Poesie personali


Scritta da: Dora
in Poesie (Poesie personali)

Naufragio

Navigando di fiume in mare
a oceano arriverò
per annegare in spazi sconfinati
in acque più profonde e vaste
e afferrerò relitti di parole
che affonderanno se vorrò aggrappare
Naufraga in immense distese di frasi
che scivolano sulla pelle come gocce
fredde a crear brividi su membra
che faticano a muoversi e annaspando
cercan di emergere e al respiro tornare
Non nuoto in questa vastità
mi lascio scivolare
in abissi di momenti in cui non risalgo
ma la vita mi riporta a galla
e zattera mi offre sulla quale salgo
lentamente arrivo a sponde che accolgono
il mio corpo che stremato cade
su sabbia infuocata che bruciando mi abbraccia
e lì riposo finché l'onda non mi investe
per riportarmi al mio oceano agitato
che riempie di sale questo cuore.
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    Scritta da: elendegori
    in Poesie (Poesie personali)

    Autunno

    Fuori l'Autunno ed il cielo piange
    Senza stagioni di frutti nei mattini
    quando il sole si svegliava di buon ora
    e non voleva tramontare
    per andare a dormire dopo.
    Fuori l'autunno ed i rami
    piangono perché le foglie -
    sue figlie sono morte!
    E sulla terra formano un tappeto
    di colori variopinti.
    Fuori l'autunno e il mare
    soffre perché le rondini
    sono già così lontane
    volando in altri paesi più caldi
    che danno loro il nido
    anche se sanno
    che sono solo migratori.
    Fuori l'autunno e tutto intorno
    È triste
    Non si ascolta più
    Il canto degli uccelli
    Che infreddoliti muoiono
    Sospinti dal vento.
    Fuori l'autunno
    Triste.
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      Scritta da: Ada Roggio
      in Poesie (Poesie personali)

      Mi racconto

      Da bambina ho sempre sognato principesse, e dame.
      Volevo essere lì, in un passato ormai non qui
      Disegnavo principesse, cavalli
      Un bel principe, un bel sogno
      Sì!
      Come nelle favole
      Mi sono costruita la favola.

      Una ragazza qualunque a cui non piaceva studiare
      Di tutte le materie scolastiche, le uniche a cui dava importanza erano il disegno, la musica, la storia.
      Questa ultima le importava solo, quando le illustrazioni del libro portavano in evidenza principessa, dame
      Solo allora andava alla ricerca della vita di corte
      Autodidatta, ha studiato sempre per suo conto
      Ricercando i particolari
      Lei amava sognare
      Attratta dai sogni disegnava e scriveva
      Disegnava ciò che poi avrebbe creato
      Scriveva ciò che poi avrebbe compiuto
      Nel percorso della vita, i sogni hanno un altro spazio
      Hanno un'altra dimensione
      Hanno un altro sapore
      Hanno un altro colore
      Assumono forme a volte distorte
      Riesci a rendertene conto solo, quando hai creduto di aver compiuto l'ultimo tassello mancante
      Nel percorso della vita, bambina, donna, mamma, nonna.
      Ti accorgi che hai percorso tutta la vita.
      Un sogno che ha avuto un percorso ricco di plausi, ma ancor più ricco di dolori, umiliazioni, pettegolezzi.
      Pettegolezzi a volte costruttivi, a volte distruttivi.
      Oggi Ada ormai cinquantenne, guarda il mondo, e abbraccia tutti
      Abbraccia tutti coloro che l'hanno prima derisa, umiliata, esaltata, ammirata, a volte anche uccisa nella dignità.
      Distrutta, ogni volta risale la china, ancora più forte di prima
      Le hanno strappato il cuore, ma da quel dolore lei sprigiona tutta la sua artisticità
      Abbraccia tutti, perché tutti coloro che le hanno puntata il dito sanno quanto amore lei mette in tutte le cose che fa
      Per la buona riuscita delle cose, bisogna metterci tutto l'amore
      L'amore supera ogni ostacolo
      L'amore da forza
      L'amore da ricchezza
      Ricchezza dell'anima
      L'amore perdona sempre
      L'amore è la valvola di vita
      Lei
      Si sfida ogni volta, dandosi sempre più alti ostacoli
      Lei come tutti gli artisti incompresi
      Ostacoli datati dal dolore che la vita le ha regalato
      Ostacoli datati dalla voglia inesorabile di vivere la storia come nelle favole
      La principessa sognatrice.
      Composta lunedì 18 ottobre 2010
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        Scritta da: sintagma
        in Poesie (Poesie personali)

        Non conversazioni e conversazioni al telefono

        Questo telefono è uno strumento
        maledetto.
        Perché, ben più delle autostrade,
        ben più delle lunghe file impazienti
        di macchine
        in coda,
        ben più dei promontori e del mare
        che vi si distende, come un braccio teso a
        separarci, questo strumento senza voce,
        mi dice ogni giorno l'incolmabile
        distanza fra te e me.
        Per questo ogni giorno lo tengo penosamente
        a distanza,
        come un'arma, perché ogni giorno mi colpisce
        al cuore.
        Eppure basterebbe un secondo,
        nell'incolmabile,
        e il tuo nome non frastornerebbe più
        ed io non dovrei filare questa bava
        di pianto attorno al corpo,
        questo sudario di parole senza senso,
        se non ti arrivano,
        né sognare di non avere scarpe per
        raggiungerti.
        Ma la mia codardia è pari soltanto
        alla tua paura di amare.
        Così siamo vigliacchi entrambi e,
        per questo, decisamente troppo
        fragili,
        come la creta.
        ***
        Tesso la tua immagine nella trama
        dei sogni quando scendi sui miei
        occhi e li bendi con una mano come
        la notte,
        di notte,
        quando la solitudine
        mi si corica di fianco e,
        proprio allora, mi
        sussurra in un orecchio il
        tuo respiro di coniglio,
        ruvida emanazione di un suono
        distillato di inquietudine insonne e
        di pianto, dolcissimo siero
        di amore affranto.
        Allora, oh amore, l'Amore,
        che non si può celare,
        splende sulle nostre distanze
        come il sole di mezzogiorno e
        mai siamo così,
        meravigliosamente vicini,
        così, inspiegabilmente, consapevoli,
        così demonicamente forti,
        da spezzare le ossa alle parole.
        E rimane il senso.
        E ci basta, il senso.
        E ci basta, questa ubriachezza di
        follia,
        che rende liberi,
        che ci rende amanti fino
        all'alba, quando
        sciogli la tua mano dai miei occhi
        e mi fai cieca al giorno, e
        come un falco richiamato dalla
        Ragione, torni a posarti sul suo
        guanto, per lasciarti bendare da
        uno stretto laccio sul
        cuore.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Rosa

          Rosa nel suo largo cappello
          fiore di carne
          sangue roseo
          si dondola nell'immenso chiarore mattutino

          conosce l'onda profumata fonte della sua seduzione
          fiera la modula per richiamare languori sommersi
          trionfante racchiude la pura linfa dell'amore

          tra odorosi mughetti inarca fiera le sue rotondità
          bella... terribilmente bella
          l'amore le scivola leggero sul corpo vellutato
          fiorisce la chioma corvina adagiata mollemente su floridi seni.

          Nobile ed altera
          inghiotte la vita
          la vita... la recita infinita della sua esistenza dorata.
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            Scritta da: fuser
            in Poesie (Poesie personali)

            Aldiquà e aldilà

            Aldilà e aldiquà della luna,
            aldiquà e aldilà del sudore,
            aldilà e aliquà della passione,
            aldiquà e aldilà della morte,
            aldilà e aldiquà della vita.

            Nel centro trecentosessanta punti disorientano.

            Inquieto passo,
            cerchi infiniti,
            nel vol sublime
            trovo l'amore,
            con menbra tese,
            guidato dal palpito del petto,
            da l'ombra scura,
            tornano i colori.

            Aldilà e aldiquà di me stesso.
            Composta martedì 2 novembre 2010
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