Poesie personali


Scritta da: Andrea Manfrè
in Poesie (Poesie personali)

Il silenzio del rumore

Sorge il sole.
Sempre più caotica
si fa la città.

Furgoni e camion,
auto che sfrecciano,
clacson sonanti.

Operai al lavoro,
ruspa o demolitore,
sono i lavori in corso.

Bambini che piangono,
liti in famiglia,
ed ecco la gente urlante.

Rumore dopo rumore,
attimo dopo attimo,
si susseguono per
tutta la giornata.

Sorge la luna.
Si illuminano le stelle.

Si oscura il cielo.
Si oscura il rumore.
Composta domenica 4 luglio 2010
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    Scritta da: Barbara Brussa
    in Poesie (Poesie personali)

    Ossessione

    Lacrime di panico colano
    dalle scure mura
    della tua prigione

    Nuoti negli abissi dell'ignoto
    manca il respiro
    il sole non scalda la fredda pelle
    dell'incubo che t'avvolge

    Ostaggio di un'ossessione
    che tiene in pugno
    e schiaccia il tuo Essere

    Nella disperata solitudine
    sfugge la mano della speranza
    e quella del coraggio

    Trascini sguardi, a cercare
    stelle svanite
    Tremi

    nell'avvertire l'invisibile occhio
    che ti violenta l'anima
    e lame d'un "amore" morboso
    che straziano la serenità del tuo cielo

    Il tuo pianto muto
    scende lento nel cuore...

    dissetando l'urlo, che
    risalendo dal profondo
    infine ti renderà
    la tua perduta libertà.
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      Scritta da: Alessandro Bonfanti
      in Poesie (Poesie personali)

      Fra due bottiglie

      Quando inizio a guardare fuori dal fondo
      di questa bottiglia evaporata
      dalla gola di questo sogno
      vedo persone così diritte da essere storte,
      vedo un mondo troppo alieno per questo cuore di plastica,
      vedo un mondo troppo simile a me.
      Stasera non ha più senso ballare questa danza;
      stasera voglio ordinare un altra bottiglia
      e sbronzarmi d'egoismo.
      Questa è la sera giusta
      per strappare questa pelle ormai coriacea
      di ciò che forse non sono mai stato;
      il momento giusto per sapere
      di quale rosso è il mio sangue.
      Un altro sorso voglio avere
      per spettinarmi davanti al mondo,
      almeno un altro ancora
      per spettinarmi davanti a me.
      Voglio guardarmi in faccia ora
      ma non trovo nessuno specchio
      e non mi fido della gente
      che sia troppo sobria di questa bottiglia.
      Oste quando questo vetro sarà vuoto
      accetterò il conto e forse lo salderò
      ma le luci sono ancora mute
      perché veda anche da questo fondo.
      Un goccio approvo,
      un altro disprezzo
      questo liquido melenso che mi bagna le labbra.
      Qualcuno vuole bere con me?
      Offro un altro giro di questa oscena bevanda
      che quest'oggi va tanto di moda.
      Adesso le luci si fanno più vaghe
      si spegne veloce anche questa euforia;
      non ve ne abbiate ma forse ho mentito
      son troppo stanco per fare i conti stasera.
      Fradicio e sbronzo nel letto cadrò
      non voglio più bere da nessuna bottiglia
      vorrei solo svegliarmi trovandoti là.
      Composta giovedì 30 settembre 2010
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        Scritta da: Salvatore Coppola
        in Poesie (Poesie personali)

        Era tutto un sogno

        Se potessi averti accanto
        fosse anche per un solo attimo,
        rinuncerei ai piaceri della vita
        e perdermi fra le onde del mare.
        Se potessi averti accanto
        fermerei il tempo per sentire il tuo profumo
        che, dolcemente, si diffonde nell'aria
        inebriando i miei sensi.
        Se potessi averti accanto
        come la natura in primavera,
        vorrei vederti fiorire e perdermi
        tra le piccole gocce di rugiada
        racchiuse nei tuoi occhi.
        Se potessi averti accanto
        anche solo per un minuto,
        sognerei le tue affusolate mani
        sfiorare le mie labbra socchiuse,
        come un pennello sulla tela
        dipinge l'immagine dell'amore.
        Se potessi averti accanto,
        poggerei il capo sul tuo seno
        per ascoltare i battiti del cuore.
        Si è fatto giorno. Era tutto un sogno.
        Composta venerdì 1 ottobre 2010
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          Scritta da: Angela Zagheno
          in Poesie (Poesie personali)

          Come un tempo

          Ho tentato con la forza
          dei miei sogni di sollevare
          immense folle...
          Ho provato con il coraggio
          della mia passione
          di sollevare il mondo...
          Ho cercato con i miei pensieri
          più intimi e profondi
          di far crescere
          infinite immagini d'amore...
          Ho iniziato così a capire
          che malgrado tutto,
          con molta più semplicità
          vorrei un'unica cosa
          Tornare ad essere, vivere
          Ed avere, come era un tempo.
          Composta venerdì 1 ottobre 2010
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            Scritta da: Inés
            in Poesie (Poesie personali)

            Sono l'Onda Che Porta Via

            Sono l'onda che porta via
            dalla spiaggia ogni giorno
            quello che resta di un sacco di gente
            che viene e che va.
            Che sia dolce o irruenta
            cambio le cose.
            Le rispolvero, le faccio
            sempre un po' nuove.
            Il mio compito è svegliare
            le coscienze assopite,
            che non si riconoscono più nel corpo
            e nella vita cui sono affidate.
            Le coscienze vengono rapite,
            dentro di me e con me
            sbattono sul fondo, o si alzano fiere,
            annegano e riemergono
            a volte senza vita.
            Senza fiato e abbandonate, le prendo,
            le rianimo e di nuovo le abbandono
            sulla riva della vita.
            Nessuno dica che non è utile.
            Nessuno si lamenti
            se gli apro gli occhi con acqua salata!
            Il sale disinfetta!
            L'onda lava, l'onda lubrifica
            le labbra riarse, le fa purpuree, le riempie.
            L'onda travolge e sconvolge.
            Eppure, essere senza vita,
            posso rianimarti
            ora che sei morto annegato dentro di me,
            e non riuscire a giovarti a nulla,
            se continui a tenere gli occhi chiusi
            per ostinazione.
            Composta venerdì 1 ottobre 2010
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              Scritta da: laura74
              in Poesie (Poesie personali)

              Mio unico sogno

              Di te ormai pensavo d'amare solo il ricordo
              eppure non riuscivo a capire
              se ero io che ti volevo
              o se era il mio cuore
              che continuava ad amare
              Ho pianto
              e continuo ancor oggi
              e sono lacrime le mie
              miste di gioia e dolore
              e ritorna la speranza
              e ritorni tu dentro il mio cuore
              corri su e giù
              e non ti lasci afferrare
              e io rimango ferma
              e non so cosa fare
              se non continuare ad amare
              per poi perdermi
              nell'infdinità del mio unico sogno... tu.
              Composta sabato 23 aprile 1994
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                Scritta da: GIUSEPPE CASSANO
                in Poesie (Poesie personali)
                Anche la luna cambia
                ma i tuoi occhi
                sono quelli di vent'anni
                ridono, cercano, brillano sul cuscino
                giocando con raggi di luce argentata
                anche il vento cambia
                ma la tua voce è quella di vent'anni
                che mi sussurra ancora
                ancora
                la nostra canzone d'amore
                mia rosa
                anche le rose appassiscono
                ma le tue labbra
                sono quelle che a vent'anni
                sfioravano le mie
                ed i tuoi occhi
                ridevano, cercavano, brillavano sul cuscino
                giocando con raggi di luce argentata.
                Composta giovedì 30 settembre 2010
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                  Scritta da: piumarossa70
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Ho toccato l'infinito, si ci sono riuscita!
                  Ne ho sentito l'odore, lo stesso che
                  ora mi porto addosso, lo stesso
                  che mi porto dentro
                  e che posso disegnare con le mani
                  e regalare con un battito, e togliere con
                  uno sguardo.
                  Ho varcato una porta con mille serrature e una chiave sola.
                  Ho passeggiato per un sentiero evanescente agli occhi
                  e ho raccolto sassi nel profumo del cuore.
                  Ho scagliato parole inservibili e inspirato frasi
                  di onde leggere e parole di un cielo minaccioso e vero.
                  Non mi serviva un nome, ne avevo tanti e nessuno,
                  ero semplicemente io... io e il volo di tre rondini,
                  rondini che salutavano giocose il sole e la spuma
                  sugli scogli a ricordare che la vita è respiro, che
                  la vita ad ogni stagione insegna e racconta... insegna
                  senza fine, racconta senza un illusorio inizio...
                  Ali lucide in sospensione, senza credere in un confine, in un
                  orizzonte immaginario...
                  Ho toccato l'infinito, l'ho visto e mi ha
                  accolto con una carezza.
                  Composta giovedì 30 settembre 2010
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