Poesie personali


Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)

In ricordo

Anime raccolte e bruciate, fuse
al dolore, consegnate alla morte;
egoista follia di razza.

Rinato conflitto cresce, oggi
ricordiamo quelle urla,
quella carne smunta sparsa
al campo, e le sue ossa.

In quel fumo che coprì cieli
prima azzurri, è andata umanità
colpevole d'essere diversa.

E noi oggi, ridicoli, ne piangiamo
ma gridando contro colori
vivi, diversi dal nostro credere...
Composta venerdì 27 gennaio 2012
Vota la poesia: Commenta
    in Poesie (Poesie personali)

    I cani addosso

    Non contano i miei errori
    il mio mestiere consiste nel vedere i tuoi,
    non contano i tuoi errori
    il tuo lavoro consiste nel rinfacciami i miei,
    ma entrambi sappiamo dove arrivare,
    dove fermarci,
    perché andare oltre vorrebbe dire
    togliere il tappo a questa barca
    che ci sopporta a malapena
    ed affondare entrambi.
    Composta mercoledì 25 gennaio 2012
    Vota la poesia: Commenta
      in Poesie (Poesie personali)

      Cara compagna

      Socia bottiglia che non mi tradisci,
      che vorrei piena anche dopo mille bicchieri,
      mi conosci così bene che quasi ti versi da sola,
      ed in base al mio volere del momento,
      come se fossi una cantina ben fornita,
      mi dai ciò che mi serve per esser o triste o allegro,
      o più semplicemente qualcosa per dormire.
      Sei legata per la mia vita a quel bicchiere
      che non disdegno a volte di tradire,
      sfacciatamente,
      rovesciando la tua bocca sulla mia
      specie quando la sete è ancora tanta
      e tu purtroppo sei ormai vuota,
      e mi costringi ad aspettare l'arrivo dal tuo fondo di poche gocce del tuo umore,
      come se fossi donna ed io la bocca sul tuo sesso.

      Sai quante volte ti vorrei lanciare al muro
      spaccarti in mille pezzi e poi sentirmi puro.

      Ma penso che tu non mi hai mai fatto niente,
      che mi sei rimasta accanto sempre fedele ed ubbidiente.

      Se ti dovesse capitare qualcosa,
      se avessi un infortunio sul lavoro,
      giuro che ti farei un funerale con sepoltura degna
      e dedica d'amore,
      e come voto,
      te lo dico fin da adesso,
      dopo di te non guarderei più in faccia una bottiglia,
      m'inventerei qualcosa per continuare a bere,
      farlo di schiena,
      da botti o fiaschi,

      o forse solo dal bicchiere,
      l'orfano ed il vedovo uniti nel loro dispiacere.
      Composta mercoledì 25 gennaio 2012
      Vota la poesia: Commenta
        in Poesie (Poesie personali)

        Ed io vi osservo...

        Ti sfiora per sentire le curve del tuo corpo.

        Scivola la sua mano sopra la tua mano,
        poi sale al braccio,
        fino alla spalla,
        al viso,
        lui porta i tuoi profumi al naso,
        e cambia il suo respiro.

        La mano adesso scende al contrario,
        ti accarezza lenta con le nocche,
        il ruvido dell'osso sulle morbide guance,
        sulla schiena,
        ... il brivido di entrambi.

        Ti vede con le mani,
        col corpo,
        con la bocca,
        anche se non con gli occhi,
        il tuo amore cieco.
        Composta mercoledì 25 gennaio 2012
        Vota la poesia: Commenta
          in Poesie (Poesie personali)

          La scala condominiale

          Diamola a questo tempo così improbabile la colpa di tutto,
          salviamo noi stessi dalle reciproche critiche che non ci portano a nulla.

          Chiudiamo la porta al fuori,
          basta col lasciarla aperta apposta per far sentire agli altri ognuno le proprie ragioni.

          Basta con quel provare e riprovare che non è bastato,
          non è servito.

          Salviamo quel poco dell'insieme
          e non quel troppo dell'essere nemici.

          E facciamo in modo che non sia l'ennesima inutile prova.

          Posso dartela vinta già da adesso se questo può servirti,
          tanto non cambia nulla,
          ho perso,
          e non so neppure contro chi.
          Composta mercoledì 25 gennaio 2012
          Vota la poesia: Commenta
            in Poesie (Poesie personali)

            Il funambolo

            E cammino su questa fune
            tesa e sospesa
            mi muovo leggero
            vado avanti...
            per quel che sono
            non ricordo più chi ero.
            Questa fune è la mia vita
            ed io sono equilibrista.
            Vi chiederete se ho paura...
            certo amici ne ho tanta
            ... eppure ne ho fatte di acrobazie...
            senza rete, senza salvezze...
            senza nessuna sicurezza...
            Posso andare solo avanti...
            con equilibrio e simmetria
            passo dopo passo lascio il ieri
            e il domani... sia quel che sia...
            E voi mi guardate con il fiato sospeso
            con i piedi per terra
            e i visi per aria.
            Ma se questa è stata la mia vita
            questo il mio destino
            io vi saluto con l'inchino
            di chi non ha più niente da dire...
            e a voi non resta...
            che applaudire.
            Composta mercoledì 30 novembre 2011
            Vota la poesia: Commenta
              in Poesie (Poesie personali)

              Luna

              Pallida luna che sorgi a sud...
              mentre il sole declina sul blu...
              raccontami le storie di questa città...
              di innamorati che ti han osservata...
              dei loro baci nella notte...
              che ti han incantata...
              di racconti di vecchi marinai ubriachi...
              che han visto terre e oceani e ora son stanchi...
              Stanchi di errare intorno al mondo...
              stanchi di narrare le stesse cose...
              perché si sa che sulle loro tombe...
              non crescon le rose...
              Raccontami di donne ai cigli della strada...
              delle loro storie...
              delle loro lacrime come rugiada...
              Silenziosa luna... dai pallidi raggi...
              raccontami di avventure... di lunghi viaggi...
              Raccontami di lei... se sta dormendo...
              se pensa un po' a me... se sta sognando...
              raccontami di lei, ti prego, ancora un momento...
              dalle un bacio...
              e sarò contento.
              Composta mercoledì 30 novembre 2011
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Marilena Aiello
                in Poesie (Poesie personali)
                Ferma! Che pensi di fare?
                Slegare sentimenti? Sei uscita fuori di senno?
                Non si fa! In questo mondo non si fa!
                Non funziona, è dimostrato.
                Inutile provare.
                Annega quel cuore,
                potrebbero accorgersi che batte.
                Affoga i sentimenti,
                solo quelli positivi, ovvio.
                I negativi sono permessi.
                Anzi, sono considerati virtuosi.
                È un mondo al contrario,
                hai ragione.
                Me ne rendo conto anche io.
                Ma qui funziona così.
                O ti adatti o te ne puoi tornare là,
                su quel pianeta smarrito
                del quale non ricordi neanche il nome.
                È tutto chiaro?
                Fà attenzione e non provarci mai più.
                Potrebbero rinchiuderti,
                considerarti pericolosa.
                Niente "ma...", discorso chiuso.
                Adesso cancella dal viso ogni espressione
                che possa essere riconosciuta come autentica.
                Tieni, ti presto una delle mie maschere:
                questa è quella giornaliera,
                di una moderata contentezza.
                Poi ti dirò come procurarti le altre.
                Ti serve quella della felicità: è di plastica.
                Quella dell'amicizia: è di ghiaccio,
                ricorda di non indossarla al sole,
                si scioglierebbe presto.
                Poi potrebbe servirti, fammi pensare,
                ecco: quella della compassione, è di burro,
                un po' viscida, unta, ma che ci vuoi fare.
                Ce ne sarebbero anche altre,
                ma col tempo imparerai a costruirle da sola.
                C'è chi ne fa di magnifiche in cartapesta,
                chi le cuce, chi le ricama, chi le dipinge.
                Ognuno come le preferisce.
                L'importante è, non dimenticarlo,
                mai e dico mai mostrare il proprio volto.
                Sarebbe la fine. Non solo per te,
                ma anche per tutto il nostro mondo
                che si basa sulla falsità e la più assoluta ipocrisia.
                Se scricchiola qualcosa, o qualcuno,
                il sistema crolla e noi siamo fottuti.
                Quindi, piccola stellina, dimentica chi sei
                e costruisci chi vuoi far credere di essere.
                Pian piano ti abituerai, credimi.
                Pian piano, dimenticherai anche chi eri,
                te lo assicuro.
                Adesso vai, fatti un giro con questa maschera,
                goditi il risultato. Sarà un successo.
                E pensa al lato positivo:
                se piangi, se soffri, se muori,
                non se ne accorge nessuno,
                la giostra continua a girare.
                Ti renderai presto conto che non c'è alternativa.
                Adesso puoi ringraziarmi,
                col miglior sorriso finto che ti riesca di fare!
                Buona vita!
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: margherita1
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Cuore rubato

                  Non sono sola quando non ci sei
                  sono sola quando non mi parli.
                  Il tuo profilo fermo nel silenzio
                  e io cado nel vuoto cercando
                  di catturare almeno uno sguardo,
                  solo un battito di ciglia basterebbe
                  mentre ferma sull'orlo della fine
                  ricamo inutili speranze.
                  cerco la mano che si ritrae,
                  invento parole per stupirti,
                  ti tento invano vendendomi l'anima.
                  Capisco sai, non serve neppure
                  invocare pietà, nessuna pena
                  scalfisce il tuo cuore
                  che ormai non hai più
                  da quando un'altra lo ha rubato.
                  Composta giovedì 26 gennaio 2012
                  Vota la poesia: Commenta