Poesie personali


Scritta da: ODIOSA
in Poesie (Poesie personali)

Là dove finisce il mare

Là dove finisce il mare
mille mondi
ho potuto visitare
ma nei posti in cui
ho provato a sbarcare
sempre i tuoi occhi
ho continuato a cercare
e verso l'immenso
ho ricominciato a navigare

Là dove finisce il mare
c'è un cuore che a casa
non vuol più tornare
e se le sirene
non smettono di cantare
vi è un nome che la magia
non può cancellare
seppur che ad Itaca
qualcuno sta ad aspettare.
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    Scritta da: Franco Mastroianni
    in Poesie (Poesie personali)

    A te che ami

    Buona notte
    ai tuoi pensieri
    che si adageranno piano
    tra le nuvole dei sogni
    colorate di magia.

    Buona notte alle parole
    che ci son rimaste dentro
    e
    ci fanno compagnia.

    Buona notte
    a te che ami
    respirar la fantasia.

    Buona notte mia natura
    buona notte al tuo sapore.

    Buona notte al tuo profumo
    al tuo splendido colore

    buona notte.

    Dolce fiore.
    Composta giovedì 28 gennaio 2010
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      Scritta da: Isabel
      in Poesie (Poesie personali)

      Autunno

      Odo il celeste lamentar
      e degl'esser d'ebano l'aspro gracidar.
      Delle vigne ottobrine il dolce sentor,
      delle foglie defunte i vividi color.
      Del sole facente capolino tra i d'oro filar,
      ed il suo tramonto ch'induce ad amar.
      Odo il pungente frescore, è arrivato,
      rimembro di tepor ormai passato.
      Riaffiora or què cupa atmosfera,
      di gioia assopita e speranza leggera.
      E d'uva violetta il dolce sapor,
      le delicate rondini in cerca di calor.
      Di crisantemi e castagne, l'autunno è amico,
      "Son buon frutto, mangiami, ti dico!".
      Di cieli rattristi, privi d'amor e ristoro,
      riflessi ormai son ricordi: un tesoro!
      Ricordi d'amici, di mare d'estate,
      di calde, lunghe e felici giornate.
      E d'aria, di fresca acqua lavata
      Non resta ora che scia sfocata.
      Di nebbia, foschìa, di vapor tenebrosi,
      restan cieli blandi e timorosi.
      Dè giganti son via i regal vestiti,
      dall'estate, dal vento, strappati, rapiti.
      E ora, spogli, sono in attesa,
      di fredda neve che li ricopra, immensa.
      Son morti, è l'ultima sera
      e torneranno in primavera,
      portando fiori, foglie e frutti,
      per risvegliare la gioia di tutti.
      E rallegrare umori e menti,
      ma per adesso si è un po' spenti.
      Fan parer la tristezza di meno,
      i vivaci tappeti d'arcobaleno.
      D'aspetto misterioso, di volto audace,
      cupo, duro, che non trova mai pace.
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