Poesie personali


Scritta da: Nello Maruca
in Poesie (Poesie personali)

CIX

Tra spiegazioni e interrogazioni,
Tra lo trattar di storia e geografia
e lo disquisire di lingua e filosofia,
e tra greco e latino e traduzioni

giungesi, finalmente, a deduzioni.
Per alcuni buon'aria, da levante, soffia,
per altri bufera il me ne frego sgonfia
i meglio han gaudio, gl'ignavi frustrazioni.

Spira così, puranco, il quarto anno
e l'assenso s'aspetta per lo quinto
ché chiudere lo corso tutti han voglia.

Per quanto abbia sofferto turbamento
Lo giovincello ha ben concluso l'anno
Ed è già assiso su l'ultima soglia.
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    Scritta da: Nello Maruca
    in Poesie (Poesie personali)

    CVIII

    Dell'anno in corso già metà è trascorso,
    col cuor languente e l'animo in subbuglio
    affronta lo studio in rinnovato piglio
    e a briglia tesa non allenta morso.

    Il tempo andato è ottimo corso,
    e se nell'ultimo ha fatto gran miscuglio
    per'avvenimenti ch'an scosso cipiglio
    è ora tornato qual tempo decorso.

    S'affretta notte e dì a dar di mente
    Traduce, sfoglia, legge e memorizza
    e a scrivania è costantemente.

    Il tempo perduto ultimamente
    Lo sprona ad avanzare velocemente
    Mentr'esigenze tutte armonizza.
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      Scritta da: Nello Maruca
      in Poesie (Poesie personali)

      CVII

      Tra quante necessitate in loco
      e tristi notizie volate per lo cielo
      Che l'alma hann'avvolto in nero velo,
      risoluto riacchiappa lo sfuggito gioco.

      E ricomincia a riattizzar lo foco
      Al senno ch'è calato al freddo gelo
      Mentr'altro pensier severo n'ha involo
      e preparazione è posta in alloco.

      Per quant'importanti altre ragioni
      Non puote né vuol'oltre fuorviarsi
      Ch'ogn'altra cosa è minor tenzone.

      Al Cielo spesso rivolge orazioni
      Chè sugl'amori cui vuole rincontrarsi
      cali pietosa, divina benedizione.
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        Scritta da: Nello Maruca
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        CVI

        Certo la nuova di rivoluzione
        d'Argentina non allevia l'ascesa
        dal nero, fondo abisso cui è scesa
        mamma Tina. Tale situazione

        Induce la mente a riflessione
        e, se buona sorte a un filo è appesa,
        conviene tenere fede nell'attesa
        che Dio può sempre dare benedizione.

        Allora l'incubo frenetico è speranza
        e si tramuta in paziente attesa
        e dall'aspettativa ind'è essenza.

        Perciò, quello che pare turbamento
        trasformasi a manna inattesa
        che sminuisce, nel tempo, svilimento.
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          Scritta da: Nello Maruca
          in Poesie (Poesie personali)

          CV

          Cinque lettere abbiamo già inviato
          e nessuna risposta ricevuta,
          Peggio: Manco missiva loro è venuta;
          qualcosa di grave è certo capitato.

          Fattaccio luttuoso è trapelato:
          Un generale da favella muta
          avverso l'Assemblea ch'è in seduta
          coll'armi, del potere s'è impossessato.

          L'esercito, in toto, è ammutinato
          e nel Paese intero è coprifuoco
          e ogni discorso inverso è censurato.

          Parrebbe che il nostro Consolato
          Ha informato le Autorità del grave peso
          Ch'ancora su Argentina s'è calato.
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            Scritta da: Nello Maruca
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            CIV

            Il dì di poi, nel primo pomeriggio,
            anti lo spiazzo del casato antico
            la conosciuta voce d'uomo amico
            lenta strascica il solito messaggio:

            Mi tocca visitare l'altro villaggio:
            stanco son'io che pria alba già fatico
            perciò lascio la busta sotto il portico
            e corro ad affrontare l'altro viaggio.

            Sono gli zii che danno chiaramente
            l'intenzione d'essere per ottobre
            a vivere con noi costantemente.

            Trema la mamma come fosse in febbre,
            invece il cuore trabocca d'allegrezza
            e l'ansia si dissolve nell'ebbrezza.
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              Scritta da: SAVERIO FERRARA
              in Poesie (Poesie personali)
              Vorrei ancora piangere.
              Vorrei urlare:
              mamma!

              Vorrei,
              ma non posso...

              Non posso.

              Le corde si bloccano,
              le mie labbra
              non emettono più suoni.
              I miei occhi
              non producono più lacrime.

              Mi manchi mamma.

              Mi mancano i tuoi baci,
              mi mancano le tue carezze,
              mi mancano i tuoi consigli,
              mi manca la tua voce.

              Mi manchi tu.

              Vieni per pochi attimi,
              abbracciami.

              Dimmi
              che presto finirà...

              Fammi sognare.
              Mamma, vorrei...
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                Scritta da: Salvatore Coppola
                in Poesie (Poesie personali)

                Il mio supplizio

                Fuori dalla mia realtà,
                il mondo chiuda le porte.
                Lontano dai miei ricordi,
                il cielo spenga le stelle.
                Sul piano di una buia strada,
                affondo i miei passi esitanti.
                Al calar della pioggia,
                si confondono le mie idee.
                Fuori da una porta chiusa,
                prono il capo alla disfatta
                di una passione snaturata,
                dispersa oltre il limite della vita.
                Fuori dalla mia verità
                accolgo la speranza infame,
                di un supplizio alla ragione
                è mi arrendo alla morte,
                mia eterna prigione.
                Composta domenica 20 marzo 2011
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                  Scritta da: Salvatore Coppola
                  in Poesie (Poesie personali)

                  La mia aria

                  Quante volte
                  hai respirato la mia aria.
                  Quante volte
                  hai goduto del mio sorriso.
                  Quante volte
                  hai asciugato le mie lacrime.
                  Quante volte
                  hai sfiorato
                  le mie mani con le tue labbra.
                  Quante volte
                  ti sei rispecchiata
                  nelle mie rime.
                  Quante volte
                  hai seguito la mia ombra
                  riflessa sui muri.
                  Quante volte
                  sei entrata nel mio cuore.
                  Quante volte
                  nella tua vita
                  hai cercato rifugio
                  nel mio amore.
                  Adesso non fermarti a pensare.
                  Prima di darti
                  una risposta affrettata,
                  leggi attentamente
                  dentro il mio cuore,
                  fattene una ragione.
                  Devi semplicemente convincerti,
                  che il sole non potrà mai
                  baciare la luna è che,
                  le cose della vita spesso,
                  non sono come sembrano.
                  Composta domenica 20 marzo 2011
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                    Scritta da: Libripassion
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                    Amiamoci

                    Nel mondo c'è amore e odio...
                    Cosa serve odiarsi?
                    L'amore è la cosa più bella che Dio ci ha donato...
                    Amiamoci tutti...
                    belli e brutti...
                    buoni e cattivi...
                    Amiamoci perché non si sa cosa ci attende un domani...
                    Capirai di voler bene alla persona che hai tanto odiato
                    solo quando non ci sarà più...
                    Non potrai fare più niente... sarà troppo tardi!...
                    Amiamoci oggi che possiamo!...
                    Composta sabato 19 marzo 2011
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