Scritta da: coccinella 80
in Poesie (Poesie personali)
Mirabili spire
avvolgono la nostra vita,
laccio che stringe fino a soffocare
e annaspando io cercherò ancora
il tuo sorriso e di quello
si ciberà per sempre
la mia anima perduta.
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Mirabili spire
avvolgono la nostra vita,
laccio che stringe fino a soffocare
e annaspando io cercherò ancora
il tuo sorriso e di quello
si ciberà per sempre
la mia anima perduta.
Interminabili notti
passate di fronte ad un camino spento
ma dalle ceneri io sento ancora
il tuo calore.
Gelida la mano del destino
ha scelto chi va
e chi deve restare
e chi tra noi
è partito
e silenziosamente
ricuce lo squarcio
che ho nel petto
perché domani
di nuovo io possa
per te miseramente
soffrire.
Ha mosso bene
e ora mi tiene in scacco
e in effetti lei stessa mi ha dato le carte
Che sola ha potuto vedere
Ma mi accorgo
Ogni secondo
Che ho perso interesse
Per questa sua partita.
Ti attendo e so
Che non tarderai
e ti ritroverò nel luogo
Nascosto in cui
Le cose perdute
Vanno a morire,
tu preziosissimo
tesoro sottrattomi
dalla vita,
Tu che ancora
Ricopri del tuo profumo
l'aria spenta che mi
Entra nelle narici
Tu sole mio
Lontanissimo
Che più che mai
Mi è necessario alla vita.
Silenziosamente scivola
e pare che sia ombra sottile
invisibile granello di polvere:
ché da polvere tu discendi!
Instancabile rintocco
di un'anima appesa
tra l'infinito e il baratro,
perfetta macchina
che riproduce mille volte se stessa;
senza scopo, solo
piccole porzioni di nulla.
Sordo e muto mormorio di
insignificante materia.
Amami come si amano
le giornate uggiose
in cui la luce
sembra sparita
Amami
come si ama un ricordo
come si ama un respiro
come si ama un soffio
di vento leggero
Amami
nel silenzio perfetto
della mia vita
nel luogo più nascosto
della tua mente
e poi giù fino alle viscere,
fino a dove
nascono i respiri
Amami
solo per un momento
solo per sbaglio
solo per gioco
Amami
con tutta l'anima
di cui sei capace
con tutta la forza
con tutto il coraggio
con tutto il tuo amore.
Disegno nella mia mente
il profilo perfetto della tua assenza,
il ritratto fedele della mia nostalgia.
Ricompongo il mosaico della mia vita
e nello specchio ritrovo la mia anima fuggita.
Sei così vivo dentro ogni mio giorno
che voltandomi credo di vederti
all'angolo della mia strada.
Intreccio di mani
groviglio di sguardi
silenzi e parole
assenza e bisogno
fuga e ritorno:
a volte fai così male
che non so se potrò
sopravvivere.
Soffro per te
e gioisco
per il solo fatto
che esisti.
Il mio dolore increspa appena
la superficie intatta del mondo.
Come una goccia
che cade sullo specchio
imperturbabile di questa mia vita.
Torno ancora in quella chiesa
cerco qualcosa di te
ma tu non entri mai
vorrei il suono chiamasse anche te
iniziare ancora quel gioco
una nuova promessa
non importa cosa è stato
baciamoci ancora e vedrai
sentirai il profumo dei boschi
il freddo della neve
il rumore delle onde
camminiamo ancora in questo mondo
con dietro il rumore dei nostri germogli
che teneri più non sono
riprendiamo il sentiero
torniamo a guardare lontano
stringi la mia mano
come stringevo la roccia salendo
uniamo ancora i nostri respiri
perché soffrire ancora
perché la solitudine
meglio asciugarsi il viso
da gocce di ruscello
che da lacrime amare.
Molto lentamente
le tue dita scorrono sulle mie
esili e delicate
sorprendi a vedere quanto sono piccole
anche il tuo viso da bambina
con le stesse paure del domani
mentre bacio i tuoi piccoli seni
colpevole mi sento
non posso ritirarmi
come davanti a ogni cosa che piace
sia un fiore un lago o un monte
io scorro sulla tua pelle profumata
ti vorrei
si ti vorrei mia per sempre
anch'io però ho paura del domani
non so se averti tutta sarà permesso
si l'amore con te
come sfogliare una margherita
sperando che i petali non finiscano mai
un tenero germoglio che non vorrei rovinare
ma l'amore può rovinare e ferire
se è diviso
vedo già il tuo sguardo irato
le tue lacrime offese
rivedo me stesso
la mia disperazione
l'odio
non sono ancora libero
non so se lo sarò mai
ma non so aspettare
piace la tua pace
piace vivere questo attimo
spero non svegliarmi.
Il cuore batte forte
sino ad impedire il respiro.
Luce non c'è nel sentiero
ne rami cui tendere la mano.
Passo dopo passo
a calpestare la terra arida
vagando smarrita tra le insidie,
cadendo e rialzandomi
ogni volta più stanca.
La fine non si vede
e, ad ogni passo,
dimentico di me, di ciò che era.
La verità dell'attimo, mi ha inghiottita
il nuovo padrone è lui;
governa i pensieri e l'anima,
spoglia il cuore della sua virtù,
lo veste di paura.
Il vento dell'indifferenza
percuote l'essere divenuto automa
in quell'universo subìto
da chi è tornato ad essere
semplice materia.