Poesie personali


Scritta da: Salvo Incardona
in Poesie (Poesie personali)

Non morrò una vita non vissuta

Non morrò una vita non vissuta.
Non vivrò nella paura
di cadere o di prendere fuoco.
Scelgo di prendere possesso dei miei giorni,
di lasciare che la vita mi apra
e mi renda meno impaurito,
più accessibile,
e sciolga il mio cuore
fino a che non diventi un paio d'ali
una torcia, una promessa.
Scelgo di mettere a rischio il mio significato;
Per vivere
così che ciò che mi è stato dato come seme
passi al prossimo come germoglio
e ciò che mi è stato dato come germoglio
diventi frutto.
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    Scritta da: Annamaria Gatti
    in Poesie (Poesie personali)

    Tocco

    Non toccare il mio volto
    quando, all'imminenza del giorno
    la notte regala nuovi sogni alla vita.

    Ma cedi benevolmente,
    quando ancora è fresco il sorriso,
    il passo svelto del vento
    a colei che di passo in passo
    ripercorre la strada.

    Soltanto allora
    quando tutto tace,
    sentirai il dolce canto del passero
    che sul ramo canta alla vita.
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      Scritta da: minnie
      in Poesie (Poesie personali)

      Eccomi

      Pensavi che io non esistessi
      ... invece, eccomi
      e voglio vivere del tuo piacere,
      perché sei un'emozione grande,
      in un tempo piccolo
      ... o un'emozione piccola
      in un tempo grande,
      perché sai girare la mia ruota
      in un tempo piccolo,
      perché tu con me sei te stesso
      ... come non speravi di poter essere,
      io con te sono me stessa
      come non sapevo di poter essere
      ... esaudirò ogni tuo desiderio,
      perché tu esaudisci i miei.
      ormai sono liquida,
      scivolerò sulla tua pelle,
      al tuo calore mi fonderò
      mi fonderò con te
      ... non so niente di te
      non so distinguere
      la tua pelle dalla mia,
      mi sembra il massimo
      ... non mi sembra,
      ne sono sicura.
      Composta mercoledì 27 aprile 2011
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        Scritta da: Fabio Angioletti
        in Poesie (Poesie personali)

        Ho sognato

        Ho sognato
        ieri notte
        di essere in Irlanda...

        Ho sognato
        di essere disteso sui prati color smeraldo
        mentre il vento muoveva dolcemente i fili d'erba...

        Ho sognato
        le grandi nuvole bianche
        galoppare sull'azzurro cielo...

        Ho sognato
        la soffice pioggia cadere
        ed il profumo della verde erba bagnata salire...

        Ho sognato
        di ascoltare le mistiche note
        della musica tradizionale...

        Ho sognato
        il mio cuore italiano
        battere al ritmo del cuore irlandese in un'allegra danza...

        Ho sognato
        di percepire i freschi versi
        dei poeti locali...

        Ho sognato
        le imponenti scogliere
        tuffarsi a strapiombo nel profondo blu dell'oceano...

        Ho sognato
        le spumeggianti onde
        infrangersi sugli sporgenti faraglioni...

        Ho sognato
        la limpida luna
        illuminare tutt'intorno...

        Ho sognato
        di passeggiare sulle strade di Dublino
        ricche di storia, arte, letteratura, musica e tradizioni...

        Ho sognato
        di incontrare i visi marcati ed i sorrisi della gente
        nei pub lungo il fiume Liffey...

        Ho sognato
        di assaporare con loro la "scura sublime"
        accompagnati dalle coinvolgenti ballate originarie...

        Ho sognato
        di addormentarmi sulle parole
        di un racconto di fate e folletti...

        Ho sognato
        ieri notte
        di essere in Irlanda...
        Composta mercoledì 30 novembre 2005
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          Scritta da: Giuseppe Freda
          in Poesie (Poesie personali)

          Palpito

          Penso la luce triste
          fioca sull'orizzonte,
          ed una mano nera
          che torturava cuori
          di notte,
          quando bambini buoni
          volano tra le stelle
          di calde fiabe bianche,
          senza spiegare ali
          nel buio.

          Vedo la strada stanca
          grigia di pietre mosse,
          e l'angelo deluso
          chino sopra cristalli
          di vento
          sparsi dentro le nubi:
          ghiacci di fantasia;
          torce di paradiso
          scagliate verso ombre
          di sole.

          Sogno sorrisi dolci,
          e occhi profumati
          di lacrime pensose
          su guance tempestate
          di perle:
          morbida come erba
          sopra una roccia viva
          di certezza che nasce,
          prendimi per la mano,
          speranza.
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            Scritta da: Giuseppe Freda
            in Poesie (Poesie personali)

            Il fotografo del terzo mondo

            Io sono il fotografo del terzo mondo.
            Raccolgo il pianto, la fame e la morte
            in artistici libri di carta lucida.
            Costosi e impegnati regali di Natale
            per voi che, come me,
            non potete far nulla per questa infamia,
            se non commuovervi di compassione grave,
            criticare i governi
            e denunziare agli altri le ingiustizie del mondo.
            Ma sono imparziale.
            Quando il vento del Sud vi travolgerà tutti
            ci sarò ancora, per fotografare voi.
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              Scritta da: Franco Mastroianni
              in Poesie (Poesie personali)

              La magia delle parole

              Quando sono molto stanco
              ed il corpo mio è uno straccio
              mi incammino verso il letto
              con
              la mente sottobraccio
              le
              parole mi accompagnano contente
              e mi chiedono una favola
              per
              dormir tranquillamente

              io le guardo e già sonnecchio
              ma
              di colpo mi trasformo
              in Barbanera
              con la benda sopra l'occhio.

              Poi divento una regina
              mentre il capitano Achab
              mi rincorre
              come se fossi balena.

              Mi nascondo
              ed il fiato mio ripiglio
              ma mi guardo nello specchio
              e mi vedo bianconiglio.

              Per capir cosa mi accade
              lavo subito la faccia
              ma mi sembra di sudare
              mentre cerco di sfilare una spada
              dalla roccia.


              Le parole si son quasi addormentate

              e mi accorgo

              che una polverina scende.



              Forse
              è
              quella delle fate.
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