Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

I silenzi lunari

Risalta questi baci,
traditi
da correnti ascensionali
cadute
in fiati trattenuti dentro,
decolla coi pensieri
se privarti di me
è lo schianto di una lacrima
mascherata
nelle piogge battenti...
raggiungi le mie piume
cullate dall'aria
e scava questo vento,
i sussurri del mare...
sotto grilli e stelle
scorgi quel ricordo
e portalo con te
dove restano
sepolti
i silenzi lunari
dipinti nei tuoi occhi.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Occhi sul mondo

    Non andare ancora,
    resta,
    tra queste labbra
    di carne e fango,
    infrante
    nei respiri
    ad occhi chiusi,
    sognanti e disillusi
    sulle rocce del desiderio,
    regina
    di castelli di sabbia
    scivolati dolcemente
    nei capitoli
    del mio mare
    e di vita fredda,
    sublimata in stratosfera,
    soffocata dentro al sole
    che ancora mi irradia
    opaco e tiepido,
    non andare ancora,
    resta,
    sui moli di legno
    gonfiati dall'acqua
    dove piangono i delfini
    se si spengono le onde...
    accendimi le stelle
    e leviga l'attrito
    di una lacrima su pelle,
    non morire nella nebbia
    ma rincorrimi al tramonto
    sorpassami all'aurora
    e poi baciami
    d'essenze leggere
    al riaprire
    gli occhi sul mondo.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Ultimo giorno su terraferma

      Riprenderò
      il mio lungo tragitto
      tra acque distinte
      nel chiarore
      di pallide lune
      e brume sul mare,
      ma se l'alternarsi
      dei giorni
      nella mia culla
      sarà meno duro...
      se il vento col sale
      sopra la faccia
      non invecchieranno
      neppur di un istante
      un paio d'occhi stanchi,
      allora viaggerò,
      con lo sguardo rivolto
      all'ultimo giorno su terraferma
      verso il faro
      sull'attesa del ritorno.
      Composta venerdì 5 marzo 2010
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        Scritta da: ametista
        in Poesie (Poesie personali)

        Il mio amore più grande

        Oggi voglio scrivere a te,
        a te che sei,
        il mio rimpianto più grande,
        il mio fallimento più grande,
        il mio dolore più grande.
        A te,
        che per anni ho cercato,
        per anni ho desiderato,
        per anni avrei voluto.
        A te,
        di cui ancora cerco,
        gli occhi,
        la voce,
        le mani,
        le braccia,
        quel tutto,
        quell'infinito,
        che mi dicono che ci sei,
        che esisti davvero,
        che non sei,
        il sogno di bambina,
        mai cresciuta,
        o di donna già invecchiata,
        che piange su un amore,
        in cui ha creduto,
        ma che non ha vissuto.
        A te,
        che saresti stato quello,
        che mi avrebbe completata,
        che mi avrebbe reso unica,
        che mi avrebbe fatto vivere,
        una vita diversa.
        Forse più difficile,
        forse più complicata,
        forse anche amara,
        forse anche deludente.
        Ma non lo posso sapere.
        Io... non ti ho avuto.
        A te,
        che forse saresti stato,
        la mia gioia infinita,
        il mio sogno realizzato,
        il mio amore che potevo,
        finalmente esprimere,
        e toccare con mano,
        vivo e reale,
        unico e speciale.
        Ma non lo posso sapere.
        Io... non ti ho avuto.
        A te,
        che tanto ho desiderato,
        a te,
        che non sei stato mio,
        ma sempre di altre,
        che ti hanno mostrato,
        a volte come un trofeo,
        che ti hanno spesso,
        fatto del male,
        senza motivo,
        che non ti hanno amato,
        per quello che eri,
        perché volevano altro,
        che ti hanno come me cercato,
        ma una volta avuto,
        ti hanno anche abbandonato.
        Non hanno compreso,
        di esser state così fortunate,
        ad aver vissuto con te,
        anche solo,
        un battito delle tue ciglia,
        un tuo sorriso,
        un attimo della tua vita,
        che per me,
        ho ormai capito,
        è negato per sempre.
        A te,
        a cui mai potrò dire,
        queste parole,
        che da infinito tempo,
        attendono,
        e che mute,
        resteranno nella mia vita...
        ti voglio bene... figlio mio.
        Oggi voglio scrivere a te,
        a te,
        che saresti stato,
        il mio amore più grande.
        Composta lunedì 5 aprile 2010
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          Scritta da: Alessio Fabretti
          in Poesie (Poesie personali)

          Riflessioni

          Riflessioni.
          All'ombra di un cipresso ormai spoglio della sua chioma,
          fermo il mio andare.
          Una piatta pietra accoglie, fredda, poggio il bastone.
          Un alito di vento agita il fumo di un comignolo acceso, disperde.
          Il mio desiderato sogno infranto continuo a cercare,
          nel vagare incessante dei miei pensieri.
          Composta venerdì 2 aprile 2010
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            Scritta da: Alessio Fabretti
            in Poesie (Poesie personali)

            Se lo sapessi...

            Se lo sapessi te lo direi.
            Se lo sapessi volerei a cavallo di una nube.
            Se lo sapessi ruberei l'arcobaleno e nei mille colori fluttuanti scriverei amore.
            Se lo sapessi griderei tra la folla incuriosita ti amo.
            Se lo sapessi corrrei a perdifiato tra i boschi, i laghi e le montagne scalerei.
            Se lo sapessi infine incendierei il cielo e il carro a Giove per correrti incontro.
            Se lo sapessi amore lo canterei in mille strofe come tal menestrello e nelle corde il suono piangerebbe per Te nel silenzio della sera sotto le tue finestre.
            Se lo sapessi...
            Composta giovedì 15 aprile 2010
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              Scritta da: Alessio Fabretti
              in Poesie (Poesie personali)

              Solitudine

              Solitudine
              Una lenta e malinconica tristezza
              attanaglia l'anima e la stritola.
              Grida nel silenzio
              nessuno ascolta.
              La voce è nulla
              in quest'arida landa
              battuta dal vento.
              La torre della solitudine
              s'innalza lugubre e lucente
              al chiarore lunare.
              Stormi di uccelli neri
              volteggiano nel cielo
              e la mia anima vaga nelle ombre.
              Alessio.
              Composta martedì 13 aprile 2010
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                Scritta da: DANA
                in Poesie (Poesie personali)

                Il mare di sera

                È sapore del mare
                che nuoto di sera
                in burrasca
                e in bonaccia
                galleggio col vento
                affogo nel cielo
                cercando una luce
                che luce non è
                che muoio è menzogna
                curiosa è l'attesa
                saggezza nel tempo
                di giostra da grandi
                son volti a ruotare
                pensieri scoperti
                al freddo del cuore
                insultato da te
                estranei al battito
                assetati e curiosi
                alla fonte di me
                che dissetare non vuole
                incorniciare il pensiero
                coi tanti ricordi
                appesi ai miei occhi
                ricordi sciocchi
                una musica rincorre
                mentre scappo da me.
                Composta lunedì 5 aprile 2010
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                  Scritta da: Violina Sirola
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Afasia

                  S'impastavano favole
                  ammucchiate sull'impalcatura
                  della vita smontata e
                  rimontata. Con l'uovo e la gallina
                  si rincorreva il tempo, trascorsa
                  la cova si toglieva la chioccia, forzavano
                  l'uscio
                  per uscire i pulcini.

                  Oggi è meglio la gallina
                  l'uovo domani, cresceva
                  la fame.

                  Domani compio gli anni
                  superati
                  gli anta, desidero riposo.
                  Arriva la sentenza, trattengo il respiro
                  mi rivolgo a
                  Dio: afasia.
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