Poesie personali


Scritta da: Antonio Prencipe
in Poesie (Poesie personali)

Un passato lontano

Nella mia scarsa consapevolezza
decisi di perdermi nel cielo
inosservato dagli Dei
corrotti e sconosciuti dalla notte,
ero come un punto interrogativo
perso nei labirinti selvaggi e oscuri
alla ricerca di quei "perché"
nascosti e immersi nel fumo e nell'alcol
di quella primavera derubata dal vento,
Tornavo indietro,
tornai nei giorni bui
dove l'unico mio desiderio
era quello di morire,
in quel momento non m'accorsi
però che quel desiderio
si era già impossessato del mio cuore
e in un secondo ero già morto dentro,
Nelle erbe di un giardino color arancio
mi levai le scarpe e camminai,
spezzai una sigaretta
la gettai a terra
e li a terra senza che me ne accorgessi
avevo già gettato
e calpestato il mio passato.
Composta sabato 16 ottobre 2010
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    Scritta da: Don Juan
    in Poesie (Poesie personali)
    Io credo che la poesia sia più
    di due parole buttate su un foglio bianco,
    sia più di un rigido schema
    di intrecci e paroloni.
    Credo sia semplicità:
    un petalo che si posa leggero
    sul palmo di una mano curiosa,
    una piuma che fa il solletico,
    un salvagente in mezzo al mare,
    la finestra che d'improvviso s'apre
    quando non si riesce a respirare,
    è un quaderno che profuma di nuovo
    e che reclama a gran voce le sue parole
    per trasformarle in emozioni.
    Composta sabato 16 ottobre 2010
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      Scritta da: Salvatore Coppola
      in Poesie (Poesie personali)

      Vento d'Autunno

      Un forte vento d'autunno
      agita le foglie penzolanti
      dai secchi rami dei platani morenti
      appese ancor ad un sottile fil di vita.
      ... Alzo gli occhi e vedo il cielo
      coperto da scure nuvole minacciose
      che implacabili corrono a versare
      lacrime morte sulla fredda terra.
      Trascorre il tempo inclemente
      dentro la mia mente colma di pensieri
      il cuore mio in frantumi
      la triste fine della sua passione.
      Mi manca tanto la tua presenza
      la gioia infinita dei tuoi occhi
      il colore brillante dei tuoi capelli
      quel delicato profumo sulla tua pelle.
      Composta sabato 16 ottobre 2010
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        Scritta da: Gennaro Keller
        in Poesie (Poesie personali)

        Cosa farò per te

        Inciderò il tuo nome
        su pareti di musica immortale,
        scolpirò la tua immagine
        sopra lastre di cristallo.
        Ti farò danzar
        sui paradisi dorati dell'immortalità
        sotto cascate di purezza
        ricoprendoti con la mia pelle.
        Ruberò alla luna il suo chiarore
        per illuminare ogni passo
        del tuo cammino.
        Per te impugnerò la spada
        per difenderti
        dalle insidie del tempo,
        e ti nasconderò
        sotto la coltre del mio mantello
        affinché la morte
        non si accorga mai di te.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Estate

          ... finirà mai questa estate
          di fiori seccati
          di giorni infuocati
          di notti trascorse
          a rivivere ancora
          amori sfumati
          nelle nebbie d'aurora
          ferite mai spente
          speranze illusioni
          che il vento d'aprile
          cullasse un seme
          da crescere azzurro
          insieme al pane
          leggende vane
          fuochi accesi
          oscuranti la luna
          come stelle cadute
          lacrime asciutte
          solcano il viso
          Resta soltanto
          la traccia amara
          di notti troppo corte
          per consolare
          di giornate eterne
          di ore infinite
          di luce accecante
          di immobili ansie
          che paralizzano
          insieme al corpo
          il cuore e l'anima
          sorgenti seccate...
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            in Poesie (Poesie personali)

            Ombre e luci

            Ombre
            chiaroscure
            pallide dita tremanti
            si allungano
            ingannano
            affascinanti ingarbugliano
            fantasia e realtà
            gocce fredde di luce
            racchiudono speranze
            misteri di suoni
            pensieri stranieri
            sogni afferrati con facilità
            che si sciolgono
            al tagliente rosato chiarore
            sbriciolando il buio
            rinnegando le illusioni
            e le speranze
            senza pietà.
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              Scritta da: Matteo Salomone
              in Poesie (Poesie personali)

              In un fazzoletto bianco...

              Le tre del mattino,
              il bar di un aeroporto,
              e niente di più interessante
              da guardare che un fazzoletto bianco.

              Si, sono un uomo triste.
              Triste sarebbe fissare la mia vita
              su una pellicola
              e proiettarla come un film.
              Triste è l'unica risposta
              che vorrei dare
              a chi mi chiede come sto.

              Il mio nome non ha importanza,
              cercami in un soggetto alla Hopper
              o negli occhi di un anziano su una panchina
              solo alle sette di sera.

              Potresti esserci tu qua,
              ma ci sono io e guardo ciò che ho davanti.
              Guardo quel fazzoletto,
              e vedo, Dio, vedo.

              Vedo mani di amanti strette,
              ma una sola a stringere realmente.
              Vedo un figlio chiamare per nome suo padre,
              e non capire.
              Vedo Penelope sentirsi niente tra le braccia di Ulisse,
              e soffrirne.
              Vedo una donna rifiutare il suo paese,
              ma non il profumo dei suoi viali,
              non il suono vivo della sua gente,
              non il suo paese.
              Vedo tempeste all'orizzonte,
              e uomini che potrebbero morire per ogni goccia.
              Vedo un cuore sedotto da una gabbia
              non accorgersi di tutto il sangue lasciato sulle sbarre.
              Vedo un uomo che ha rinunciato ad essere,
              pur di poter sembrare.

              Distolgo lo sguardo all'improvviso.
              Finisco il mio caffè lungo e me ne vado.
              E tu poeta felice,
              cosa ci vedi in un fazzoletto bianco?
              Ti prego,
              rispondimi "un fazzoletto bianco"...
              Composta venerdì 15 ottobre 2010
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