Poesie personali


Scritta da: Carmine De Masi
in Poesie (Poesie personali)

Non sono perfetto

Non sono né bianco, né verde e né rosso
Non appartengo né a destra, né a sinistra e neanche a centro.
Amo l'arte, amo il creato
Amo mio Padre e Mia Madre
Amo i fratelli, i figli, il colore e i colori,
Amo gli uccelli, i fiori, il mare... Amo tutto e tutti.
Amo perché mi hanno insegnato ad amare
Amo perché la stessa vita è amore.
Amo colui che ha data la vita per noi.
Composta mercoledì 3 luglio 2019
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    in Poesie (Poesie personali)

    L'uomo e la sua essenza

    Per principio,
    la libertà è privata,
    ermetica prigionia.

    Non vi è scelta,
    alcuna entrata è permessa,
    alcuna uscita è concessa.

    Ma se l'uomo è essenza,
    la sua immensità è coscienza,
    fusa insieme all'anima e alla soggettività,
    trascende ogni principio.

    Riscrive la verità mutevole,
    ridisegna la realtà apparente,
    cancella ogni confine ingannevole.

    Crea dal sogno e dalle astratte visioni
    il disegno del destino
    che in mano all'artista
    imprime su tela
    l'uomo e la sua essenza.
    Composta mercoledì 12 giugno 2019
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      Scritta da: SAVERIO FERRARA
      in Poesie (Poesie personali)

      Sera

      Le ultime luci
      filtrano le acque.
      Si addolcisce il mare
      ed accarezza i colori.

      Delicato tappeto
      da letto gli funge,
      mentre silenzioso scivola
      all'irraggiungibile orizzonte.

      Bianchi gabbiani
      felicemente si adagiano
      sullo sfondo violaceo
      della sera che viene.

      Fantasia di ombre
      calano intorno
      e regalano agli occhi
      spennellate acquerello.
      Composta domenica 23 giugno 2019
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        in Poesie (Poesie personali)

        E ora che più non ci sei

        E ora che più non ci sei
        che ieri sei andata via senza un bacio
        dimmi che devo farne della mia vita?
        Se avrò forza verrò a deporre
        un fiore sulla tua tomba
        piangendo ti parlerò ancora
        mi dirai senza voce e poi?
        Seguirti e unirmi a te quanto prima
        è il solo fine che ora mi resta
        ma come e dove ritrovarti
        se nell'aldilà non ho mai creduto
        e non ho neanche il diritto di morire
        per abbreviare l'attesa di raggiungerti?
        Nel nulla e nel vuoto imperanti
        come dove e quando ritrovarti!
        Se da qualche parte tu dimorassi
        mi basterebbe pur un vago indizio:
        un fischio, un riverbero nel buio assoluto
        l'eco del fruscio della tua anima
        che solinga vaga nel camposanto
        tra croci o fuochi fatui
        sarebbe sufficiente per rinvenirti!
        Come vorrei crederci estinta amata
        come vorrei che tanto si avverasse:
        starebbe in piedi l'estrema speranza
        abbandonerei la certezza crudele
        da tanto in me insinuatasi e cresciuta
        che si nasce per morire e poi svanire.
        Ah venisse un giorno prossimo un vento
        generoso a portare la mia polvere
        li dove oggi già la tua l'ha preceduta.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Rosicchi, mi sevizi e non mi uccidi!

          Affranto infelice e stanco
          annegar vorrei nel Nulla
          or che esausto di battere è il cuore
          e proibito mi è porre fine alla vita.
          Oblio pietoso perché diserti e ozi
          oh ulcere crudeli, crampi di morte!
          Luce mai sconfiggi il buio
          tutto si scompone e svanisce
          e converge in un puro zero
          che non si dispiega in nessun luogo.
          Mi son giocato tutto e ho perso
          e nelle tasche non ho più un soldo.

          Assonnati dolore che vivo
          e tu Moira perché ritardi
          e disconosci il mio diritto
          a non soffrire e più atroce
          fomenti la mia demenza
          se sono destinato a morire?
          Rosicchi mi sevizi e non mi uccidi!

          Non ostacolare il desiderio
          di farmi polvere, silenziami
          fammi tranquillo e sereno
          fammi sordo a rintocchi di campane a lutto
          salpi e ai miei morti mi ricongiunga
          nel caos e nella eterna notte io ritorni!

          Ha ogni giorno i suoi getti
          di orticarie e di spine
          un'implacabile logorio avanza
          pasce la mente acute pene
          asciugo lacrime di esser nato
          sconto il castigo di esser schiavo
          di un borioso corpo che ostinato
          il vizio di essere non abiura.

          Subita è la vita non chiesta
          e niente siamo io e te o morte!
          Amare, bere, andare al bagno
          illusioni, inganni addii e poi? Più nulla!
          O folli acquiescenti ciechi e illusi
          che accettate il calvario e la croce!

          A mani giunte e supino io sorrida
          prima di scompormi in atomi
          decreti il tempo che nel mondo
          tra miliardi di viventi a caso fui
          e che tanto per fato amai e piansi.
          Composta venerdì 30 novembre 1900
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            in Poesie (Poesie personali)

            Come sono

            Non ho bisogno del trucco,
            di coprir ogni imperfezione,
            mettendoci il correttore,
            come fosse stucco.

            Non ho bisogno di tacchi alti
            per far passi eleganti,
            per farmi guardare dai passanti,
            temendo poi di inciampare,
            in un fosso stradale.

            Non ho bisogno
            di vestiti firmati,
            per vantarmi,
            o far sentire gli altri,
            meno fortunati.

            Ho bisogno di poche cose
            come delle semplici rose:
            nessun trucco
            è stato più spontaneo del mio rossore,
            quanto qualcuno che mi ha donato emozione,
            nessun gioiello
            che sia un orecchino
            o un anello,
            decorerà mai me stessa.

            Preferisco decorare i miei ricordi,
            di esperienze e di viaggi,
            senza soffermarmi agli assaggi
            di immagini e amori
            di musiche e sogni.
            Composta domenica 8 giugno 2014
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              Scritta da: DolceBuba
              in Poesie (Poesie personali)

              Tango

              Sacralità dell'anima
              naufragata in guardi d'intesa,
              ritmo mordente ed erbaceo
              sopra un cielo tirato a cera
              che odora di voli di rondine
              nel quieto abbandono
              di una stagionalità indiscussa
              nei sottotetti.

              ***

              La sera,
              sbriciolata nel tuo caffè
              - doppio in tazza grande
              ed io,
              che m'invento poesie
              perché non mi porti mai
              a ballare il tango.
              Composta giovedì 20 giugno 2019
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