dei greci la portiamo ancora dentro
      nascosta nei nostri occhi e nel battito del cuore:
      forza bruta del leone che rugge nella notte
      calore delle passioni che bruciano l'innocenza
      solitudine di capra sui dirupi della storia
      serpente che ci rode l'anima quando siamo soli.

      Quante chimere ci spingono nella nostra vita
      in cerca di avventure senza inizio né fine.
      Nell'uomo si nascondono sogni e speranze
      gioie e dolori, ricchezza e povertà,
      chiasso e silenzio, vita e morte.
      Seguiamo il ritmo rapido delle stagioni
      dimenticando spesso che siamo
      padroni e signori del nostro futuro
      ricco di sapienza e tanto amore.

      Il dragone che sputa fiamme ardenti di fuoco
      può essere anche la nostra forza dell'anima
      che si libera di zavorre e di peccati
      di ubriachezza di una vita senza orizzonti
      dove ogni giorno spunta il sole di giustizia
      che ci richiama a lavarci
      alle limpide sorgenti di una primavera
      che ci purifica dopo il freddo invernale.

      Riserviamo uno spicchio di tempo
      per pulire l'anima che sporchiamo di nerofumo:
      dobbiamo purificarci con delle fiamme ardenti
      che ci spingano lontano
      su vette bianche ricoperte di neve
      per ritornare a essere bambini
      per sognare e volare.
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