Poesie personali


Scritta da: Umberto Zavagno
in Poesie (Poesie personali)

Nel prato

Lì nel prato era sbocciato
fra tanti... poco splendore
passarono allora dei ragazzi
risa e canti per il loro amore
del rosso giallo blu fecero mazzi
lui rimase solo e disperato
finché di lì passò un ape
pronta disse, tuffandosi dalla rupe

mi ha salvato il sentore che emani
nella mia casa il tuo nettare
vedrai finirà in buone mani
ti dono questa polvere
che per te sarà domani

era bella l'orchidea
come i fiori di quel prato
bello tutto ciò che i sogni accompagna
più se volano sulla linea del rigore
ogni vita corre il progetto
tranne l'uomo che tutto devia
ride e sogna, non come un fiore
di ogni cosa anche viva lui dispone
di ogni senso elude il senso
rari sono come quelli
che... spingendo... sussurrano...
si figlio mio ovunque vuoi.
Composta domenica 16 maggio 2010
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Umberto Zavagno
    in Poesie (Poesie personali)

    Fra il bene e il male

    Stanno lì nascosti
    ora rifulge uno
    ora prorompe l'altro

    immersi in questi pensieri
    ne usciamo vincitori
    siamo giudici e vediamo meglio
    un sorriso libera ogni difesa
    un urlo... ecco la maschera peggiore
    nella mente il nostro ordine

    l'iperbolica traiettoria
    origina la nostra attenzione
    qui il giudizio diventa diverso, inquinato
    anche chi... traccia profonda ha lasciato
    parlando di umiltà e d'amore
    con un povero fico se la prese

    quando ti aspetti il dominio
    ma la donna non cede il velo
    il fumo dell'ira copre la vista
    così ogni cosa che l'ordine non rispetta
    incendia dell'uomo l'animo

    solo abramo accettava
    con dolore di donare la parte migliore
    questo è quello che abbiamo perso
    non sappiamo più attorno a chi ruotiamo
    siamo tanti e negli occhi
    non più il ritmo della natura

    nel deserto si parano ombre nere
    escono al rumore
    le mani tese per l'acqua o la medicina
    ti guardi in giro
    tre mesi all'anno non vedi nulla
    loro lì a dipingere quel quadro

    noi pure tingiamo tele
    il pennello migliore è se guardiamo dentro
    almeno a uno non puoi mentire
    se usassimo tutti i colori
    non avremmo fili spinati
    non ci sarebbe Gaza e Nagasaky.

    Esce spesso il nero
    come dalla bocca il veleno
    scegliamo anche il rosso
    a volte tanto che non sappiamo quanto
    gli altri spesso come fondo
    che copriamo o nascondiamo

    siamo tanti pittori
    dentro di noi quel maledetto ordine
    spesso usiamo un solo colore
    una traiettoria diversa
    un sorriso diventa un urlo
    eppure siamo fatti per stare insieme.
    Composta sabato 15 maggio 2010
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Marco Bartiromo
      in Poesie (Poesie personali)

      Senza pagare

      Il freddo mi prende questa sera
      la pioggia che batte, sui vetri del tram
      poche persone sono salite
      col viso triste, di chi non gradisce
      l'andazzo continuo di questo grigiore.
      La tipa mi guarda, lanciando un sorriso
      rispondo cortese ma giro la testa
      non ho tanta voglia di fare amicizia
      la noia mi prende e mi sento depresso.
      Appoggio la testa e chiudo un po' gli occhi
      e mentre il rollio mi culla deciso
      vengo sorpreso da un sonno leggero.
      Lo stridere secco del freno motore
      mi fà sobbalzare, mi sveglio impaurito
      e resto abbagliato dai raggi del sole
      che splende nel cielo, con fare altezzoso.
      L'aria è cambiata, fà un caldo bestiale
      la gente in costume che scende veloce
      rimango perplesso e guardo dal vetro
      un mare stupendo mi appare davanti
      non sò cosa fare, rimango seduto
      e guardo la tipa che ride gioiosa
      mi viene vicino, mi prende per mano
      mi guarda negli occhi e sussurra piano:
      "siamo arrivati nel posto fatato
      dove la mente ha un grande potere
      viaggiare sognando, senza pagare".
      Composta mercoledì 5 maggio 2010
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Marco Bartiromo
        in Poesie (Poesie personali)

        Il tuo ritorno

        I giorni passano veloci
        gesti normali, solite manie
        la sveglia, la tracolla e corri via
        un timbro che ti dice che sei vivo
        e aspetti l'ora per tornare a casa
        una catena di monotonia
        con regole dettate e orari fissi
        che prima non mi davano pensieri
        quando mi svegliavi col sorriso
        e mi portavo il tuo profumo addosso.
        Adesso non rimane che il ricordo
        di quell'amore chiuso nel cassetto
        ma a volte, penso al tuo ritorno
        agli occhi tuoi che chiedono perdono
        spiegandomi di come possa chiudersi la mente
        quando la gelosia si fà presente
        di come non si guardi più al futuro
        se un chiodo ti comprime nella testa,
        fermarsi dentro l'aria di parcheggio
        piantare le radici nell'asfalto
        e credere di essere persuasa
        su piccoli dettagli inesistenti.
        In questo caso cerco di capire
        di come reagirei a tutto questo
        e non trovo risposta prematura
        ma sò che se tu fossi qui davanti
        e lacrime vedrei dentro i tuoi occhi
        ti butterei le braccia al collo
        e tornerei a sognare come prima.
        Composta venerdì 7 maggio 2010
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Marco Bartiromo
          in Poesie (Poesie personali)

          La mia mamma

          Hai aperto le tue braccia
          come i petali di un fiore a primavera
          e come un aquilone mi hai tenuto
          legato da quel filo immateriale
          intriso di saggezza, di ansie e di paure
          di lacrime versate e non riposte
          un nodo tra le dita vellutate
          che segna con la Fede il tuo dolore
          nascosto da un sorriso un po' falsato
          un gesto che con gli anni ti fà onore
          ma chiude la tua porta ai desideri
          che rimarranno chiusi dentro al cuore
          celati di speranze non sopite,
          con deboli segnali di clamore.
          Chiudi le tue dita e stringi forte
          non lascerò che il vento mi allontani
          ne morirei se questo succedesse
          sei il dono più prezioso
          la mia mamma.
          Composta sabato 8 maggio 2010
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Marco Bartiromo
            in Poesie (Poesie personali)

            Parole al vento

            Si perdono,
            ... facilmente...
            confuse tra le tante
            che ogni giorno pronunciamo,
            si nascondono
            e non lasciano traccia
            nell'archivio più grande,
            ... nell'atmosfera...
            Sono le parole,
            che affollano l'infinito,
            vanno alla rinfusa
            senza logica.
            Le trascriviamo,
            riportandole su fogli bianchi
            che con il tempo ingialliscono,
            chiuse tra migliaia di pagine
            che qualcuno sfoglierà,
            anche loro hanno un destino
            anche per loro, il tempo passa,
            allora, lasciamole libere,
            facciamo che sia il vento
            a trasportarle lontano,
            affinche trovino,
            la loro giusta destinazione.
            Solo parlando,
            possiamo comunicare.
            Composta domenica 16 maggio 2010
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Marco Bartiromo
              in Poesie (Poesie personali)

              Ti cercherò

              Ho spruzzato del tuo nome
              ogni angolo pulito
              con lo smalto rosso fuoco
              che ho sottratto dal mio cuore
              durevole nel tempo,
              indenne a corrosione,
              un marchio permanente
              scagliato nel futuro.
              Aspiro la tua aria
              dal filtro consumato,
              un fiume di tabacco,
              di foglie colorate,
              per stendere quel velo
              con l'aria del mio corpo,
              cacciare via quel fumo
              per anni mescolato,
              semplici graffiti
              che mai vedranno fine,
              sul muro solitario
              che scoprirà il tuo viso
              e scoppierà di gioia,
              vedendo il tuo sorriso.
              Vagando come un matto
              in cerca dei tuoi occhi
              colorerò le strade
              di suole consumate
              che lasciano le orme
              impresse nel selciato
              di un lupo che ha varcato
              il bosco dell'inganno
              e non si fermerà,
              se non ti avrà trovato.
              Composta martedì 18 maggio 2010
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Marco Bartiromo
                in Poesie (Poesie personali)

                Nido d'amore

                Un fiume di parole
                correva sulle bici
                lasciate lì per terra
                per vincere i minuti,
                la polvere copriva
                le ruote consumate
                da tante corse folli
                e ripide salite
                per giungere in quel posto
                che ci vedeva soli
                uniti da quel fuoco
                che ardeva dentro noi.
                Un viottolo nascosto
                tra i rami aggrovigliati
                per ricoprire il nido
                con cura meditato
                che vede i nostri nomi
                incisi nel futuro.
                Composta mercoledì 19 maggio 2010
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Marco Bartiromo
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Energia vitale

                  A volte penso a come un'emozione
                  possa generare alterazioni
                  di forti e palpitanti batticuori
                  di brividi che rasano la pelle
                  di un'energia che cresce dentro noi.
                  È come collegare un filo a massa
                  che scarica corrente sulla terra
                  e fà scattare tutti i contatori,
                  potrebbero saltare i filamenti
                  di quella lampadina illuminata
                  ma resterà tensione dentro i fili,
                  la stessa che rimane nelle vene
                  quando si collegano due cuori
                  di pari intensità e scia vibrante
                  che parlano con frasi delicate
                  e provano le stesse sensazioni
                  un impeto speciale
                  questo è amore.
                  Composta venerdì 21 maggio 2010
                  Vota la poesia: Commenta
                    Scritta da: Marco Bartiromo
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Il grattacielo dell'amore

                    Avvolto per anni
                    in carta da regalo
                    e chiuso da quel nastro
                    col fiocco arrotolato
                    un po' dimenticato
                    a volte stropicciato
                    da queste stesse mani
                    che andavano a cercarlo,
                    col desiderio immane
                    di farlo liberare
                    e dare inizio all'opera
                    di un sogno accantonato.
                    Adesso è lì davanti
                    è giunto il suo momento
                    l'inizio di un amore
                    che si alzerà nel cielo
                    toccando l'infinito
                    e che farà da base
                    al varo confermato,
                    la posa di un mattone
                    intriso di poesia
                    e un mondo di dolcezza,
                    per la costruzione
                    di questo grattacielo.
                    Composta lunedì 24 maggio 2010
                    Vota la poesia: Commenta