Poesie personali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie personali)

notte eterna

Fine,
immerso
nel buio
d'inchiostro,
oleoso,
perfetto,
manto scuro,
ascolto
il nulla
opaco e plumbeo,
della notte
che si ferma,
e pare diventare eterna;
sono stanco di tutto,
di guai,
di pensare,
voglio
solo dormire,
sognare,
viaggiare via
nell'immaginario,
dimenticare,
avere l'oblio di tutto,
non dico niente più,
e decido solo io,
faccio o non faccio,
cerco libertà,
libertà;
e mi confondo
nell'eterno velo in maschera,
di questa notte
enigmatica,
piena di ombre,
e di ganti,
di demoni e di paure;
notte.
Composta lunedì 25 ottobre 2010
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    Scritta da: A. Cora
    in Poesie (Poesie personali)

    L'ebbrezza

    Vorrei
    codesta vita
    riviver per un'ora, per
    riprovar l'ebbrezza che
    si prova, nel camminar ancora
    su quel filo sottile, teso dall'amore

    Forse per poter dirti, ciò che gridava
    il cuore, soltanto in due parole
    che poi non dissi allora

    Forse per risentire, forse per rigustare
    più lentamente, il gusto ancor in mente
    di quel sapor di vita, bevuto d'un sol fiato
    Sul verde di quel prato, d'un cielo già
    schiarito, in minuta ora
    al fuggir dell'aurora.
    Composta mercoledì 20 ottobre 2010
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      in Poesie (Poesie personali)

      Amicizia

      Quella gentil parvenza nella mia vicinanza,
      il beato sorriso della mia vita,
      la creatura della benevolenza,
      figlia della Dea d'amicizia,
      lei,
      amica mia.
      Il suo sguardo sereno posa nei miei occhi,
      solo lei sa ascoltare,
      come il silenzio il rumore del vento,
      solo lei ode i miei sospiri muti, e prova il tremore delle mani,
      tenendo strette strette.
      Non ci sono sbarre e catene di ferro, sforzati doveri,
      false lacrime, promesse dimenticate,
      l'indifferenza micidiale,
      ma qualcosa immensa di buon sentimento,
      donato dal Creatore,
      che ha chiamato,
      "amicizia".
      Composta domenica 24 ottobre 2010
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        in Poesie (Poesie personali)

        Allitterazioni II

        Vomito variazioni sopra un vago motivo
        Scrivo solo suoni solo per sentirmi vivo
        Varie verità avvolgono un verso decisivo
        Senza senso sensibilizzo quello che scrivo

        Mi sforzo di sferzare l'aria che descrivo
        Lo sfarzo oro e quarzo lo rifiuto schivo
        Rimo ardentemente raramente allusivo
        Solo esercizio metrico privo di motivo

        Stime di infinite rime, conto approssimativo
        Rime prone e piane preme un lato apprensivo
        Dei versi sono schiave in chiave di violino
        Levigo con ruvida pomice avido abrasivo

        Sollevo il velo e porgo il ramo d'ulivo
        Abbandono dunque del poeta il ruolo abusivo.
        Composta mercoledì 7 novembre 2007
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          in Poesie (Poesie personali)

          Allitterazione

          fra le fronde fragili il fruscio d'aria fresca
          soffia fischia forte fervente la tempesta
          labile l'alluvione lambisce la mia testa
          alla luce del lampione tutto s'innesca:
          distinguo e rimpinguo le ombre e mesta
          l'immaginazione colma la lacuna e attesta
          la presenza imprecisa arrisa ma funesta
          ingarbuglia la matassa, una cassa la mia testa
          prigione a tre pareti triste ma repressa
          la mia razionalità realtà unica attesta
          fallace falciatrice l'ombra molesta
          terrore della morte martellante pesta.
          sul ciglio assottiglio l'idea indigesta
          il calare del sipario, nessuna protesta
          oblio obliquo, iniquo, le mie gesta?
          carta straccia altra faccia che il mondo detesta
          sibilar di sillabe fa sussultare e desta
          la voglia di volgere altrove la mia testa
          ma decapitato scalpito scollato in cesta
          onde evitare dell'onda l'irabonda cresta
          intravista una salvezza, un lido che troppo dista
          chiudo il capitolo di una vita da materialista.
          Composta sabato 10 novembre 2007
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            Scritta da: Stefano Medel
            in Poesie (Poesie personali)

            Autunnale

            Sveglio,
            il sonno
            s'è involato,
            niente,
            voglia di niente,
            di silenzio,
            di calma
            come l'autunno
            di fuori,
            con la sua quiete,
            le sue malinconie,
            le panchine vuote,
            piene di foglie,
            i giorni grigi,
            il freddo;
            tosse,
            fuori
            domenica,
            voglia di tepore,
            di focolare,
            di casa,
            fregarmene del mondo,
            e dei problemi,
            dare un calcio
            a tutto,
            non pensarci,
            sorridere,
            pensare,
            prendersi cura di se
            stessi,
            volersi più bene,
            più di quanto non faccia
            la gente,
            con la sua indifferenza;
            fare con calma,
            solo
            le cose,
            che ti vanno,
            ti interessano,
            senza che ne sappia
            niente nessuno.
            Composta domenica 24 ottobre 2010
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              Scritta da: Franco Mastroianni
              in Poesie (Poesie personali)

              Poli Ticos

              Avido l'uomo
              si
              lui solamente

              maestro nell'edificar
              Confini
              sulla terra e nella mente
              attratto
              dall'assurdo vantaggio del potere
              che
              può trarne
              dimenticando che siamo solo
              Cuore e Carne

              Dissento
              questo modo di vedere
              di
              parlare
              di accatastar parole false
              come balle di biada
              e
              cerco dentro me
              Giorni di Giada
              lasciando che l'anima
              mia
              evada

              lontano da figure sbriciolate
              dal tossico torpore
              che attanaglia questo mondo
              ormai scaduto
              sfuggito all'occhio vigile dei n. a. s.
              ma molto saporito
              per
              i
              Poli Ticos.
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