Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)
Noia II
Tempo lento mare,
piccole onde a riva
portano conchiglie vuote.
Tutte uguali: morte.
Composta martedì 30 marzo 2010
Tempo lento mare,
piccole onde a riva
portano conchiglie vuote.
Tutte uguali: morte.
Tu, che sai essere
incomprensibile follia
verso stonato nel coro dell'ipocrisia
colore intonato a un malinconico autunno
Tu, che ascolti in solitudine
e anneghi i tuoi dolori in dolci rime
che colano lente dal tuo sentire
Tu, che sei poeta dell'anima
maledetto da quell'intimo sentire
pungente, come fitto intrico di rovi;
benedetto dalla divina mano del sentimento che
avvolge il cuore in sottile carta di riso
e fa spiegare le ali del tuo Essere
per volare oltre tutti gli umani confini
Tanto in alto da sovrastare un sogno
tanto in alto da sposare l'immenso
Tu, che hai il terrore di cadere
ma l'istinto innato di volare
in profondità
Tu, che sei un poeta dell'anima
e nemmeno lo sospetti...
continua a regalarci il magico suono
dei tuoi versi!
Ritornano, visioni di aquiloni
fili di sogni stretti in pugno
che tracciavano immagini di un dolce destino
nel cielo terso riflesso in occhi di bambino
Ritornano, pensieri nitidi
di obiettivi solo col tempo sfocati
Ritornano, come fantasmi fanciulli
le piccole mani che osavano credere
di tenere in pugno l'immenso
e quello stravagante senso di immortalità
che il filo sottile della gioventù aveva cucito
stretto intorno all'incoscienza del vivere
Ritornano in branco, a dirti
che s'erano sbagliati o che avevano solo giocato
Amavano ridere con te, per poi un giorno
ridere di te
ma "tu" non ci sei più, trovano le rughe del vissuto
a rispondere che
ormai sanno che i fili li tiene
in mano qualcun altro;
che il destino ha ceduto la dolcezza
per vestirsi di capriccio:
vanitoso e crudele; solo quando s'addormenta
puoi sfilargli un sogno dalle tasche
e tenerlo stretto a te
fin quando non verrà a recuperarlo
strappandotelo dal cuore
Terribile vendetta
Ma la saggezza delle rughe dice anche che
se hai già fatto di un sogno magica realtà
il destino dovrà arrendersi, consapevole che
solo tornando insieme alla morte
se lo potrà davvero riprendere.
Forse.
Sola con la mia vita
senza compagni d'avventura
senza sole nella quale scaldarsi,
senza acqua con la quale dissetarsi.
Ombrelli in una giornata di sole,
che nascondono un viso triste
le ferite di un passato
la polvere di un ricordo.
Le ombre si muovono
ci plasmano
ci invadono
e non se ne vanno.
Il traguardo è così lontano,
ogni giorno è una sfida
una fatica
e un rimpianto
dove cullare la propria speranza.
Lontano sembra esser la vita
spettatori di un cielo che non è più nostro,
e le stelle dove stanno?
Non le vedo e non le sogno più.
Il tempo è vicino,
troppo per chi ha paura,
di meno per chi ama.
Tutto è lontano e vicino,
ma niente è al suo posto.
Il mondo mi sembra così grande,
troppo vuoto
troppo lontano.
Una prigione dalla quale scappare
ma dove andare?
Ogni angolo è passato,
ogni passo è un salto nel vuoto.
Solitudine nel mio cuore,
parole che rimbombano
come conchiglie in fondo al mare
posso ancora toccare
ma respirare è difficile.
L'alba di un nuovo giorno
porta con sé le paure di ieri
i sogni di domani
l'amore che non c'è
il dubbio che rimane.
Oggi è troppo tardi
non si può ricominciare
non si può più sperare
si può solo pensare
che nulla può cambiare.
Forse non sei,
tutto quello che io credevo,
tu fossi,
forse non hai,
tutto quello che io pensavo,
tu avessi,
forse non credi,
a tutto quello che io credevo,
tu credessi,
forse non senti,
tutto quello che io pensavo,
tu sentissi.
Cosa mi ha reso cieca,
e fatto vedere,
quello che non c'è,
credere in quello,
che non è,
sentire quello,
non c'è.
Solo l'amore.
Che come uno specchio,
mi ha riflesso su di te,
donandonti tutto quello,
che era mio,
regalandoti tutto quello,
che sentivo io,
concedendoti la parte di me,
più vera,
offrendoti tutto quello,
che io so di avere,
e che pensavo avessi anche tu...
Ma forse non è così.
Per questo,
forse non sei,
tutto quello che io credevo,
tu fossi,
forse non hai,
tutto quello che io pensavo,
tu avessi,
forse non credi,
a tutto quello che io credevo,
tu credessi
forse non senti,
tutto quello che io pensavo,
tu sentissi,
forse...
Ho letto le tue impronte,
ho amato i nostri passi.
Vedendo i nostri mondi
abbiamo riso e pianto.
Ch'io ti chiami amore
... lasciamelo!
Per te son necessario
per me sei importante
e io importante ai tuoi occhi
a cui giungevano
e giungono indistorti
gli sguardi profondi
nelle valli e nei monti
guardinghi e infingardi
nei tramonti sereni e lontani
tra silenziosi spazi
e scrosciar di fantasiose fontane
al vento silente
che le fronde mute non lascia
e sul crinale è Sole
è già mattino
è l'alba e mi volto
mi volto e noi canuti
ieri ci rincorrevamo
e oggi sguardi vicini
sospiri antichi e conosciuti
tra l'alitare del vento
che pur portandoci
con i pensieri via
lontano
lascia di te la mano
e il profumo sempre fresco
della tua presenza
di quel giorno passato
ed altri ancora che verranno
e ancora...
e ancora...
e ancora...
fino all'orizzonte
al tramonto dei nostri pensieri.