Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Coma

Non ride il mio dolore,
Non rinnega il mio amore.
Perché la barca dolce naviga in un lago di pensieri.
Come alghe fluttuanti negli abissi tetri
poi riemergi e luce densa veste il tuo corpo.
Il cappello che ripara dall'inverno.
Ho pensato e ho mangiato lentamente, un ora
nottambula e depressa.
Vorrei, come un fiore,
Che lentamente s'apre e nuda e tremante
Si fa ammirare.
Io ti attendo
le tue dita,
Che pettinano le lacrime disordinate del giorno.
Era inchiostro sparso
sul pavimento,
Il tappeto
che accompagnava i tuoi passi.
Lanciami nell'aria
Fammi esplodere dentro una bomba.
Ho strappato via immagini
Per lasciare liberi i polsi.
Non vedo più le vene.
La saliva che profuma
il tuo risveglio.
Pozione idilliaca del nostro amore.
Si sciolgono le vesti
Narici nuove a primavera.
La tua schiena è il mio tetto.
La dimora di un nuovo dolore dal profumo pungente e
metallico è il mistero.
Un mantello ci proteggeva dalla tempesta dei tuoi forse.
Mi parlavi di promesse in autunno,
mi dicevi che è viola tinto il tuo risveglio.
Ora come un saggio parla,
Il vecchio cuore che coi pugni ha strappato
ancora alla morte il suo destino.
Nessun rumore.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Come te io per te l'amore

    Le labbra tue e le labbra mie
    condividono petali di edera che ci unisce.
    Ho trovato i tuoi occhi scuri sui pensieri chiari che si coloravano di te.
    Le mie mani e le tue, come radici dello stesso albero
    si incrociano e scavano per la terra fresca,
    si dissetano di pura acqua.
    È triste se non sento umidi passi arrivare al mio udito
    e diventare melodia sofferente cantilena.
    Sei come un cielo quando scorgo dalla finestra che è mattino
    e mi accorgo di essere velo che ti cela
    come sole dietro la collina.
    Un cuore che si appassiona non si accore di sanguinare amore,
    ed io come cascata esplodo sulla roccia del tuo essere confondendomi
    di spuma morbida e tonfi.
    Quando il vento ha iniziato a muoversi tu eri lontano e sulla sua groppa ti sono venuta a cercare.
    Cintura stretta sulle tue gambe che come rami sorreggono
    i frutti del mio sogno.
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      Scritta da: Rosanna Tafanelli
      in Poesie (Poesie personali)

      L'anno che verrà

      Sarà domani l'anno nuovo
      e ancora
      sento il sapore di questo che ho vissuto.

      Giorni di grazia, notti di magia,
      mesi di gran lavoro e di speranze,
      tutti nel vasto archivio della mente.

      Ferma sul limitare della festa,
      assieme a te faccio il conto alla rovescia,
      meno sei, cinque, quattro, tre...

      Un calice di mille bollicine ed un tuo bacio,
      l'affetto di chi mi ama veramente,
      il coraggio di accettare la sfida,
      son pronta ad accogliere l'anno che verrà.
      Composta lunedì 28 dicembre 2009
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        Scritta da: annainno
        in Poesie (Poesie personali)

        Frutto d'ortensia

        E venne il giorno
        del pesce volante,
        tenue viaggio
        su fiori di ulivo.
        Tintinnavano
        scaglie inargentate
        nel fendere
        la dolce primavera.
        Ed il tuo cuore mi diceva giuro,
        giuro di amare
        il volo della trota
        ed il frutto succoso
        dell'ortensia.
        E mi dicevi:
        sei una scimmia bianca
        che vive eternamente
        in fondo al mare,
        volteggiando tra rami di corallo,
        per questo giuro
        che amerò le onde.
        "sussurra il vento come quella sera,
        vento d'aprile, di primavera";
        come allora rintocca
        la campana,
        ripete all'infinito che l'amore
        non domina ma interpreta gli arcani.
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          Scritta da: annainno
          in Poesie (Poesie personali)

          Esilio è l'estate

          Esilio è l'estate,
          se implacabile agosto
          attraversa
          la pietra liscia del cuore;
          quella che l'acqua
          del torrente in inverno
          ha consumato,
          ed ora al solleone
          offre se stessa,
          all'argine decoro solitario.
          Esilio è l'estate
          se il mattino odoroso,
          dove la luna
          ancora s'intravede,
          arde solo di un cenno
          di canzone.
          E non è trasformata
          la dolcezza
          in nutrimento,
          miele di speranza.
          Esilio è l'estate,
          se la notte di stelle
          sul mare,
          stella cadente, adorata,
          non fa che ripetere
          lenta il tuo nome:
          Tu che quella notte
          hai scelto
          per tornare all'Eterno.
          Composta mercoledì 20 maggio 2009
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            Scritta da: annainno
            in Poesie (Poesie personali)

            Il regno del tè

            Contemplo il tempo
            in cui regnava il tè,
            quando l'arcata
            della tenerezza
            univa il dipanarsi
            delle ore.
            Erano pomeriggi
            di alabastro
            e mattine odorose
            di velluto.
            Correva il tempo
            della non partenza
            e della quieta attesa
            del destino.
            Fiorivano le pagine
            dei libri
            nel pulviscolo d'oro
            alla finestra,
            mentre speziati aromi
            evanescenti
            accoglievano l'orma
            della sera.
            Meditavano i rami tremolanti
            dell'eucalipto
            dall'incerta chioma:
            suggeriva visioni
            del futuro
            il sorgere cremoso
            della luna.
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              Scritta da: Bramante
              in Poesie (Poesie personali)
              Potessero i miei baci come cera
              colarti in bocca il miele che ho nel cuore
              Aprirti l'anima con un'onda di respiro
              e dissolvere l'aspro odor delle paure
              Ammatassarti i capelli in un mantice di raso
              e dell'amaro farne un debole ricordo
              da consumare sul braciere fino a cenere
              Potessero i miei pennelli dipingerti come affresco
              alle mie pareti interne e passare ore ad ammirarti
              Liberarti come rondine in cerca di primavera
              Potessi annodarmi alla tua pelle come alla barca un'ancora
              e remare e stremare impazzito del tuo profumo
              Bella e folle amante hai rapito mente e incanto
              Pungerti lo spirito e berti come acqua di deserto
              Cieca è la follia che si mangia l'amore e la ragione
              Ammansire quelle fredde notti disperate
              quando il cercarmi diventa pane per sfamarti
              Resisterti è dolore, come droga devo averti e consumarti.
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