Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Il mercatino dei ricordi

Ti trascini annoiato fra quelle bancarelle
piene di cianfrusaglie quasi senza vederle,
degnandole appena di uno sguardo superficiale.
Proprio quando non vedi l'ora di andar via,
un oggetto cattura la tua attenzione...
un giocattolo,
un carrarmato,
uguale a quello che avevi da bambino...
quante emozioni suscita in te.
Una miriade di ricordi si riversano nella tua mente,
quanti pomeriggi passati a giocare
e ti ritrovi a rivivere le tue epiche battaglie sempre vittoriose.
Ti senti chiamare
e stai quasi per rispondere: cosa c'è papà?
È il tuo amico a chiamarti,
vieni riportato alla realtà,
quasi lo rimproveri
e allora la tua diventa una ricerca del passato e del tempo che fu.
Adesso guardi con occhi diversi quelle bancarelle
e difatti trovi un altro oggetto
non più in vendita da tempo immemore,
un accendino
e ancora una volta una cascata di ricordi ti sommerge
trascinandoti nelle viuzze del tuo paese,
dove con gli amici e col batticuore
fumavate le prime sigarette di nascosto,
per poi osare di più facendolo sul corso principale,
esibendovi davanti alle ragazze.
È ora di andar via,
lo fai quasi a malincuore
e mentre ti allontani
ti giri a guardare quasi con le lacrime agli occhi,
quante emozioni
in quel mercatino dei ricordi.
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    Scritta da: Luca Paletti
    in Poesie (Poesie personali)
    Chissà dov'è l'amore.
    Se lo incontri dimmelo,
    vorrei guardarlo negli occhi,
    mentre scavalca gli argini
    delle mie certezze
    e mi prende per mano,
    sussurrando che non vale
    la pena respingerlo,
    tanto vale sciogliersi
    in un abbraccio,
    per far ruotare il mondo
    nel senso che vogliamo.
    Composta venerdì 30 agosto 2019
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      Scritta da: Simone Sabbatini
      in Poesie (Poesie personali)

      LA TRAMA DEI PONTI

      Il poeta è un musico frustrato
      Dal tentativo estremo di trascrivere le sue armonie
      Cerebrali
      In parole senza musica
      Cammina in bilico
      Sul cavo teso di una logica apparente
      Senza bastoni né sapienza
      Salta
      Non conta
      Non pensa
      Non sa

      È il solo modo che ha per imbastire la trama di un ponte.
      Composta martedì 3 settembre 2019
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        in Poesie (Poesie personali)
        Ogni mattina ci svegliamo
        chiedendoci come sarà la giornata che ci attende.
        Migliore? Peggiore? Uguale?
        Ci diciamo "speriamo che non succeda niente di brutto",
        o "Speriamo che oggi vada meglio",
        o "chissà se oggi cambierà la mia vita?"
        Speriamo... Speranza!
        E difatti lei è sempre lì,
        dormiente, proprio in fondo al nostro cuore...
        la speranza!
        La speranza che un piccolo miracolo accada
        per migliorare la nostra esistenza.
        Ma se non accade?
        Ci consoliamo pensando a chi sta peggio di noi,
        o speriamo che la nostra salute si mantenga sana.
        Non si deve provare vergogna per queste aspettative,
        è nella nostra natura ambire a migliorarci,
        ma se ciò non fosse possibile,
        manteniamo alta la nostra dignità di esseri umani
        e viviamo al meglio con ciò che abbiamo.
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          Scritta da: Daniele Anfossi
          in Poesie (Poesie personali)

          14 agosto 2018 un ponte crollato

          Vedo polvere negli occhi
          Sento le mani bruciare
          Urlo dal dolore
          Piango e formo fango
          Gli occhi bruciano
          La vista è offuscata
          Vedo il sangue sulle braccia
          Mi provo ad alzare
          Grido
          Cado per terra
          Allora inizio a strisciare
          Cerco di farmi forza
          Nel frattempo
          Continuo a gridare
          Mi sento pesante
          Faccio fatica a respirare
          Il cuore batte affannosamente
          La mente mi dice non ti fermare
          Sposto un calcinaccio
          Vedo una strada distrutta
          Poi un cane
          Una persona
          Un ambulazza
          Mi fanno tante domande
          Io dico stavo andando in ferie
          Ero in autostrada
          Poi un flache
          Mi ricordo un romore assordante
          Mi ricordo le grida della gente
          I clacson suonare disperatamente
          Poi un tonfo al cuore
          Io che penso...
          Come sono finito fuori dal mezzo
          Come sono finito nella terra
          E l'infermiere
          Ti è andata bene
          14 agosto 2018 io ci sono ma altri no
          Non dimenticare.
          Composta martedì 20 agosto 2019
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            Scritta da: Stefano Medel
            in Poesie (Poesie personali)

            Caro m'è il sonno

            Caro m'è vero il sonno,
            finché
            la sventura perdura,
            e non veder,
            non sentir,
            mi è di gran fortuna;
            non essere coinvolto,
            rimanere in casa,
            tranquillo,
            nel mio mondo,
            che ognuno abbia il suo,
            ma giustizia anche per me;
            stare lontano dal mondo
            e le sue stoltezze,
            stare in casa,
            non essere trovato,
            non essere pescato,
            mi è di ventura.
            Composta mercoledì 28 agosto 2019
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              Scritta da: Riccardo
              in Poesie (Poesie personali)
              Mamma.

              Or non ci sei,
              Non sento più il tuo profumo,

              Svanito è l'amore che sentivo,
              Quel senso di pienezza provata da me in petto.

              Il tempo porta via il dolore,
              Torna in tanto di tanto la tristezza,
              Non torna l'amore che da te ricevevo.

              Rimane il ricordo e l'amore che mi hai dato;
              Custodito nel cuor mio e
              Filtrato dalla memoria
              Mi fa da guida.

              Quando avrò un figlio sarò come te
              Che tanto hai a me donato e nulla hai preteso.
              Composta lunedì 26 agosto 2019
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                Scritta da: Rosa Di Fraia
                in Poesie (Poesie personali)

                Ti porto fiori

                Ti porto fiori,
                quelli che profumano di campo,
                sono i tuoi preferiti,
                sai, avrei voluto portarti
                qualcos'altro, non so,
                magari dei cioccolattini, ma...
                È così triste ogni volta,
                ogni volta venirti a trovare qui,
                in questo posto così surreale,
                abbracciare un pezzo di marmo
                così freddo che ti penetra nelle ossa,
                quando avrei voluto
                abbracciarti il cuore,
                ed è così inverosimile guardarti
                in foto, come se fosse la prima volta vedere
                il tuo sorriso.
                Spesso le ginocchia non reggono,
                il dolore sai, arriva fino lì,
                e faccio molta fatica
                raggiungere l'uscita,
                a volte preferisco farmi aiutare.
                Ti porto via con me,
                ogni volta che vengo qui,
                vorrei parlarti anche sottovoce,
                dirti che sto bene, ma non trovo
                mai la forza per farlo,
                le lacrime interrompono la mia voce,
                e la sofferenza le mie parole,
                ogni volta è sempre
                così, è il silenzio
                che parla per me.
                Composta mercoledì 21 agosto 2019
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