Poesie personali


Scritta da: Dora
in Poesie (Poesie personali)

Caro papà

Caro papà che da lassù mi guardi
a te mi rivolgo quando sto male
come mai ho fatto quando stavi quaggiù
forse perché adesso so che vedi in me
quell'anima che nascondevo per paura
di sembrarti troppo debole
ma che traspare quando tu da una stella
osservi dentro di me
e leggi i miei pensieri
adesso che puoi farlo
Ti auguro per questa festa
in cui non ci sarai
che il tuo ricordo
rimanga sempre in me
finché sarò del mondo
e quando da te verrò
potrò di nuovo dirti:
Ti voglio bene!
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    Scritta da: Dora
    in Poesie (Poesie personali)

    Donna

    Donna che non ti lamenti
    che piangi quando nessuno ti vede
    e sorridi anche se vorresti gridare
    che curi figli, marito e e genitori
    che lavori fuori e dentro casa
    che non ti lasci andare anche quando vorresti farlo
    e resti anche se vorresti fuggire
    che curi il tuo aspetto per te e gli altri
    che perdoni chi ti fa del male
    che prendi sulle tue spalle tutte le fatiche
    che sei molestata, insultata, violentata
    che sei temuta per la tua forza
    e la tua intelligenza
    e per questo con la violenza tenuta a bada
    che anche con la febbre ti alzi la mattina
    e affronti una giornata piena
    che soffri per le persone che ami
    Donna sei come un fiore
    che nasce in una discarica
    la discarica è la terra
    fiore strappato e calpestato
    Donne, nemiche, rivali, solidali
    donne amiche, madri, sorelle, figlie
    donne evoluzione della specie umana
    Buona festa delle donne
    che non sia solo una data nel calendario
    ma tutto l'anno festeggiata e amata.
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      Scritta da: fa
      in Poesie (Poesie personali)
      Tu che hai preso la mia vita in un momento di estrema fragilità,
      in un momento in cui tutto sembrava perso...
      tutto sembrava oscuro...
      tu che hai preso la mia vita e mi fai credere di amarmi, di aiutarmi a migliorarmi...
      tu che mi illudi con belle parole...
      non ferirmi,
      non usarmi per poi buttarmi...
      lasciami andare se non sai che farmi male...
      lasciami ritornare ad essere tranquilla...
      lasciami tornare indietro per poi essere felice.
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        Scritta da: fa
        in Poesie (Poesie personali)
        Ti prego un'ultima volta...
        affinché tu possa illuminare il mio cammino,
        affinché tu mi faccia rendere conto se sto sbagliando se sto azzardando...
        ti prego un'ultima volta...
        affinché tu mi apra una strada dove non regni questa ansia che mi porto addosso quotidianamente e che mi soffoca dal dolore.
        Prego e pregherò affinché quando tu mi farai capire cosa devo fare della mia vita...
        finalmente vedrò quella luce che ora non riesco proprio a vedere e a camminare felice per la mia strada.
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          Scritta da: Donatella
          in Poesie (Poesie personali)
          Perché?
          Si perché faccio così?
          E poi!?
          Mi odio!
          Si mi odio quando so che hai torto e ti do ragione
          Mi odio quando vorrei graffiarti e poi ti accarezzo
          Mi odio quando ti chiedo e non rispondi
          Mi odio quando dono me ad un tuo non sorriso
          Mi odio quando mi costringo ad una calma apparente
          Mi odio quando la tua mano mi cerca nel buio e non la respingo
          Mi odio quando mi fai arrabbiare e poi mi giro con un sorriso
          Mi odio,
          mille volte mi odio...
          Mi odio sì... ma solo perché il nostro non è solo amore
          ma qualcosa che va al disopra di ogni concepibile sentimento.
          Composta giovedì 25 febbraio 2010
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            Scritta da: Franco Mastroianni
            in Poesie (Poesie personali)

            Accelerando i battiti

            I petali di rosa
            che compongono il tuo corpo
            attraggono il mio cuore

            che preso da pazzia
            accelerando i battiti
            crede d'esser giardiniere

            ti cura con amore ti scalda
            ti accarezza
            per non sciupare niente
            della tua bellezza

            terreni sempre nuovi
            sa miscelar di tenerezza
            per dare modo alle gocce d'amore
            di drenare a te
            e
            dissetarti di dolcezza.

            Di colpo poi
            rallenta dolcemente il suo
            fervore
            e
            si addormenta piano.

            Abbracciato al tuo colore.
            Composta sabato 27 febbraio 2010
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              Scritta da: Umberto Zavagno
              in Poesie (Poesie personali)

              Granelli di sabbia

              In questi granelli di sabbia
              cerco ancora di te
              geloso ti guardavo
              quando nuda il sole prendevi
              stupido pensiero
              le mie carezze non capivi
              i miei giochi evitavi
              più in te la fede leggevo
              solo errori
              come pugni pesanti
              si abbattono sul mio cuore
              rimedio non c'era
              non più il ricordo di corse felici
              il tuo passo ha ceduto
              mi lasciavi lontano sulla via
              chissà
              con odio
              speravi forse svanissi lontano
              questo è il peggio dell uomo
              non tenersi sempre per mano
              perdere il gusto infantile
              e guardare la vita sognando
              lasciare quella mano
              come fossimo aquile
              con rostri e artigli
              capaci di un amore incredibile
              ma chiamati da spazi diversi
              il mare cancella le scritte
              si disperde la sabbia fra le dita.
              Composta nel 2007
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                Scritta da: Patrice Sangiorgio
                in Poesie (Poesie personali)

                The beninning and the sin

                Come sta l'angelo tossico
                che ti aspetta
                agli angoli nascosti
                con gli occhi opachi?

                Come stai tu che non puoi piangere?

                Come sta il vecchio catarroso di bianchi sul vaporetto
                custode di quel che resta di un amore venduto?

                Come sta una madre che non è mai stata persona
                guardando il proprio figlio, con la faccia gonfia, cadere e ricadere?

                Come sta la tua donna che sta con uomini di trent'anni più adulti?
                Quella che non hai più voglia di scopare?
                Quella che hai tradito?
                Quella che è sparita in un giorno, e tu hai lanciato sull'asfalto orsetti di caramella gommosa?

                Come stanno i tuoi amici, che non trattengono il vizio di giudicare
                quelli che ogni giorno tanto è uguale
                quelli che non riesci a cercare per la fatica di farlo?

                Come stai tu
                che non devi piangere?
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  La voce della campana

                  Lontano... lontano, a volte come una voce affannosa
                  come singulto di un'anima in pena,
                  a volte come un lieto canto d'amore,
                  va... la voce della campana della vicina chiesa.
                  Una voce che s'espande per l'alta immensità.
                  La sua voce si espande per l'aria nell'alba tranquilla
                  sotto i primi raggi del sole, e nel tramonto vermiglio,
                  mentre la solitudine si fa cupa e colma di sogni malinconici.
                  Ma sempre cari mi sono quei rintocchi,
                  che suscitano un'eco profondo nel mio animo.
                  Quei rintocchi hanno lo schianto del pianto, o il giubilo del riso,
                  il singulto, e la gioia, e talvolta c'invitano a godere dell'immensa
                  bellezza dell'universo, e talvolta ci suggeriscono la preghiera...
                  e questa voce sempre suggestiva, ci parla al cuore
                  in mille modi arcani.
                  Essa pare che ci dica il destino dell'uomo,
                  come tutto nasca in un fervore di grande speranza,
                  e perisca nel più profondo dei misteri.
                  Essa pare che ci riveli il sorgere degli ideali,
                  e la fine di tutte le cose desiate con tanto ardore.
                  Al suono di quella campana amica, quanti ricordi
                  mi si destano nella memoria!
                  E più volte ascoltando quella voce, pel silenzio delle cose,
                  ho sentito una lacrima furtiva sgorgarmi dalle ciglia,
                  e scorrermi sul volto.
                  Oh!... i bei giorni della puerizia; quando sognavo castelli d'oro
                  svaniti a contatto della realtà, lasciando il profumo e il rimpianto.
                  Oh!... le belle illusioni fuggite come stormi di uccelli.
                  Ascoltavo allora questa stessa voce di campana,
                  dalla mia cameretta di studente; socchiudevo gli occhi
                  e il suo volto mi appariva come d'incanto:
                  Gli occhi azzurri come il cielo, i i capelli che le lambivano il viso,
                  il suo corpo era il tramonto in un tocco di campane...
                  il suo sorriso... chiaro, come un lieto evento di luce.
                  In lei nasceva il segreto del bacio,...
                  a ogni rintocco intuivo l'armonia della sua voce...
                  era un sospiro segreto del cuore. A suono della campana
                  lei scuoteva la testa... accompagnando il din... don... poi alzava
                  gli occhi al cielo, sospirava e rientrava.
                  Per me quale dolce tormento di piacere e passione.
                  Volevo chiamarla.!... dirle io sono qui... guardami...
                  ma la bellezza del momento stesso mi tratteneva
                  dal distoglierla dal suo dolce incanto.
                  Ora quei giorni sono passati e io ne ho solo un vivo ricordo!
                  Quante cose d'allora sono cambiate!
                  Oggi Lei non l'ho più, quei rintocchi me l'hanno portata via.
                  Anche quella stessa voce di campana mi pare
                  che sia diventata dolorosa, pare che in essa ci sia una nota
                  di rimpianto!
                  Suona, o campana, manda la tua voce per l'aria immensa,
                  giungi fino a Lei, vola, passa oltre i monti... e chiamala
                  e rimandi con gli stessi rintocchi qualche parola di conforto
                  di coraggio, e di speranza.
                  Composta venerdì 26 febbraio 2010
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                    Scritta da: Franco Mastroianni
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Vuoto
                    amareggiato
                    potrei dir d'esser zuccheriera
                    quando lo zucchero è finito

                    il fondo mio ceramico risuona
                    battuto dal tentennio
                    di un dubbio
                    che come cucchiaino ricerca una risposta
                    celata dentro l'eco che risale piano

                    portando dietro sé brandelli d'anima
                    che subito raccolgo e stringo nella mano

                    il dubbio
                    di non essere riuscito
                    a
                    farti capir
                    quanto ti amo.
                    Composta venerdì 26 febbraio 2010
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