Poesie personali


Scritta da: Dari909
in Poesie (Poesie personali)

Crisi epitaffiche

Solo
rimango
ora.

Hai quindi già deciso
il tramonto ci bagna
affogo nella notte.
Ci sono carri che
vengono trainati per tutta una vita,
disperso tra i tuoi capelli
cerco una mia uscita
di scena.

Rimango
solo
ora.

Almeno non guardare indietro
gira su se stesso il cielo
si scuote, percuote
crisi epitaffiche
riempiono la mia testa,
sanguina il tramonto
muore nella notte
solo.

Ora
rimango
solo.
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    Scritta da: elio
    in Poesie (Poesie personali)
    Nel giardino di rose
    non ti ho vista
    invecchiare...
    Cari ricordi
    di un azzurro infinito
    sopra le nuvole
    in una fredda giornata invernale.
    Cari ricordi... di lassù
    mi accompagnano
    nel cuore quaggiù...
    Tra l'azzurro del cielo
    volare lontano
    dal paese natio
    col cuore sospeso
    a rincorrere oltralpe
    una speranza,
    svanita,
    alla ricerca di uno spiraglio
    di salvezza,
    di una cura
    che non c'era
    per te...
    Cari ricordi...
    Nel giardino di rose
    ove è sfiorita
    la rosa più bella,
    cara mamma,
    mai mancherà
    una rosa per te.
    Composta sabato 30 gennaio 2010
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      in Poesie (Poesie personali)
      Quante case ho traslocato
      eppure tu mi hai sempre trovato
      Chiudo gli occhi dolcemente
      e nel mio sogno sei sempre presente
      Mi addormento col sorriso
      perché sò che vedrò il tuo viso
      Puntuale ogni notte
      tu mi stringi forte forte
      Poi prendendomi per mano
      magicamente mi porti lontano
      e al risveglio che posso fare?
      Io per forza ti vengo a cercare...
      Composta mercoledì 23 dicembre 2009
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        in Poesie (Poesie personali)
        È nell'aria la tua presenza
        lo sento nello stomaco con impazienza

        Eccoti, sei qui. Non devi arrivare
        lo dicono i miei arti che iniziano a tremare

        Giro lo sguardo, occhi blu
        sei tu... ed io non ragiono più

        Ridono i miei occhi, ride la mia bocca
        ma ancor di più il mio cuor che non si blocca

        è inebriante ora l'aria che respiro
        no, non è un malessere questo capogiro

        e sono invasa da sensazioni
        e sono travolta da emozioni

        e non c'è forza né volontà per combattere
        a questo sentimento non posso che cedere.
        Composta mercoledì 16 dicembre 2009
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          Scritta da: Kop
          in Poesie (Poesie personali)

          Poeta che ascolta una rossa cascata

          Scende a gorgoglii nel calice
          e mi risuona il suon de la cascata
          ove il sogno riecheggia felice
          confuso dalla nebbia incantata.

          E in questo mondo vedo il duplice
          volere della verità cantata.
          Mi affido a Bacco, il qual, complice
          riempie le menti di conoscenza malata

          per creare in noi visioni diverse
          che prendono spunto dalle emozioni
          sentite nell'oggi e per sempre perse

          poiché in quell'attimo fugace vive
          il ricordo di un futuro che il presente
          mostra nel proprio animo e in fin scrive.
          Composta sabato 23 novembre 1991
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            Scritta da: Dora Barzaghi
            in Poesie (Poesie personali)

            Madre o dolce madre infame

            Se penso che ti ho perduta
            perché la tua fortezza è caduta
            tu mamma paciuta
            a volte tanto temuta

            rimasi seduta
            a guardarti muta
            ero combattuta
            la tua vita era scaduta

            Se penso a quella porta
            varcata per trovarti morta

            Se penso a quel letto
            dove mi coccolavi con affetto
            accoglierti mentre il cuore ti moriva in petto
            ti guardavo con rispetto

            sorridevo alla tua vita con affetto
            ho visto la tua anima salire lì sul tetto
            dolore, dolore maledetto
            che hai portato via mia madre e il suo rossetto

            Se penso a quella notte
            in cui purtroppo incontrai la morte

            Avevo gli occhi pieni di quel flagello
            vagavo come un vascello
            mi sentivo carne da macello
            tu vai via come un fringuello

            io resto qui con in mano quel coltello
            con al dito il tuo anello
            l'ho fatto per mio padre e mio fratello
            tu l'hai voluto perdere quel duello.
            Composta sabato 30 gennaio 2010
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              Scritta da: Rosarita De Martino
              in Poesie (Poesie personali)

              Sorella Morte

              Ferita ancora da spine
              di perché
              ritorno in luce di chiesa
              e, usando il ponte
              di tua paternità sacerdotale
              approdo in porto
              di fede.
              Mi guidano i tuoi occhi di prato
              avvezzi a frequentare il cielo.
              In rinnovata pace,
              sazia di gioia,
              respiro le vicinanze
              vertiginose di Dio.
              Placata
              scruto l'orizzonte
              pensando che un giorno
              - Vicino o lontano? -
              Passerà per me
              il cavallo bianco
              di mia sorella morte
              che tenera, accorta
              chiuderà il fermaglio d'oro
              della collana di mia vita.
              Finalmente libera
              da grovigli di perché
              intonerò,
              nei pascoli del cielo,
              le eterne melodie!
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