Poesie personali


Scritta da: Nello Maruca
in Poesie (Poesie personali)

CLII

In corso di tua prolungat'assenza
in visita fu il vicino Bonconto
assieme a donna Maria del Ronto
a palesar motivo di loro presenza.

Scusaci, Tina, per la nostr'invadenza,
così a dir comincia lo grande Bonconto,
fissare dovevamo appuntamento
ma siamo certi della tua clemenza.

Sempre ben venuti in questa casa
Che di tutte persone del villaggio
Siete più meritevoli e più degni

Dico tanto per meritato omaggio
Che da che m'aggiro in questa casa
Vostre buon'azioni sono di segni. * * insegnamento.
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    Scritta da: Nello Maruca
    in Poesie (Poesie personali)

    CLI

    Quando ai piè dell'assolato fabbricato,
    sorpreso nel trovare donne e bambini,
    al centro mamma a carezzare piccini
    col viso sorridente e radiato.

    Che d'importante, mamma, è capitato?
    Perché tanta gente, tanti bei piccini
    Tante grida festose, tanti cherubini?
    Tripudio chetato parmi qui tramutato.

    In poco ti racconto ciò ch'è stato
    Quanto fulmineo tutto è cambiato
    e io nemmanco poco ho assimilato.

    I titolari del grande Caseificio
    Al lavoro hanno dato commiato
    Stanchi proseguir lor sacrificio.
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      Scritta da: Teresa Libroia
      in Poesie (Poesie personali)

      Cos'è che resterà di me su questa terra?

      Cos'è che resterà di me su questa terra?
      Altro non son che pallida luce che s'affieviolisce.
      Altro non son che un papavero mutilato
      dal suo primo Amor,
      un ortensia che, Ahimè, non appassisce.
      Cos'è che resterà di me?
      Il mio volto, il mio principio, la mia scomparsa.
      Mai si darà ascolto alle mie mute parole,
      alle lacrime d'inchiostro, alla stanchezza,
      al dolore, agli affanni che, maligna,
      questa vita ha scaraventato nella mia anima.
      Quanti macigni sul cuore,
      Quante frecce al cuore,
      Quante pugnalate nel cuore.
      Nessuno mai saprà che tutto ciò che
      un tempo mi rese felice, mi ha bruciato dentro.
      Ho ustionate le pareti del cuore
      che vergognoso si ritira,
      malinconico di solitudine e di vita.
      Pauroso di scherni e trappole,
      trema ad una tenera carezza,
      scappa alla nascita di un nuovo tepore,
      folle diventa volente nolente.
      Divento ora come un gracile Soffione che
      esplode splendente nella tempesta bruna
      e implode vita nella quiete morente.
      Composta lunedì 2 maggio 2011
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        Scritta da: Giuseppe Freda
        in Poesie (Poesie personali)

        Il risveglio del mondo

        E se accadesse?
        Se d'improvviso
        fossi io
        ad aver la ragione
        della realtà e dei fatti
        dalla mia parte?
        Se d'improvviso
        si risvegliasse
        il mondo che dorme,
        quel mondo il cui sonno
        io veglio da sempre,
        attendendo
        che riapra gli occhi
        e mi sorrida?
        Se d'improvviso
        scienziati, filosofi,
        sapienti e benpensanti
        si rivolgessero a me
        per conoscere a fondo
        come funziona
        il nuovo e incredibile
        "meccanismo"?
        Povero me!...
        Non avrei risposta,
        non avrei spiegazione...
        neanche il conforto
        di un discorso
        di circostanza
        da pronunziare in toga,
        tonaca
        o camice bianco...
        Solo un sospiro di sollievo,
        e un sorriso troppo incantato
        per non apparire ebete...

        No, no.
        Quando il mondo
        si risveglierà,
        lo porterò con me
        a scodinzolare felice
        su per i pascoli azzurri
        dei monti del sogno.
        Subito.
        Prima che qualcuno
        possa rubarmelo,
        e addormentarlo di nuovo.
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          Scritta da: Nello Maruca
          in Poesie (Poesie personali)

          CLVIII

          In un minuto padre e madre spare,
          quattro fratelli e bionda sorella
          ricca d'ingenuità e splendore di stella
          e non teme in bellezza lun'eguagliare.

          E'un Angelo su me ch'è a vegliare
          e tutto m'avvolge della sua mantella
          che rigetta ogni micidiale palla
          e in altro loco la porta a posare.

          Anchilosato, disteso accanto
          a grande palma resto tempo quanto
          non so né mai potrò, certo, sapere

          ché la coscienza da me s'è dipartita
          e steso qual morto e non più in vita:
          poggio la testa su mamma, cadavere.
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            Scritta da: Roy Batty
            in Poesie (Poesie personali)

            Mattino di Pasqua

            Mattino di Pasqua
            Cos'è che porta gioia?
            La luce dalla finestra al mattino
            I prodigi per i quali mi inchino.
            Il sorriso degli amici
            le parole che mi dici.
            Le lacrime dall'emozione
            l'amor in ogni sua sensazione.
            La fine di una guerra
            un fiore senza terra.
            La vita dentro un fiore
            Il desiderio che non muore.
            Il sesso puro e spensierato
            ogni attimo vivo e sospirato.
            L'amore di una madre
            l'orgoglio di tuo padre.
            Lo spruzzo delle onde
            Il rumore tra le fronde.
            Tuo figlio che ti abbraccia
            Il vento sulla faccia.
            L'immensità del mare
            sapere e poter fare.
            La mano porta a un vecchio
            la luna dentro il secchio.
            La vita che si rinnova
            la morte che non la trova.
            Composta domenica 24 aprile 2011
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              Scritta da: Don Juan
              in Poesie (Poesie personali)
              All'Italia,
              a quella valle di sogni e speranze,
              a quel balcone che s'affaccia sul mare,
              a quel fiore baciato dal sole,
              a quella musica, a quella voce
              che si staglia netta nell'aria.
              All'Italia,
              martoriata, derisa e poi ignorata,
              schernita a denigrata,
              derubata e saccheggiata.
              All'Italia di predoni e truffatori,
              falsari e cartomanti,
              politici e politicanti.
              Questa non è la mia Italia,
              questo fazzoletto sporcato di vergogna
              non è la mia bandiera.
              Il tricolore è la mia bandiera,
              il rosso della passione ardente,
              il bianco d'una nuvole che disegna il cielo,
              il verde d'una speranza che non muore mai.
              La speranza che questo calvario finisca presto,
              la speranza che si chiuda questa immensa parentesi,
              la speranza che torni il bel paese,
              la speranza di vedere ancora nel mare
              il riflesso di questa terra magica,
              la terra dei poeti, degli artisti e dei cantanti,
              la terra del lavoro, del sudore, dell'amore.
              Ridatemi la mia Italia,
              restituiteci l'orgoglio d'un vessillo senza eguali,
              riconsegnateci quel che c'appartiene.
              Composta sabato 30 aprile 2011
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                Scritta da: Gennaro Keller
                in Poesie (Poesie personali)

                In cerca dell'arte

                Vai cercando l'arte,
                io lo so,
                io so dov'è:
                è nei boschi, è nei campi,
                è nel cervello dell'uomo,
                è in fondo al viale
                in un tramonto d'estate;
                è nei tuoi occhi,
                è sui tuoi fianchi,
                è nel sorriso di un bimbo
                ignaro della miseria del mondo.
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