Poesie personali


Scritta da: Federico Di Lembo
in Poesie (Poesie personali)
La questione che si pone
è irta di spine pungenti
In piena come un fiume
Tra i pensieri ed i tormenti

Il sole non riscalda
e l'anima si bagna
La pioggia però è calda
Ma l'angoscia stagna

Il fiume trasporta
Come brezza
La mente se la porta
Soltanto la tristezza

Giuda come un cocchiere
i cavalli sono i sogni
Ti prego voglio scendere
Le briglie sono i miei bisogni

e resto esterrefatto
Leggero come piombo
Sano ma matto
Nel buio sprofondo

Il carcere è la mente
Al diavolo il cuore
Se la prima soffre
Il secondo muore

Ed è vero non lo nego
So di essere in torto
Faccio un nodo e lo lego
Questo pensiero mio contorto

Sono triste questa sera
Mi capita spesso ultimamente
Le emozioni sono cera
e gocciolano nella mente

Brucia il fuoco e soglie tutto
Neanche la cenere resta
Non c'è festa non c'è lutto
Maledetta la mia testa.
Composta domenica 24 gennaio 2010
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    Scritta da: Manuela Mori
    in Poesie (Poesie personali)

    Un amore

    Sabbia fine,
    quell'amore.
    Infiniti granelli di cuore
    tritato in silenzi di piombo,
    dietro invisibile grate,
    grate a dividere.

    Pianto secco
    quell'amore.
    Infinite gocce di dolore,
    da pelle strappata a parole,
    parole come pietre
    di lapidazione.

    Amanti in fila come soldati
    a scortar quell'amore.
    Perché se l'anima digrigna,
    bisogna almen che il corpo esulti,
    sotto coltri gelate d'assenza.
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      Scritta da: Manuela Mori
      in Poesie (Poesie personali)

      Tenera luna, piuma di cielo...

      Tenera luna,
      piuma di cielo,
      che porti nel murmure d'acque
      danzanti ai tuoi ritmi?
      È murmure d'anime sperse?

      Falce di tiepida luce
      fra chicchi di campo celeste,
      chiami forse la gente
      alla pura semenza?

      L'uomo è più umano
      dov'è più natura - le
      Il mondo è più vero
      dov'è più animale.

      Ti guardo, non sento.
      Persa nella mia voce,
      non sento la tua voce.
      Solo il mio canto,
      che è canto e pianto.
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        Scritta da: Rita S.
        in Poesie (Poesie personali)

        Vento

        Ti amo, vento, che soffi stanotte
        e come foglia, spietato, mi scuoti,
        la mia chioma scompigli,
        e mi bruci negli occhi,
        mi incuti paura e sgomento,
        eppure io ti amo.
        Tormenti il povero salice
        sommesso e indifeso,
        lì nel giardino percosso
        frusciano e fischiano anche gli arbusti
        e qui, proprio accanto,
        tintinnano i vetri, vibranti.
        Affannato, il mio cane ti teme:
        guaisce di te, per scacciarti o subirti,
        fugge, cerca rifugio ai miei piedi
        e infine, arrendevole, tace...
        Ti vedo sull'onda increspata
        che s'alza infuriata e si frange su rocce,
        su nuvole in corsa sfrenata,
        su campi maturi di spighe dorate,
        t'insinui, sottile e tagliente,
        con somma maestria
        in oscuri anfratti e tra umane miserie.
        Fascino spettrale, spirito in rivolta,
        la forza tu sei, e forza mi dai,
        lambisci la pelle che trema,
        ricopri i banali rumori
        e stordisci il mio orecchio di te,
        sonora armonia dell'immenso...
        Carezzi al passaggio con furia o dolcezza
        i pensieri e le idee che fioriscono in me,
        mi porti le voci lontane da qui
        quegli echi che ascolto, che sento realtà.
        Alzati, vento, vai ancora più su,
        rapiscimi in volo, non indugiare...
        portami ora a errare con te
        su questo lembo di complicità,
        che hai teso per me, per me solo...
        fammi lanciare lo sguardo
        sulle distese infinite, le terre ed i mari,
        e sugli orizzonti sempre più vasti,
        così libertà io respiro, e mi vivo...
        mi vivo in profondo, ci sono, mi sento.
        Puro e solingo, intrigante compagno,
        ti amo, vento che soffi stanotte...
        Composta lunedì 28 dicembre 2009
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