Poesie personali


Scritta da: Emanuele Marcuccio
in Poesie (Poesie personali)

Per una strada d'un'alba d'autunno

Ci sono gli alberi senza le fronde
per una strada d'un'alba d'autunno.
Si svegliano a un tratto le case
per una strada d'un'alba d'autunno.
Si sveglia ognuno al mattino
per una strada d'un'alba d'autunno.
Si apre tutto un mondo
per una strada d'un'alba d'autunno.
E che canti
e che suoni
nell'aria serena
d'un'alba d'autunno.
Là, voci confuse si cercano
e si chiamano a volo:
si rincorrono,
si confondono
e scompaiono
per una strada d'un'alba d'autunno.
Composta sabato 7 febbraio 2009
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    in Poesie (Poesie personali)

    Anima Ribelle

    ... E dentro l'anima ribelle
    pulsa e si dibatte, non riconosce catene,
    sventra ogni ostacolo...
    Ma... poi stanca del suo dimenarsi,
    coglie il momento per riannodare le catene
    del dubbio e della ragione.
    Si assopisce con le tenebre,
    riaffiora con l'alba
    quando i sogni riaccendono la realtà...
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      Scritta da: fredd13
      in Poesie (Poesie personali)

      Transitare verso Dio

      A che varrebbe del mortal la vita, a quale scopo,
      a qual missione data, s'altro non fosse
      che nascere e morire, come mattin, meriggio,
      e notte infine!
      Ben si conosce qual è terren destino
      e ancor peggio s'avverte nell'arduo cammin
      verso la meta.
      C'è chi si affanna e chi pigro s'indugia,
      entrambi intenti l'ultimo traguardo,
      presto e tardi, a tagliar; ma qual è
      il premio, quale l'ambita sorte.
      Varcar la fatal soglia esser potria
      ma sol per chi con grave affanno
      e periglioso sire, il suo sentier percorre.
      Da mali e dal dolor perseguitato,
      altro Ei non brama che ai suoi dì per fine,
      e ai suoi torrenti.
      Ma stesso non saria per chi nella dovizia
      e nei piaceri trascorse il tempo suo,
      ed Ei paventa quel che l'altro invoca.
      Ed ancor che fine di chi venuto
      ratto ne uscia senza orme lasciar;
      qual è il suo premio, quae ne è il disegno,
      quale lo scopo della terren comparsa!?
      E se Vita fosse Morte, da quali lidi
      dannati noi saremmo qui a condurla!?
      E seria morte allor rinascita! A che cosa?
      A qual seren ritorno?
      E ancor minima seria alfin la pena,
      anche se lungo fosse, in queste urane
      spoglie, il permanere.
      Or del Mister qual è la soluzion disiata,
      qual è la Verità?
      C'è chi a Dio si volge ed in Lui confida
      per impanare l'intricata tela e chi agli Astri
      dimanda, chi alle Scritture: ma a niuno
      di costor saper n'è dato come squarciare
      dell'ignoto il velo: scienza non avvi, non
      strumento alcuno, atto ad esplorar la Sua soave
      nebbia.
      Sol chi dentro se stesso sa trovare la risposta
      al Quesito, solo a costui, Fede, Speranza e
      Amore, spianeranno il cammin
      verso la Luce di Te o Signore.
      Composta martedì 22 marzo 2011
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        Scritta da: Matteo Salomone
        in Poesie (Poesie personali)

        Uomini in marcia

        Per capire devi pensare a un deserto,
        fatto di sabbia e ghiaia e rocce,
        e a un paio di piedi nudi, scuri e lenti,
        con tanta polvere e graffi ovunque.
        Uomo o donna non importa,
        né se sia giovane o vecchio.
        Non deve farti pena, non è per questo che è li.
        Non gli importa di te e tu nemmeno interessati di lui.
        Ma guardalo.
        Grida.
        È un grido sordo e senza fiato,
        la sua bocca è ferma
        ma tu puoi sentirlo chiaramente.
        È ciò che resta di un mondo di un futuro possibile.
        Un mondo pieno di bandiere,
        ma senza nessuno che le bruci più,
        quel gesto non ha nessuna forza ormai.
        Un mondo pieno di pace,
        perché la gente ha smesso di combattere,
        si, e di parlare e di pregare, di discutere,
        di fare la pace.
        Un mondo pieno di matrimoni
        che durano vite intere, vite lunghissime.
        Perché gli uomini hanno smesso di amare:
        ora possono stare insieme, per sempre.
        Un mondo pieno di verità:
        nessuno mente più, ogni cosa ha il suo vero nome,
        così la gente ha smesso di cercarglielo il nome,
        e di imparare, di crescere.
        Lui cammina,
        è l'ultimo retaggio di un mondo ormai estinto.
        E un grido lo accompagna.
        Lui è pieno di nome come il suo mondo lo è di fatto.
        Pieno infine crolla a terra e muore.
        Come il suo mondo.
        Pieno di niente, eppure
        più desiderato del presente.
        Composta mercoledì 17 agosto 2011
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          Scritta da: Anna Tanasi
          in Poesie (Poesie personali)

          Amare

          Non posso mischiarmi fra i tuoi mille pensieri...
          quelli di oggi, quelli di ieri,
          sai meglio di me...
          che quando si ama...
          non può esistere un'altra dama!
          I tuoi ricordi comincian a sbiadire...
          come un ritratto...
          che vorresti pulire!
          soltanto il tempo deciderà...
          se è vero amore...
          così sarà!
          Composta mercoledì 28 settembre 2011
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            Scritta da: Don Juan
            in Poesie (Poesie personali)
            Ci sono pensieri
            che si incagliano in attimi di felicità passata,
            ci sono pensieri
            che si ingarbugliano così tanto da dovervi rinunciare,
            ci sono pensieri
            che si infrangono sulle rocce della razionalità
            e poi ci sono pensieri
            che con l'aiuto di una bottiglia svuotata
            non hanno freni, ostacoli, inibizioni:
            sono quelli che preferisco.
            Composta domenica 25 settembre 2011
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              Scritta da: waiet
              in Poesie (Poesie personali)

              NEUTRAL-MENTE

              E vorrei che lì... tra la mente e il cuore... scivolassero via tutte le ombre... travestite di amare lacrime... proprio lì..., dove il fato decide...
              deviare un sorso-un tocco di pane... e morire, o ingoiare il tutto e "giù che è un piacere, la parte più fragile ed erogena-sensuale dell'essere umano... zona neutrale, dalla o attraverso la testa, ove divampano eterni conflitti.
              Composta domenica 18 settembre 2011
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