Poesie personali


Scritta da: Dora
in Poesie (Poesie personali)

Tempo di tempesta

Adesso il cielo cade
si sciolgono le nuvole
si spaccano le stelle
fulmini squarciano tenebre

temo per te, per me stessa
e pioggia incessante che lava

che sporca, cancella, disegna
piccoli fiumi a inondare vie
pozzanghere a creare laghi

ho paura.... tu sei lì fuori
perso nel diluvio di una notte
che annega, il cuore scoppia
come tuono che penetra nel buio
illuminandolo di lampi accecanti
improvvisi

Ma come è esplosa cessa

la furia incontrollata

tutto è silenzio

la notte torna buia

si spengon di saette luci

si abbassano di fragori suoni

si asciugano i sentieri umidi

fontanelle e rivoli discendono

in canali e grondaie scompaiono

e tu sei sempre fuori

non più nell'uragano

ma nell'oscurità

di un tempo di tempesta

di questa mia anima

che non crea arcobaleni.
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    Scritta da: armanda66
    in Poesie (Poesie personali)

    Il senso delle cose

    Vorrei capire perché
    donne che non hanno un cuore
    o che non hanno la ragione...
    lanciano in un cassonetto
    una vita che poteva essere e
    non sarà mai...
    e poi mi chiedo anche
    perché donne forti, coraggiose
    e con la gioia della vita che le
    spinge in imprese meravigliose,
    non riescono ad vivere la gioia di
    una maternità,
    e non riesco a capire
    il senso delle cose.
    Forse il senso sta in un progetto
    molto più grande,
    e forse guardo solo una parte
    di un grande mosaico,
    che non so capire,
    o forse dovrei guardare
    altrove, ma intanto il sole
    è spuntato di nuovo e un
    nuovo giorno mi darà coraggio.
    Composta lunedì 4 ottobre 2010
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      Scritta da: Cinzia Coppola
      in Poesie (Poesie personali)

      La parola MAMMA

      La prima volta che hai balbettato la parola mamma
      una gioia immensa per me.
      L'hai quasi gridato a squarciagola,
      ci siamo guardati e i miei occhi si colmarono di lacrime,
      i tuoi di una gioia scintillante.
      Da quel momento ho capito ancora una volta
      il perché della mia esistenza.
      Composta martedì 12 ottobre 2010
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        Scritta da: Franco Mastroianni
        in Poesie (Poesie personali)

        Giustizia terrena

        Io
        non credo che
        esista giustizia
        terrena.

        Anche se come spesso
        si dice

        che
        rinchiudano il mostro
        e
        si butti la chiave

        per
        scontare la pena.

        Tanto
        poi
        c'è
        la buona condotta
        e
        redimersi
        è
        un dato di fatto.

        Dopo vari controlli psichiatrici
        si conviene
        che
        il mostro
        nell'attimo

        era solo un po' matto.

        Mentre
        rabbia si gonfia
        di
        sdegno
        per l'ennesima vita
        l'ennesimo fiore reciso
        nel suo dolce fiorire

        la
        giustizia promette

        ed
        è
        ancora morire.

        Io non credo
        che esista
        giustizia terrena

        e
        non credo nemmeno
        alla
        pena di morte

        un inutile aprire
        e
        chiuder di porte.

        Quante donne
        e
        bambini
        rimarranno soltanto
        poche gocce d'inchiostro
        nelle lunghe sentenze.

        Quante
        ancora saranno le volte
        che saremo costretti
        a
        subire violenze.

        Trascinati in un fiume
        che
        continua
        a
        salire.

        La giustizia
        ha
        la forma
        di
        un gran campanile
        che
        sa
        emettere solo
        lamenti
        di
        rabbia.

        La giustizia
        è
        soltanto
        una campana
        di
        sabbia.
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          Scritta da: Rea
          in Poesie (Poesie personali)

          Tempo

          Vorrei dirti cose di me che non sai,
          ma ho paura, perché non vorrei deluderti mai.
          Vorrei poter ascoltare ancora il battito del tuo cuore
          appoggiando la mia testa sopra al petto tuo.
          Vorrei recuperare ciò che di buono c'è stato tra noi,
          sperando che non sia tardi ormai.

          Tempo, tempo, tempo,
          maledetto tempo,
          ci vuoi sempre tu
          e intanto i giorni passano
          e ci si abitua alla nuova vita.

          Vorrei un chiarimento insieme a te,
          farei tacere le bocche e farei parlare il cuore.
          Quante cose in sospeso abbiamo lasciato
          in una notte di settembre già mezzo avviato.
          Torna amore mio che dobbiamo parlare,
          torna amore mio che il nostro amore non è da buttare.

          Tempo, tempo, tempo,
          maledetto tempo,
          ci vuoi sempre tu
          e intanto i giorni passano
          e ci si abitua alla nuova vita.
          Composta domenica 3 ottobre 2010
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            Scritta da: R. Pirrelli
            in Poesie (Poesie personali)

            A mia madre

            Mamma,
            se i tuoi silenzi
            fossero state parole,
            oggi forse, capirei tante cose
            e molto di più...
            Il senso di discorsi mai detti,
            sospiri, si il tuo sospirare
            accompagnato solo di sguardi!
            E i tuoi lamenti strozzati,
            le tue lacrime invisibili...
            Oggi vedo solo, la tirannia del tempo,
            il suo passaggio inesorabile
            e le sue tracce
            senza scrupoli e rimorsi...
            Mamma,
            quante volte i tuoi sospiri
            hanno accompagnato il mio pianto
            e quello dei miei fratelli!?
            tu stringendoci forte al petto,
            ci consolavi,
            e quante volte le tue carezze
            ci hanno rasserenati!?
            Quante volte? Sempre.
            Oggi, mamma, sono madre
            e ti ringrazio
            e guardando il cielo, chiedo:
            DIO aiutami!
            ad essere una buona madre
            e una grande figlia...
            Composta domenica 3 ottobre 2010
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              Scritta da: Dora
              in Poesie (Poesie personali)

              Il sabato di città

              L'adolescente vien dal centro commerciale
              al tramonto con il suo fascio di sacchetti
              e reca in mano un rossetto e un eyeliner
              onde siccome si vuole truccare ella s'appresta
              stasera in discoteca, il seno e il viso
              Siede con le amiche al bar la vecchierella,
              incontro là dove si perde il sole
              e spettegolando va dei tempi moderni
              e di quando la domenica lei si ornava
              e ancora magra e snella
              andava a ballare al circolino
              con i suoi ganzi
              Già tutta l'aria si riempe
              di fumo di scarico e odor di spazzatura
              e le case si illuminano delle luci di tv e schermi dei pc
              Le auto con lo stereo a tutto volume
              danno segno della serata che viene
              e a quel suon diresti
              che la testa ti si frantuma
              I ragazzi urlando parolacce e schiamazzando
              nelle strade fanno un casino della miseria
              e intanto l'operaio ritorna alla sua misera dimora
              bestemmiando perché pensa che non ha un euro in tasca
              e che domani al dì di festa dovrà rimanere a casa
              non potendosi permettere divertimenti
              Poi quando l'immenso casino si cheta
              e tutto intorno tace
              odi il picchiettar dei tasti del computer, odi chi si fa le seghe
              chi fa tardi a chattare sui siti erotici
              fino al chiarir dell'alba
              Questo di sette è il più gradito giorno
              pieno di speranze e aspettative
              domani il giramento di palle e la noia
              recheranno le ore
              ciascuno penserà al ritorno
              al lavoro se è fortunato ad avercelo
              se no farà la fila all'ufficio di collocamento
              o nelle sedi di lavoro interinale
              Ragazzino depresso e insofferente e maleducato
              questa ètà così difficile
              è come il sabato
              giorno vuoto, noioso, senza interessi e prospettive
              senza ideali e fantasia, e sentimenti
              e precorre alla schifezza della vita
              Vivete, ragazzi miei, la vostra età
              senza voler per forza diventare adulti
              senza fare sesso a 12 anni, voler fumare spinelli
              per sentirsi importanti
              spaccare il mondo, andare veloce in motorino
              Che tanto il tempo passa e presto vi ritroverete
              vecchi e rincoglioniti senza rendervene conto.
              Composta domenica 3 ottobre 2010
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