Poesie personali


Scritta da: Rossella Di Venti
in Poesie (Poesie personali)

Il ritmo della vita

E balla come non hai mai fatto
vivila la vita, falle un dispetto.
Balla e non fermarti
anche se il tuo cuore ti grida forte in petto
non concederti nessuna tregua
passo dopo passo
arriverai forse un po' più stanca
ma soddisfatta
di esserti rialzata di fronte a chi
credeva che la tua vita fosse una disfatta!
Segui quel ritmo che ti batte in testa.
Seguila la vita, comincia la tua festa.
Non è mai troppo tardi per reinventare
quella coreografia che da tempo
avevi scordato di ballare.
Composta sabato 27 febbraio 2016
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    Scritta da: Rossella Di Venti
    in Poesie (Poesie personali)

    Il miracolo di un sorriso

    E se imparassimo a sorridere
    per ogni lacrima versata
    riusciremmo a fare comunque
    una bella traversata
    su quei fiumi di parole
    che hanno invaso il nostro cuore.
    Nuoteremmo a perdifiato
    senza mai stancarci...
    pescheremmo ogni parola
    per trasformarla in una cosa sola:
    una barca senza remi
    innamorata del suo vento
    che le porti quel sorriso
    e spazzi via il suo tormento.
    Composta giovedì 25 febbraio 2016
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      Scritta da: Rosita Matera
      in Poesie (Poesie personali)

      Il discorso della neve

      Mi conosci, sai chi sono,
      vivo solo per amore
      per la vita, per la terra,
      per il cielo che mi spira,
      e che m'ispira
      per bellezza,
      per freschezza,
      per la luce che rifletto,
      per il bianco della luna con cui
      m'hanno dipinta.

      Io non vivo per me stessa
      ma per pura emanazione
      dell'eterno che fluisce sulla fronte mia che brucia,
      mi frantumo e mi compongo,
      mi dispongo come coltre
      e mi sciolgo per amore
      della terra che risorge.
      Composta martedì 27 febbraio 2018
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        Scritta da: Marta Emme
        in Poesie (Poesie personali)

        Il brevetto

        Manitù, dai gradi pascoli celesti,
        insieme al tanto amato popolo
        dei Sioux, vedi oggi* (tempi
        moderni) come il mondo degli
        uomini si muova a testa in giù*
        (non riconosce i valori dei padri);
        pur con l'invidia che a gogò porta
        l'uomo agli sfottò. Sì, come quel
        tale, fatto carciofo, perfetto nel
        forno, ma quì* (nel frangente)
        buono neanche per contorno. Di
        sostanza* (senso del volontariato)
        lì, ce n'è poca e il brevetto* (di
        uomo) che per lui è stato usato
        come una "sola" l'ha forgiato. La
        natura, quella umana, non è degna
        di pencolar così* (vacillare sul
        bene), e intanto frana. Allor, da
        lassù, risana l'uomo di virtù, come
        eran* (valore e coraggio) nella
        combattiva* (contro l'ingiustizia)
        gente dei Sioux. Perché, semmai,
        quella prova* (provocazione) è
        stata solo una incommensurabile
        "sola" * (sconfitta dell'uomo) e a
        veder bene, per tutti quanti: popoli
        e militanti* (volontari in senso
        generale). Che detto per inciso, per
        il coltivo* (solidarietà), uno così, fa
        più danno che in natura il beccafico*
        (piccolo uccello ghiotto di frutti e
        fichi). E con ciò, quel, si meritava
        una risposta che a operar nel bene
        fosse corrisposta. Manitù, Manitù,
        il viso pallido* (chi si considera
        superiore) è un grande gnorri*
        (finge di non sapere quanto è avido),
        hai ragione, hai ragione tu, come ben
        sai, o Dio grande del grande popolo
        dei Sioux.
        Composta martedì 20 febbraio 2018
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          Scritta da: Marta Emme
          in Poesie (Poesie personali)

          Votazione

          Quando in mente non c'è la patria,
          si fa una legge elettorale che
          manda i partiti dallo psichiatra*
          (crisi di identità). Così per stare in
          sintonia* (con la legge elettorale)
          la miglior terapia diventa
          raccontar novelle, rassicuranti e
          belle, come fa, alla nipote, una
          brava zia, a lei, che di grandi
          esempi ha bramosia. Peccato che
          il finale, qui, non presenti la stessa
          garanzia* (bello). Infatti non avrà il
          tanto cercato potere* (governare),
          l'aspetto di un integerrimo e capace
          condottiere, ma di chi l'inciucio lo
          deve fare per mestiere. Speriamo
          di sbagliare e che ci sia invece per
          gli italiani, da raccontare, un finale
          che consegni a tutti una grande
          morale.
          Composta sabato 24 febbraio 2018
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            in Poesie (Poesie personali)
            È inutile scavare quando è la superficie
            a darti ebbrezza,
            insensato dolore che ricopre delicato
            la mia anima,
            svanisci nelle tenebre
            affinché io possa respirare
            e il mondo rifletta le immagini
            a colori.
            Dentro un lago incantato,
            fra i boschi di una foresta o
            le rupi di una valle,
            corro, inciampo e mi rialzo.
            Un amore non l'ho mai vissuto,
            l'ho soltanto atteso.
            Composta lunedì 26 febbraio 2018
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              in Poesie (Poesie personali)
              Non scompaio quando sono in presenza,
              scompaio quando il mondo mi reclama
              nell'assenza di parole profonde,
              commisurate all'altezza di un cuore puro.
              Ti mando un sussulto di fresca aria di campagna,
              ti desidero astuto e pieno d'onore come mai
              un uomo prima ha vissuto una vita.
              Le tue mani nelle mie,
              le scaldo con un soffio di magia,
              annego la sciagura come lei fece con me.
              Distacco gli occhi dal tuo pianto,
              un anno, un mese di pura follia.
              Sono pronta a ricevere le tue domande,
              non dimenticare le mie.
              Due universi che battono all'unisono,
              come la prima notte, come il primo sguardo.
              Ancora, ancora un'altra volta.
              Composta sabato 24 febbraio 2018
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                Scritta da: Cetty Cannatella
                in Poesie (Poesie personali)

                Mia madre è Siriana

                Apri le braccia oh madre
                e fammi sentire ancora il tuo ventre.
                Chiuderò i pugni e gli occhi.
                Sentirò ancora il sapore del tuo latte
                e la ninna nanna dolce.
                Apri le braccia oh madre
                perché questa guerra è troppo dolore
                perché tu non debba vedermi morire
                I tuoi occhi brillano è luce
                orgoglio
                coraggio
                oppure solo lacrime?
                Sono la forza della donna
                che dopo aver partorito un figlio
                non regge l'inumano dolore di vederlo inutilmente morire.
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                  Scritta da: Luigi Ferrari
                  in Poesie (Poesie personali)

                  I poeti

                  I poeti
                  anche quelli
                  non proprio maledetti
                  hanno ricevuto una grazia.
                  Una grazia
                  vuol dire
                  qualcosa che è dato gratuitamente
                  dato per caso
                  senza guardare la faccia
                  che a volte è brutta
                  butterata
                  bianca
                  ma anche nera
                  tanto nera
                  che la notte sembra blu
                  blu notte
                  confuso con la notte.
                  Una grazia
                  vuol dire che qualcuno o qualcuno
                  ti ha dato un talento.
                  Il poeta non lo mette in banca...
                  detesta riscuotere gli interessi...
                  a volte
                  sotterra il talento
                  sotto mucchi di neve...
                  ma la primavera
                  arriva sgomitando
                  cioè (come dire)
                  che ti dà delle gomitate sui fianchi
                  perché pensa che i poeti
                  siano sempre un po' ubriachi.
                  Allora quel talento
                  ti piove addosso
                  improvviso
                  e tu non hai ombrello né mantella
                  né cerata
                  e allora aspetti
                  che quelle gocce
                  si confondano con le lacrime...
                  lacrime di gioia,
                  beninteso,
                  ma sono salate uguale.
                  Composta lunedì 26 febbraio 2018
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                    Scritta da: Antonio Dati
                    in Poesie (Poesie personali)

                    L'incognita

                    Ho amato nella mia vita.
                    Luce ed ombre, cuore e anima.
                    Sul davanzale della finestra
                    il canto mattutino non risuonerà.
                    Al sorgere del sole i tuoi occhi
                    rimarranno chiusi.
                    Il tempo crudele si è preso la tua anima
                    vederti sorridere al nuovo giorno
                    non avrò la gioia
                    quello che le mie mani hanno stretto con passione,
                    che hanno sfiorate con delicatezza
                    il tuo viso, le vibrazioni del tuo corpo
                    si dissolveranno nella polvere
                    divenendo esso stesso polvere ii cielo si è fatto scuro,
                    si avverte il frusciare della pioggia.
                    Nube su nube si addensano,
                    si fa buio.
                    La mia anima non resiste.
                    Piango con gli occhi rivolto al cielo.
                    Piango al dolore che soffoca la mia pena.
                    Piango in questo silenzio, solo, nel buio della stanza,
                    dove con te ho vissuto in felicità, gioie
                    e i dolori della vita.
                    Ora volerai nell'immenso vuoto vestita da sposa.
                    In lontananza si odano sempre più il gracchiare uno stormo di uccelli migratori, forse
                    ti accompagneranno per l'ultimo viaggio della vita.
                    Composta giovedì 22 febbraio 2018
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