Poesie personali


Scritta da: MauriDora
in Poesie (Poesie personali)

Un amico

Un amico è come l'ombra in una giornata afosa,
è come la neve che scendendo ti emoziona dentro.

L'amicizia è come un bosco echeggiante delle melodie di mille uccelli
da sembrare un orchestra che suona una musica lieta
che lenisce il dolore delle molte delusioni.

Un amico è come il bastone di un anziano signore, ti sorregge
e ti aiuta, ti sostiene durante gli inciampi della vita.

L'amicizia ti conforta e ti rallegra, non teme gli errori
e le offese, è come il cielo azzurro su una terra spenta,
è come un raggio di sole che spezza la foschia mattutina.

Un amico com'è difficile trovarlo!
È come un diamante o una pepita d'oro
nascosti nelle più profonde viscere della terra.
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    Scritta da: MauriDora
    in Poesie (Poesie personali)

    Danzerò di Gioia

    Quel giorno danzerò di gioia
    e le lacrime non smetteranno
    di scendere,
    con le mie lacrime innaffierò le rose
    e canterò canzoni,
    vicino al mare, ai fiumi, sui monti.

    Quel giorno mi rotolerò sui prati
    e diventerò verde,
    poi volerò in cielo
    e diventerò azzurro,
    poi toccherò il sole
    e diventerò giallo,
    e mi sdraierò sui fiori
    e sarò così un arcobaleno,

    e griderò, si!
    Griderò di gioia,
    e la felicità uscirà dai miei pori,
    e schizzerà via dai miei occhi,
    e non potrò più contenere
    il fuoco dentro di me.

    E salterò come il cervo,
    e nuoterò come i pesci,
    e volerò come gli uccelli,
    e correrò incontro al vento,
    e non piangerò, si! Non piangerò!

    E tutte le mie lacrime saranno
    lacrime di gioia,
    di un immensa gioia
    che riempirà l'intero universo.
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      Scritta da: Marco
      in Poesie (Poesie personali)

      Essere immondo

      Essere immondo
      come fai a non vedere
      il mondo rotondo
      come fai a prevaricare
      chi ti ha messo al mondo
      chi con la scusa di bere
      ne hai fatto un cadavere
      essere indegno
      capace solo di devastare
      per te solo sdegno
      un uomo che ha umiliato
      il genere che lo ha creato
      non merita di essere vissuto
      se non sei capace di amare
      puoi solo fartene una ragione
      guardare ogni donna come essere superiore.
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        Scritta da: Enzo Di Maio
        in Poesie (Poesie personali)

        Tempo

        Tempo perché mi fuggi
        annebbi la mente
        cancelli i ricordi
        di ciò che è stato
        di ciò che passato
        confondi gli accordi

        Chi sarò mai nei giorni a venire
        vuoto nel prima
        assente nel poi
        con gli occhi nel nulla
        in un corpo perduto

        Triste è il gioco della vita
        la vivi come fosse infinita
        ma c'è sempre un arbitro
        invisibile ma esiste, ti fissa
        sempre pronto al fischio
        che chiude la partita.
        Composta venerdì 20 agosto 2021
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          Scritta da: Gianni Giannobi
          in Poesie (Poesie personali)

          Pensando a Shakespeare

          Quando ci accingeremo
          se mai ci accingeremo
          a dar vita a una vita
          ricordami di pensare, amore mio
          a che cosa riduce questo mondo
          alle ingiurie del tempo
          all'urlo della vita respinta
          di cui risuona la terra

          Ricordami di pensare, amore mio
          al nostro rincorrere una felicità vana
          al nostro sperare fino a capire
          l'inutilità della speranza
          al nostro scivolare lento verso la morte

          Ricordami di pensare a tutto questo, amore mio
          E al dolore che alberga in ogni uomo
          al suo sentirsi schiacciare
          dalla sete inappagata d'infinito

          E al dolore di un osso che si rompe
          di un dente che si spezza
          di uno spino di rosa o di rovo
          confitto sotto un'unghia
          di un amore respinto
          di un amore mai nato

          Ricordami di pensare, amore mio
          all'insana follia
          che da sempre conduce
          sulla via della guerra
          e all'arroganza della vittoria
          ai torti dell'oppressore
          allo sfregio dei vinti

          I vermi disferanno i nostri corpi
          il vento e la tempesta
          faranno risuonare i nostri teschi
          la pioggia scaverà le nostre ossa
          e gli occhi cavi nulla più vedranno

          Il nostro amore può vivere così
          dei frutti avvelenati che ci diamo
          per aiutarci a sopportare
          insieme
          l'oltraggio della vita.
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            Scritta da: Juliarts
            in Poesie (Poesie personali)

            La pioggia cade nel cielo

            All'inizio c'erano luci e gemiti,
            la consegna del silenzio arrivò molto più tardi,

            la storia ridotta a una manciata di linee sbavate
            sbattute sul retro della carta da lettere blu.

            Madre -
            Voglio che tu mi dica quello che già so:

            che la pioggia cade invisibile verso l'alto dopo aver raggiunto la terra;

            che il tocco di un dito lascia impronte indelebili
            sulla testa di un bambino cullato, troppo pesante per essere sorretto da solo;
            voglio che tu mi dica
            che le labbra ricordano il calore

            come l'uva si aggrappa ai ricordi
            del seno della terra che li ha allattati;

            Madre -
            Ho seminato così tante lettere per te

            dentro la pelle solcata di questo terreno ghiaioso;
            Voglio sentire le tue parole riempire la mia bocca,

            essere avvolto dalla tua voce
            come la pioggia avvolge l'aria.
            Composta lunedì 30 novembre 2015
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              Scritta da: anonimo61
              in Poesie (Poesie personali)

              Tempo

              A guardar sempre l'alba
              Mi son perso i tramonti più belli,
              A contare le stelle,
              Mi son perso nell'immensità del cielo
              Mentre mi bastava abbassare lo sguardo,
              Per scoprire che la stella più lucente
              Era poco distante.
              Di errori ne ho fatti,
              E non rimpiango nulla del passato,
              Ho solo imparato
              Come gestire il mio futuro
              E il mio tempo.
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                Scritta da: Renzo Mazzetti
                in Poesie (Poesie personali)

                Sosta vietata

                I sogni sono nostalgia
                gli incubi avversioni.
                Avversioni e incubi
                tutti da gettare via.
                Il mare?
                Rinnovato equilibrio
                perenne moto avanzato.
                Cretini diffusi?
                Spregevoli deturpatori:
                Scrivono sulla roccia
                sui massi e alberi
                nei boschi e campagne
                lasciano le brutte tracce.
                A che scopo?
                L'occhio
                amante il verde pulito
                e tutto il naturale
                riceve anche con lo sguardo
                l'inquinamento dalla mano
                la stessa
                di quel non ancora umano
                del colpo di fucile
                che zittisce il libero fagiano.
                Composta lunedì 26 luglio 2021
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                  Scritta da: Marilisa Menegatti
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Il tuo sorriso

                  La mancanza
                  è un blocco di ghiaccio.
                  Non la percepisci
                  finché non si scioglie
                  o si scaglia brutalmente
                  in blocchi sull'asfalto.
                  La tua risata risuona
                  all'interno delle pareti.
                  Attraversando le due dimensioni obbligate.
                  Rimanendo impressa
                  negli occhi di chi la guarda
                  nelle orecchie di chi ascolta.
                  Così,
                  penso al tempo,
                  quello perduto in scuse,
                  in promesse non mantenute,
                  sentendomi in colpa.
                  Ora,
                  chiedere scusa
                  è una banale finta liberazione.
                  Le cose vanno fatte
                  nel tempo e nel luogo esatto
                  precisamente, né prima, né dopo una sensazione.
                  La vita soccombe
                  al suono d'una falce,
                  senza lasciar spazio
                  alle cose lasciate in sospeso.
                  Così tu parti
                  lasciandoci qui,
                  inermi,
                  dubbiosi.
                  Il dolore è una follia reale
                  una cicatrice sanguinante.
                  Eppure,
                  il tuo sorriso
                  continua ad apparire nella mente,
                  rendendoci il cammino
                  un po' più leggero,
                  di fronte ad una vita
                  probabilmente già colma
                  di peccati da scontare.
                  L'inferno non esiste
                  Il paradiso nemmeno,
                  ma il Vostro Amore
                  è reale in tutte le dimensioni esistenti,
                  così,
                  come reale è, e sarà sempre
                  nella memoria del corpo e dell'anima,
                  il tuo incessante sorriso,
                  che vaga indisturbato,
                  abbattendo le barriere
                  tra spirito invisibile
                  e il tangibile spazio terrestre.
                  Composta domenica 8 agosto 2021
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                    Scritta da: Carlo Brogi
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Aeroporto di Kabul

                    Gente perduta si aggrappa alle ali
                    che l'han tradita.
                    I lancinanti suoni gutturali,
                    le braccia tese a esporre i figli
                    a un ignoto di luce, ché la storia
                    risucchia verso il buio oscurantismo.
                    Feroce ancora, un vecchio testamento
                    dalle nere bandiere, emana le sue leggi.
                    Sfigurata narrazione degli uomini
                    e di dio, tra le macerie disperate sparge
                    sementi avvelenate, sfida
                    coscienze addormentate.
                    Non contateci più di storie
                    trionfali, vi preghiamo:
                    questo dolore barbaro e brutale
                    parla da sé.
                    Lasciate in vece che sanguini il cuore
                    sì da mostrarsi vivo, e lacerato
                    così da consacrarsi a ricucire
                    tanta ferita.
                    Composta venerdì 20 agosto 2021
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