Poesie personali


Scritta da: silvi55
in Poesie (Poesie personali)

Leggera...

Leggera mi lascio trasportare...
Dalle mie emozioni...
Come una foglia che piano scende verso il mare
Sapendo che la sua fine ormai è vicina...
Ma che finalmente
Si sente libera
In quell'immensità...
Dove finalmente...
Troverà la sua pace...
Composta domenica 11 dicembre 2011
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    Scritta da: tomalb
    in Poesie (Poesie personali)
    Ho camminato sulla neve candida,
    le mie impronte mi seguivano
    i miei pensieri cadevano e lasciavano tracce

    tracce di te
    che non sei più qui da tanto tempo
    che mi segui ovunque lo stesso
    di cui non riesco a liberarmi

    Ho camminato sulla neve candida
    ho desiderato che si sciogliesse al mio passaggio
    niente più impronte
    niente più tracce.
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      Scritta da: Gabriella Afa
      in Poesie (Poesie personali)

      Crepuscolo

      Si incupisce l'aria
      e un fruscio di foglie
      mi porta a capofitto nei ricordi...
      un brivido nell'anima
      scandisce il dolore
      e sono di nuovo là
      in quel buco nero
      che mi divora.

      Offendo una lacrima
      negandole di uscire
      cerco un sorriso tirato
      che indolenzisce il viso
      e volgo lo sguardo ferito al sole
      per colorare l'anima di arancio dorato.

      I sogni miei,
      facili prede di venti gelidi.
      Si perderà in una stella lontana
      il ricordo sbiadito di attimi di te.
      Composta sabato 3 settembre 2011
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        Scritta da: Gabriella Afa
        in Poesie (Poesie personali)

        Tre passi dietro a te

        Sarò con te
        nel vento sul tuo viso
        nel colore del tramonto
        nella spuma del mare
        seguirò la tua anima
        nelle corse e negli affanni
        sarò nel tuo sorriso
        e nelle tue lacrime.

        Invisibili mani
        nicchia del tuo cuore
        sarò con te
        nei tuoi respiri
        nei tuoi sogni
        vivrò di te
        e con te
        ti troverò ovunque
        nello spazio e nel tempo
        riconoscerò le tue orme tra mille
        e sarò amorevole ombra
        tre passi dietro a te.
        Composta domenica 11 dicembre 2011
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          Scritta da: Eric Gentili
          in Poesie (Poesie personali)

          Ganimede

          Tra rovine di templi
          coperte dal sangue del Sole
          piange Ganimede
          in solitudine
          accompagnando il mare
          con i suoi lamenti

          aspetta Zeus
          che lo innalzò nel Cielo
          con ali d'Aquila
          riscaldandolo col suo corpo
          stringendolo a lui
          sussurrandogli parole
          dettate da Eros
          che strinsero il suo cuore
          come rovente catena

          ora sta lì
          dopo giorni
          ed aspetta
          il suo ritorno
          di udire in lontananza
          la voce amata
          e di poter stringere
          il corpo che gli diede
          il caldo piacere
          per ora piange
          troppe lacrime da asciugare
          sul bel viso
          aspettando
          lui
          il suo calore
          e gli fanno compagnia
          i templi distrutti
          muti maestri
          che un tempo egli ascoltava
          ed ora ricambiano.
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            Scritta da: Eric Gentili
            in Poesie (Poesie personali)

            Passeri

            Seduto
            nel limbo della metropolitana,
            aspettando di andare,
            mi perdo in pensieri
            che mi disorientano.

            Un movimento mi ridesta:
            un passero zampetta davanti a me,
            andando a nascondersi nell'aiuola,
            dove svolazzano altri
            in cerca di cibo,
            beccando qua e là,
            senza dare importanza a niente.

            Come l'invidio,
            loro che hanno l'Immensità,
            senza nessun legame
            che impedisca loro di volare,
            scendendo a terra per un attimo,
            per poi riappropriarsi del cielo,

            mentre io,
            limitato per natura,
            legato alla terra,
            sono costretto a vedere
            la mia anima
            legarsi ad amori,
            soffrendo quando essi
            vacillano.

            Sto pensando a te,
            domandandomi se mai ti rivedrò,
            se mai toccherò di nuovo
            la tua pelle,
            se mai sentirò ancora
            la tua voce.

            Ti penso
            e ciò
            mi sconfigge.
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              Scritta da: Federico Pierleoni
              in Poesie (Poesie personali)

              Perso l'amore, perso il sonno

              Fumo troppe sigarette,
              quando è notte fonda e tutto sembra dire che non c'è vita intorno a me,
              perché il mondo di notte sembra più lento,
              tutti sono nei loro letti a sognare di cose che non avranno mai
              e tu sei lì,
              a fissare la finestra sperando che il cielo scoppi.

              Fumo troppe sigarette quando è notte.

              Perché di notte i fumi del tabacco sembrano poetici e commoventi,
              mentre pensi a ciò che nella vita non và
              e mentre guardi al tuo cammino lasciando sempre da parte le cose belle per far spazio ai rimpianti, come se pensarci potrà cambiare qualcosa,
              ti convinci che qualcosa succederà ma non sai quando e questo ti rassicura,
              perché in fondo quei rimpianti ti piacciono e preghi chi ti và
              di cambiare le cose anche se sai che dentro di te non vuoi nulla di diverso.

              Fumo troppe sigarette di notte.

              Basterebbe poco,
              appoggiare la testa sul cuscino ed abbandonarsi
              ma tu non ci riesci,
              perché vuoi capire cosa ti sfugge di mano,
              cosa non va bene,
              perché ripensi a piccoli momenti di ordinaria felicità che ti hanno segnato dentro e vorresti che ritornassero ancora,
              per goderli con maggiore forza,
              sapendo che finiranno,
              perché ora sai che i momenti di felicità finiscono e che il loro ricordo non ti basta.

              Fumo troppe sigarette quando è notte fonda
              ma non credo che smetterò perché di notte,
              io me e tutti gli altri che porto dentro sono liberi di immaginare il mondo come lo vogliono.
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                in Poesie (Poesie personali)

                Aurora

                Nei momenti oscuri d'un cieco pover'essere.
                Miseria misantropa annebbiatogli la vista.
                Sfuocato raggio vide ad occhi di cenere.
                L'opaco animo, d'un misero fomentista.

                Petali di rosa, quella foce di gioia.
                Colmava sorridendo un triste abisso.
                che or'il cerebro gli impegna fisso,
                un breve momento di dannata gloria.

                Quelle frecce nere di radiante voglia,
                piccoli momenti d'intenso vissuto.
                Or'voglia d'urlare d'un esser muto,
                calpesta il suo animo ch'ancor l'imbroglia.

                Quel raggio di piacere 'n istanti tenebrosi,
                ch'il vento della sorte gli tolse dalla mano.
                Aspri impulsi amari nonché scontrosi,
                batton sul suo petto, ch'or s'illumina piano.
                Composta giovedì 22 aprile 2010
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