Poesie personali


Scritta da: Pierluigi Ciolini
in Poesie (Poesie personali)

Il pane della notte

Di questa notte
che sa di vita
c'è chi non capisce
le sue distese
d'infinito marciapiede
dove ti puoi sedere
e stare in silenzio
parlare e piangere
o semplicemente ascoltare
in un silenzio che poi ti culla
di questa notte che ti rimbocca.
le lenzuola di una vita
che ti fregava a terra
e si notte magica
che cammina insieme a te
e che ti fa trovare quello che hai perso
che le lacrime ti asciuga
o le tiene segrete
sotto la pioggia
di passaggio
in questa notte

Di questa notte che anche se fredda
ma che profuma di pane
e di strade da percorrere ancora

Madre che ti può scaldare il cuore
ma anche
Madre che ti può lasciare a bocca asciutta

Si a noi tasche vuote rivoltate
di questa città fatta di crosta di pane
un carrozzone di semplici briciole
che saltano giu nelle pozzanghere
a piedi uniti come ragazzini
per vedere chi fa gli schizzi più alti

Di questa notte zingara
che legge la mano
a un furtivo destino
straccione insieme
a noi senzatetto
come le vecchie comari
in un passaparola
di sguardi
fra i marciapiedi

E di te che guardi
sempre i miei difetti
prova a stendergli la mano
che un pezzo di pane
ce l'ha anche per te
questa notte.
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    Scritta da: roselyne
    in Poesie (Poesie personali)

    Dodici fatiche

    Il battacchio percosso ha già dodici volte
    la bronzea campana.
    Odo il rincorrersi
    negli svariati deschi,
    il tintinnare delle posate
    nei ceramici cerchi,
    voci sommesse che ascolto
    nel mio silenzio...
    nuovamente dodici rintocchi.
    Le ombre proiettate non sono solari
    ma dell'incostante luna.
    Dodici fatiche per te campana
    e un pensiero nella notte
    per te, amore.
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      Scritta da: roselyne
      in Poesie (Poesie personali)

      Castagna

      Occhi di case abbarbicate
      sui dolci pendii
      che guardano il lontano mare.
      Intrecci di vie
      cosparse sui morbidi dossi.
      Ricordo, le percorrevo correndo
      mentre la fresca brezza
      lievemente intrisa del profumo
      dei pini maestosi della Piccola Sila
      mi accarezzava.
      Castagni secolari affondano
      nell'aspra terra.
      Esule di essa sono nata,
      dolce il tornarvi.
      Come piante rampicanti le mie radici
      avvinghiano il mio cuore.
      Lì dimorano i ricordi più belli.
      Composta martedì 12 luglio 2011
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        Scritta da: roselyne
        in Poesie (Poesie personali)

        Luna

        Luna bella e seducente,
        tu che odi
        promesse di eterno amore
        e col tuo pallido raggio
        avvolgi pudicamente
        amplessi di celati amanti,
        solo il mare
        nel vederti
        si scuote in lascive maree
        e tu compiacente come amante
        immergi i raggi tuoi
        nelle sue carezzevoli onde.
        Composta giovedì 10 novembre 2011
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          Scritta da: roselyne
          in Poesie (Poesie personali)

          Vento

          Vento che turbini
          calici di foglie morte
          rincuorandole
          per pochi istanti ancora
          in una malinconica danza,
          tu che scuoti
          le ancor poche chiome arboree
          flettendo i pazienti rami
          che assecondano il tuo moto,
          avviluppa il mio cuore
          e trasporta all'amato
          un soffio discreto
          nel sussurrare il mio nome.
          Composta venerdì 7 ottobre 2011
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            in Poesie (Poesie personali)

            Egoismo

            L'amore non è possesso, ma bramosia
            egli ti avvolge e ti sconvolge, ma è frenesia
            ti allunga gli orizzonti, ma è fantasia...

            Non ti consente di vivere, è tracotante,
            ti impone i suoi ritmi, effervescenze,
            ogni altra cosa non è importante...

            Ma si insinua, poi si infiltra, ma è già tardi
            quando ti accorgi è già fatto, ti ha trasformato
            sei diventato un altro! vorresti contrastarlo.

            Però in fin dei conti è una piacevole sensazione,
            un oblio profondo, perché poi non farlo
            non hai mai provato cosi grande emozione!
            Composta giovedì 8 dicembre 2011
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              Scritta da: Antonio Fabi
              in Poesie (Poesie personali)

              Grandezza di una dinastia

              Il grande imperatore Vespasiano
              è noto che fu sempre molto attento
              ad ogni forma di risanamento
              nell'edilizia e nell'arredo urbano.

              Un piccolo grazioso monumento,
              da tempo atteso dal consesso umano,
              tanto dal ricco quanto dal villano,
              fu il simbolo di tal rinnovamento.

              È più famoso questo o il Colosseo?
              È più importante dell'Arco di Tito?
              Dipende dalle circostanze, Leo.

              Se, per esempio, dopo un bel convito,
              rincasando ti preme il troppo lieo,
              il vespasiano è certo preferito.

              E, quando avrai finito,
              libero e vuoto dirai, come gli avi,
              "Quanto furono saggi questi Flavi!".
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                Scritta da: Rosario Chippari
                in Poesie (Poesie personali)

                Canto notturno

                Canto di uno spirito errante,
                a sera,
                quando gli ormeggi e le prue risiedono
                nelle menti pacate di pescatori di uomini.
                Non hai più sognato, musa?

                Amor che a sangue
                perdona,
                amore di madre che tutto completa,
                quali sono i veri princìpi
                di un uomo solo e lasciato dall'amore,
                di quel verso senza ritorno?

                Canto notturno,
                e festivo.
                Della pietà di un cuore
                ne avrò il ricordo, o musa?
                Avrai segnato anche il mio sigillo
                nelle tempeste del desiderio?

                Non è più un sogno, capisci...
                È la vera luce di un giorno
                non qualunque...
                perché non vi è più
                il solito, l'abitudine. Non ci sarà.

                Canto di un errante
                che vibra sotto la luna,
                come il sangue davanti all'amor
                quello vero,
                ormai come un fiore
                che vive solo di luce, la tua.

                Amore che sogni,
                perdona le membra
                di uno spirito ferito,
                ormeggiando ora sulle sponde
                della sua mente. Vai, o musa...
                Rinsalda le antiche
                parole ispirate. Amore e sangue!
                Composta giovedì 8 dicembre 2011
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                  Scritta da: Manuela
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Ed è come se tutto l'amore che ho dentro ad un tratto fosse esploso, lasciandomi svuotata e agonizzante
                  tutto questo bisogno di sentire che tu ci sei,
                  che sei davvero lì per me,
                  e la triste consapevolezza che non accadrà mai, che mai potrà essere... che non c'è futuro per noi,
                  anime infelici.
                  Quanto è meravigliosamente doloroso l'amore.
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                    Scritta da: Pierluigi Ciolini
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Amori d'autunno

                    Amori al vento
                    disperse foglie
                    ormai ingiallite
                    s'ammucchiano
                    sotto l'immobile
                    centenario.

                    Amori fatti d'ombrelli
                    sopra il cuore
                    per paura del no
                    o forse del silenzio
                    che piega e spezza
                    e non sente le campane.

                    Amori freddi in cerca di riparo
                    o forse di un cerino
                    per incendiarsi ancora

                    Amori ancora verdi
                    seduti su di una panchina
                    con i pensieri in tasca
                    e due parole strette in pugno
                    per non farsele scappare

                    non è un sogno
                    ma non svegliateli

                    è uno sfiorarsi con gli sguardi
                    furtivi mezzi baci
                    fra la pioggia che
                    l'inzuppa di colori e...

                    fluttuano nel cielo
                    come aquiloni
                    senza spago.
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