Poesie personali


Scritta da: SAVERIO FERRARA
in Poesie (Poesie personali)

Il carro della felicità...

Domina il cielo
il sovrano del giorno.
Potentissima
luce diffonde al creato.

Gli occhi miranti
restano sconfitti
al suo benefico
abbagliante splendore.

Nuvole grigie
dagli sfavillanti contorni
formano orgogliose
una corte onorata.

Voglio fare una foto...

Punto la macchina
ed incredulo scopro
un crocifisso gigante
che sovrasta la vista...

Crocifisso vuoto
nei due versi si apre,
come un enorme sipario
su una scena montata.

Un imponente carro
sospeso nell'aria
trasporta persone
raggianti di gioia.

Bimbi festosi
accolgono entusiasti
i benvenuti ospiti
diretti all'Eterno.

C'è posto per tutti...
Basta volerlo...
Spazio infinito
destinato all'amore...

Un semplice click
ed immortalo una foto
come ricordo perenne
di un fantastico sogno...
Composta sabato 22 ottobre 2011
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    in Poesie (Poesie personali)
    Quando i gesti
    ma soprattutto i SACRIFICI
    che si compiono
    non vengono compresi da chi ci è di fronte,
    la rabbia scivola copiosa
    e la rassegnazione ci si siede accanto
    stuzzicando mente e cuore.
    Si vorrebbe scacciarla via a calci,
    romperle la faccia
    solo per essersi permessa di presentarsi...
    ma si sa che è una presa in giro
    e si finisce inevitabilmente,
    prima o poi,
    con la morte dentro,
    per darle ascolto...
    Composta giovedì 20 ottobre 2011
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      Scritta da: Stefano Medel
      in Poesie (Poesie personali)

      Paese

      Questa città,
      con le vecchie strade,
      i vicoli,
      gli anfratti,
      il solito volto,
      le solite facce della gente;
      i posti e luoghi,
      che hanno tanti ricordi,
      che ti portano indietro,
      ad anni migliori,
      ai tempi della gioventù e
      dell'adolescenza,
      strade dimenticate,
      dove passavi con nonna,
      la vecchia segheria,
      dove il nonno arrivava,
      e tu eri bambino,
      e ti sembra ieri,
      e ti sembra poco fa;
      e cosa daresti per
      rivederli,
      per rivivere quei giorni,
      per stare tranquillo,
      per essere felice
      e sereno come una volta;
      vecchia città,
      paese polveroso,
      identico,
      quasi immutabile,
      un po' invecchiato come te,
      e altre cose, che invece,
      una volta non c'erano;
      paese un po' caro,
      un po' bastardo,
      un po' da perdere,
      e da ricordare;
      paese, la mia storia.
      Composta giovedì 20 ottobre 2011
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        Scritta da: Vincenza Molvetti
        in Poesie (Poesie personali)

        Maledetta

        Stupida e maledetta
        piccola e infernale
        non hai diritto a stroncare le mie emozioni
        non puoi farmi riflettere in uno specchio che non è mio.
        Dolore e dannazione,
        speranza e preghiera,
        vuoto e solitudine
        cosa sei?
        Maledetta cosa indossi?
        Indossi le mie paure, i miei sogni e ti incammini senza avere una direzione.
        Tu hai la risposta e io solo la domanda: Maledetta, perché!?
        Composta mercoledì 19 ottobre 2011
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          Scritta da: Stefano Medel
          in Poesie (Poesie personali)

          Poesia d'emergenza

          C'è bisogno di tutto,
          ci vorrebbe un trucco,
          una poesia d'emergenza,
          che scaturisce dall'impellenza;
          un po' poesia,
          un po' porcheria,
          metà poesia,
          e forse un po' fesseria;
          con dentro le parole,
          che vorresti,
          che terresti,
          da conservare,
          da recuperare;
          per sperare,
          e ridere
          dopo tanto
          che non lo fai;
          e scrollare le spalle,
          dimenticando i guai.
          Composta mercoledì 19 ottobre 2011
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            Scritta da: aubilou
            in Poesie (Poesie personali)
            Nell'era berlusconiana
            dove la donna è buco o tana
            gnocca o patonza
            ti vien solo voglia di pigliarti una sbronza
            e spedire un siluro
            a quelli ché ce l'hanno durò
            costringerli a fare una ceretta
            puntandogli contro una beretta
            sfruttare le arti marziali
            per mirare ai genitali
            e imbracciare il fucile
            per mostrar che anche tu sei "virile".
            Ma ahimè questo il fato ci ha dato
            e cosa possiamo fare
            se non farci consolare
            da amiche fidate e cene prelibate
            e proclamare a voce altisonante
            scandalizzando qualche benpensante:
            "sì, lo ammetto, ho la vagina
            ma non per questo son cretina!"
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