Poesie personali


Scritta da: Fiore1961
in Poesie (Poesie personali)

Essere padre

Essere padre non è difficile.
Essere padre non è impossibile.
Essere padre non è gravoso.
Essere padre non è un diritto.

Quando pensi di aver raggiunto
il cielo con un dito,
quando ritieni di essere
finalmente arrivato,
quando il successo sperato
ti ha finalmente arriso,
quando null'altro hai da chiedere
che non hai mai avuto,
solo allora capirai davvero
cosa vuol dire essere padre.
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    Scritta da: Fiore1961
    in Poesie (Poesie personali)

    I tuoi occhi

    Forse l'amore non ha mai tinto
    davvero il mio cuore se non quando
    t'ho incontrata lì vicino all'Argentario.

    So che è strano ma ancora io ti amo,
    non trovo altra ragione se non
    il perfido Male alla nostra unione.

    Si, io ti amo! Ti amo e ti amo
    questo sento e forte in me si batte
    un guerriero disperato, sconfitto e torturato.

    Il solo tuo sguardo mi sconvolgeva l'essere
    e in quella notte dalla tua stanza accanto
    ho reso forte in me il coraggio.

    Nelle orbite scolpite del tuo viso
    un caleidoscopio di luci m'appariva
    lievitando sempre più il mio tepore.
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      Scritta da: Fiore1961
      in Poesie (Poesie personali)

      Peccato!

      Nuvola bianca in un mare d'azzurro,
      una chimera sei per me,
      irraggiungibile.

      Solo l'ardore mi fa cancellare
      pensieri tetri di violenza
      a me stesso consunta.

      La brama è sì forte che
      patirei sei volte
      d'essere inumato.

      S'alza un vento, ti porta via
      soffiando forte col suo cinico sibilo.
      Io, dubbioso, rimango a guardarti.

      Se timido non fossi stato
      non saresti certo così lontana,
      così lontana dal mio respiro.

      Il cielo grigio tutto s'è fatto,
      il tuo candore è ormai sparito,
      ora lo so che ti amo, peccato!
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        Scritta da: Brunason
        in Poesie (Poesie personali)

        Cosa rimane

        Cosa rimane
        di un attimo di paradiso?

        Un incontro fugace,
        intenso,
        sincero.

        Cosa rimane
        se vai avanti
        senza voltarti indietro?

        Passi veloci,
        furtivi
        mendaci.

        Cosa rimane
        se fuggi te stesso
        e la tua anima rinneghi?

        Non un vago rossore,
        un battito di ciglia,
        un fremito del cuore.

        Bugie, follie,
        timori spenti,
        inconfessabili.

        Muto a te stesso.
        Sordo al mio pianto.
        Indifferente al mio cuore.

        Alla tua sete incurante.
        Separato, distaccato,
        Immemore.

        Ci legava un dolce comunione.
        Tenerezza, attenzione.

        E ora
        siam divisi,
        Spezzati, sospesi.

        Và...
        e non voltarti indietro.
        Và...

        Hai chiuso il cuore.
        Non sai cos'hai davanti.
        Non posso che restare indietro.
        Composta mercoledì 7 aprile 2010
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          Scritta da: Fiore1961
          in Poesie (Poesie personali)

          Un uomo e una donna

          Un uomo e una donna che restano insieme
          a guardare le stelle in una limpida
          notte d'agosto senza nemmeno sfiorarsi
          appaiono strani agli occhi di tutti.

          In una coltre sull'erba sdraiati
          e ad ogni stella cadente pensando ad un bacio
          aspettano l'alba in punta dei piedi
          null'altro chiedendo al desiderio.

          Sanno di amarsi ma lo negano entrambi.
          I giochini passati li fanno ancor più bambini.
          Si rincorrono, si fermano, si nascondono
          per poi ritrovarsi sempre più soli.

          Chissà se hanno un'anima che li unisca,
          che li renda un solo inscindibile corpo,
          che li fonda con la sua eterea presenza.
          Un uomo e una donna, quanti ricordi...
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            Scritta da: Fiore1961
            in Poesie (Poesie personali)

            L'erta finale

            Il grido di un uomo morente
            grande energia sprigiona intorno
            e dei suoi passi leggeri s'ode
            lento e tortuoso l'incedere.

            Qual prigioniero in aperta campagna
            d'un corpo lo spirito si sente,
            tal una voce molte miglia lontana
            cullandolo forte lo turba.

            Anima, or peregrina, in esilio coatta
            celi in un verso il tragico rito
            e nel diffuso tepore di una candida brace
            gioco ti fai dei miei pensieri.

            Chi dipana questa matassa
            rendendola chiara con mani sicure,
            affronti sereno l'erta finale
            forte di essere solamente un uomo.
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              Scritta da: Fiore1961
              in Poesie (Poesie personali)

              Illusione

              Capelli tesi al vento
              occhi di rugiada
              cuore un pò matto
              questo era lei.

              Labbra invitanti
              seno seminudo
              tutta si offriva
              ed io là che guardavo.

              Una nube poi l'avvolse
              una nube fosca e ria
              e come per magia
              la portò via.

              Ed io come un fesso là
              rimasi a contemplare
              a contemplare
              il mio rancore.

              Poi triste e solo
              da lì mi allontanai
              infatti quella donna
              l'avevo persa oramai.

              E camminando sulla spiaggia
              rividi quella nube
              ma nulla io potei
              dentro c'era lei...
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                Scritta da: Fiore1961
                in Poesie (Poesie personali)

                Spirito libero

                Terra vivente e straniera
                diventi leggera
                che rabbia che fai.

                Luna adesso ti prendo
                in un solo momento
                che bello che è.

                Notte serena e leggiadra
                madre di un sogno
                che poi svanirà.

                Ora ti senti sicuro
                che il sogno s'avvera
                diventando realtà.

                Lascia stare i ricordi
                cancella il passato
                fino a che puoi.

                Apri quella tua porta
                vola di nuovo
                nella tua libertà.
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                  Scritta da: Fiore1961
                  in Poesie (Poesie personali)

                  La fede

                  Riti pagani ridestano il giorno di festa.
                  Uomini, donne, bambini addensan le strade paesane.
                  Echi lontani di botti si rincorron tra valli.
                  Il morente s'aggrappa al filo di luce delle luminarie.

                  Eccola, eccola, arriva! È bellissima!
                  Condotta a spalla da cento braccia devote.
                  Colma di doni ed offerte votive
                  si mostra la Mamma, venerata signora.

                  La banda intona le solite marce.
                  La gente saluta segnando la fronte.
                  I fuochi si elevano alti e splendenti.
                  Le pie donne seguaci cantano inni.

                  Il parroco avanti al sacro corteo
                  a mò di nocchiero, sicuro, ei lo conduce.
                  I carro ormai s'avvicina alla meta.
                  Il morente, felice, ad esso si affida.
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