Poesie personali


Scritta da: Daniela Cesta
in Poesie (Poesie personali)

San Francesco di Assisi

Francesco il piccolo grande uomo di Assisi,
un santo, un poeta, amante della natura,
degli animali e delle piccole cose semplici,
un uomo medievale che Dio trasformò.
Un giovane innamorato del Padre del Figlio
e dello Spirito Santo e del creato,
innamorato dell'intera umanità,
Le sue meravigliose preghiere al Signore
sono diventate icone, i suoi infiniti ringraziamenti
sono canzoni calde che arrivano in Paradiso
piccolo frate umile che è divenuto
il gigante di questo mondo, Francesco!
hai conquistato tutti, il suono delle tue labbra
sono arrivate in ogni cuore,
melodia brillante che abbraccia ogni uomo.
Intercedi per questa terra che vive tra guerre e violenze
convertici all'amore di Gesù Cristo
non ci abbandonare in questo tempo terribile.
Noi quaggiù abbiamo bisogno del tuo aiuto e intercessione.
Composta giovedì 3 ottobre 2019
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    Scritta da: Daniela Cesta
    in Poesie (Poesie personali)

    Crepuscolo di settembre

    Segnali dal cielo per la terra
    il nuovo tempo arriva, tra le
    prime ombre silenziose e ventilate
    sensazioni bisognose di calore
    che circondano lo spirito,
    l'estate scorre via veloce anche dalla
    nostra inquieta anima che cerca pace,
    l'aria frizzante scivola sulle grandi acque
    tocca valli e monti, carezza gli alberi
    dal colorito, stanco che aspettano,
    nel crepuscolo settembrino odo
    sussurri appena percepibili,
    avvertibili attraverso il vento udibili solo
    dalle creature meditative,
    che passano nel bosco solitarie
    brusii, bisbigli, di animali, alberi e volatili.
    Con occhi malinconici che si fermano ad ascoltare
    ciò che il crepuscolo racconta.
    Composta giovedì 3 ottobre 2019
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      Scritta da: Daniela Cesta
      in Poesie (Poesie personali)

      Anime

      Chi siamo noi? Anime perse
      di questo universo...
      viaggiamo verso l'eternità
      nel cielo? Sulla terra?
      Eterni segreti di questo mondo
      che scopriremo dopo il nostro volo
      non trascurate il vostro entusiasmo
      nel sapere la realtà oggettiva, in profondità
      che la vostra mente sia arguta
      non vi fermate solo ai contenuti terreni
      ognuno di noi viene guidato inconsciamente
      nell'abisso del pensiero
      nelle vibrazioni tra il cielo e la terra,
      non date nulla di scontato
      Dio è pieno di mistero, tra le acque
      sopra e sotto la terra, tra le stelle
      e nelle nostre anime.
      Composta giovedì 3 ottobre 2019
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Quando mangiavamo pane e cipolla
        i giorni erano più allegri e umani
        mentre la tristezza girovagava di notte
        sperando che il lavoro spuntasse con l'alba
        seduti nella piazza con occhi di speranza.

        Tempi duri gli annì 50 del secolo scorso
        quando di ferite di guerre erano piene le case.
        Mio fratello e altri ragazzi saltarono all'aria
        i cui brandelli restarono nel cuore di mamma
        insieme alle bombe tedesche lasciate nei campi.

        Che schifo le guerre quando il cuore è di ferro!
        In tanta tragedia nacque la speranza
        lavorando, studiando e pregando.
        La guerra è la tragedia di noi uomini mortali
        che risolviamo tutto con bombe e spari.

        Siamo uomini dal cuore ancora in caverne
        mentre il mondo dovremmo farlo più bello.
        Invece di armi costruiamo case alla gente
        condividendo lavoro, sudore, denaro e gioia.
        La nostra terra sarebbe certamente più bella!

        Facciamo della bella terra un vero nido umano
        amando la natura, la famiglia e tutti gli animali.
        Il Padrone dell'universo ci ha fatto solo custodi
        per rendere bella la grande culla dove tutti viviamo
        sotto il sole, la luna e le altissime luccicanti stelle.
        Composta domenica 25 agosto 2019
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Ascoltiamo il vento quando ci schiaffeggia
          perché ci porta un messaggio nascosto
          nelle vene dell'aria dove corre spavaldo
          mentre noi chiusi in noi stessi
          ci nascondiamo nel nostro silenzio
          guardando fissi solo a terra.

          Alziamo la testa al cielo e leggiamolo
          nelle nuvole che corrono e stridono
          come tuoni di fuochi di artificio
          purificando l'ambiente che ci sovrasta
          lavando la polvere che solleviamo
          pulendo l'aria che respiriamo.

          Facciamoci abbracciare dal vento
          corriamo con lui sui prati celesti.
          Solleviamo lo sguardo in alto
          baciamolo quando si trasforma
          in soave e tenera brezza
          accarezzandoci come la mamma
          il suo bambino che cresce.

          Ascoltiamo in silenzio la madre natura
          che è la nostra culla da quando nasciamo.
          Il vento, la poggia, la neve e la tempesta
          fanno parte di noi stessi.
          I sogni come la polvere
          volano con il vento:
          ma noi voleremo più in alto
          lasciando il corpo nella tomba
          e l'anima libera nelle alte stelle.
          Composta martedì 3 settembre 2019
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Si rimarginano lentamente nella memoria
            le ferite piccole ma profonde
            dove l'acido vomitato da voci amiche
            lascia piaghe vive nel cuore e nell'avvenire.
            Non si cicatrizzano facilmente
            perché c'è una battaglia a morte
            tra la mente e la coscienza.

            La vera amicizia non si uccide mai
            perché le sue radici sono profonde.
            La sua voce ha molti echi
            che rimbalzano forte nella memoria.
            A volte ci vestiamo di silenzio
            ammutolendo messaggi
            che maturano nella mente.

            Ma quando il cuore è ferito a morte
            da una freccia amica
            il dolore brucia come l'acido
            e cascano non solo i deboli
            ma anche le alte montagne
            travolte da valanghe omicide.

            Eppure c'è una medicina
            che unisce fino alla morte
            due amici o amiche:
            ed essa si chiama amicizia.

            Amiamola e lasciamo
            che faccia il suo effetto.
            Poi ascoltiamo il cuore
            quando siamo soli
            ma senza nessun rancore.

            La vera amicizia è come l'edera
            sempre verde e non si stacca mai
            restando avvinghiata
            oltre l'ultimo respiro di vita.
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              Scritta da: Rosa Di Fraia
              in Poesie (Poesie personali)

              Il peso della sconfitta

              L'alba è iniziata
              ed io mi trovo qui
              a combattere con
              i miei sentimenti
              che mi tormentano
              fino a farmi stare male,
              faccio molta fatica
              ad andare avanti,
              trovarmi in questa situazione
              non è per me, voglio lasciare.
              Ogni passo diventa pesante
              le gambe non reggono
              tutta la forza che ci metto,
              sono stanco, mi sento
              terribilmente stressato
              non so se riesco ad andare avanti...
              Penso di rinunciare
              l'appetito non è più saziabile,
              mi mancano i profumi di casa,
              i sapori della mia terra
              mi manca tutto
              ma che ci faccio ancora qui!
              il sole sta andando via
              e con lui si perde la speranza
              che accompagnava tutti
              i miei sogni, volevo,
              potevo, ma non riesco.
              È dura, le giornate sono pesanti,
              i giorni passano ed io sento sempre
              di più il peso della sconfitta,
              mi dispiace dover dire
              non ce l'ho fatta, ma ho capito che
              ci sono dei limiti a tutto,
              la mia volontà di superare e affrontare
              non è stata sufficiente,
              ho perso, mi sento sconfitto,
              ma torno a casa
              con un esperienza in più
              ma con la consapevolezza
              che mi permette di fare
              ciò che ho sempre fatto
              e voluto fare,
              il lavoro di sempre.
              Composta giovedì 3 ottobre 2019
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