Poesie personali


Scritta da: Francesca Zangrandi
in Poesie (Poesie personali)
"E allora cosa facciamo?"
Sapevo di ricadere nel mio ruolo.
Sapevo chi eri, cosa facevi.
So chi sono e cosa posso sopportare.
Per la prima volta vedo in faccia la realtà, non ci costruisco tante favole intorno.
Vedo me che non posso non essere me stessa e lo accetto.
Mi vedo con di fronte ancora un'altra realtà che non posso cambiare.
Vedo me che ha scelto te.
Ho paura... ti perderò e con te temo di perdere me.
Mi sto ferendo ma stavolta, purtroppo, ferisco anche te.
"Sapevi chi ero o no?"
Si sapevo chi eri, ma ancora una volta il mio inconscio ha dovuto sperimentare la mia tesi: non posso cambiare nessuno.
Ma ti domando:
"Sapevi chi ero?"
Vedo te che scegli me.
"E ora cosa facciamo?"
Composta lunedì 11 ottobre 2010
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    Scritta da: R. Pirrelli
    in Poesie (Poesie personali)

    Tratteni...

    Fermati
    trattieni il respiro,
    stringi forte forte gli occhi
    fino a farli scomparire,
    cosi che le lacrime
    non abbiano via di fuga.
    Poi lasciati andare, e
    solo quando il tuo cuore
    avrà cessato di battere
    come l'ala spezzata
    di un gabbiano in mezzo all'oceano,
    dentro il tuo petto frantumato,
    e pietrificato,
    e deriso dal dolore
    inizia se puoi a respirare
    l'aria della libertà...
    ora l'anima è pronta a volare...
    Composta lunedì 11 ottobre 2010
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      Scritta da: Marilena Aiello
      in Poesie (Poesie personali)

      Nevica silenzio

      Nevica silenzio.
      Scende giù danzando
      come ballerine in candidi tutù.
      Piano si posa su ogni cosa
      sull'auto in sosta
      sul cartello di divieto
      sulle strisce pedonali.
      Decora alberi e ringhiere
      davanzali di finestre e cornici di vetrine
      tavolini vuoti e cappelli scuri.
      Una magia che zittisce la città
      attutisce i rumori, vela i suoni
      si sostituisce alle parole superflue.
      Come una mano gentile
      accarezza i pensieri
      ci ruba l'attenzione, scioglie le ansie
      arriva al cuore,
      e lì, gemmano sorrisi.
      Gli occhi fuggono lontano
      lo sguardo smarrito in labirinti di ricordi.
      È una breve vacanza
      un regalo inaspettato,
      da molti gradito
      dai più non capito.
      Si tuffano, ancora, nel caos
      con una nuova lamentela
      ciechi alla bellezza
      sordi alla pace
      chiusi all'amore
      persi, ormai, da se stessi.
      Composta lunedì 11 ottobre 2010
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        Scritta da: Antonio Prencipe
        in Poesie (Poesie personali)

        Non ti perdono

        Ero uguale a te,
        Sulle montagne aspettavo il tuo amore,
        Io vivrò anche senza te
        Non mi riavrai mai
        Piangerò lacrime e diamanti
        soffrirò e maledirò il tuo nome
        Vattene via con le mie ferite
        Era solo un attimo d'amore
        Era solo un soffio di vento che cullava
        le tue scuse
        Oggi voglio vivere,
        vattene via e senza far rumore
        cancella il mio odore sulla tua pelle,
        Dov'è l'anima tua, dov'è?
        In città pioveva il mare
        In città io piangevo sangue e lacrime
        è notte, la luna è sola
        e noi siamo solo due estranei
        Vai via, ti prego
        potrei di nuovo amarti,
        potrei baciarti di nuovo,
        potrei ma non voglio
        mi tradirai ancora lo so,
        non ti perdono
        perché io voglio vivere,
        Amore ora te ne puoi andare a fan culo
        senza chiedermi quel dannato perdono
        che io tra le colline del paradiso
        ho desiderato e voluto.
        Composta lunedì 11 ottobre 2010
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          Scritta da: Carlo Peparello
          in Poesie (Poesie personali)

          Scorcio di ferro

          Ricordo quell'ombra sotto il ponte
          odore di ferro, di acqua vecchia
          di lacrime asciugate
          Quello scorcio appassito
          all'epoca ci camminavo sotto e sopra
          a volte di fretta
          spinto da ragioni puerili e da scarni motivi
          altre volte contemplando i miei passi
          su quella stessa strada
          che tanti hanno percorso
          ballerine dai piedi gonfi
          sbevazzoni senza casa ne anima
          gangster pronti all'atto estremo
          Era un pezzo di mondo senz'arte eppure...
          Anche lì si respirava una poesia senza firma
          Era un luogo ora immortalato come retrò
          Non tornerà più
          Mai i miei occhi vedranno più la verità
          Il ponte c'è ancora. Il ponte c'è ancora...
          Composta domenica 10 ottobre 2010
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