Scritta da: Filippo Salvatore Ganci
in Poesie (Poesie personali)
Un altro... amore
Sono
altre mani
che vorrei...
altri occhi,
altri baci,
un altro corpo.
Ricerco
emozioni
nuove.
Commenta
Sono
altre mani
che vorrei...
altri occhi,
altri baci,
un altro corpo.
Ricerco
emozioni
nuove.
La tua foto che più non ho
infingendo stringo tra le mani
un ritrovato sorriso mi sorride
nell'approssimarla alle mie labbra.
Oh quale alibi sostiene
un amore amputato d'ali
sul pendio scia
di un sogno interminato!
Pesa tanto la tua assenza
e la vita è così breve
attrazione che da me disti
mille volte la luna che solo
questa sera mi ritrova:
il suo chiaro diffuso
ravviva il mio dolore
se mi perdo a meditare
su quel che mi è accaduto.
Passerà la notte
senza senso alcuno
e mi addormenterò nel nulla
dimentico di ogni futuro.
Al venir del giorno
folate d'indifferenza
e un sole oscuro
raggiante di dispiacere
occuperanno la stanza
senza porte dell'anima mia.
È questo il male
di cui soffre vivo chi è morto?
È questa la verità cuore
che altro avresti voluto
vedere a me accanto.
Chi sepolto ha in sé
il mio amore
e nella sua lieta
incoscienza
di me in pena
non ha coscienza?
A che serve esser solo
mia memoria senza amore
la valigia è pronta, presto
partirò per dove non si ritorna!
Quello che ti spetta
Ti darò,
caro amico.
Vedrò allontanarti
Galoppando libero
Con il vento come unico compagno.
I tuoi zoccoli
Voleranno
Su una terra senza padroni
Come uccelli che tornano nel luogo natale.
Il tuo manto sauro
Brillerà
Sotto il sole lucente.
Chi ti scorgerà
Penserà di essere spettatore di un sogno
Crederanno di aver visto
Un cavallo d'oro.
E ora fratellino
Lascia che ti baci
Sul tuo morbido muso
Lascia che m'immerga
Nel profondo dei tuoi enormi occhi
Allarga le froge,
Dolce angelo,
per sentire il mio odore
un'ultima volta.
Ricordati di me
Creatura del vento.
Ascolta il mio cuore
che atterrito corre
timoroso che tra un giorno scoprirà la verità
non sa però se sarà piacevole
o se invece non soddisferà nemmeno in
parte ciò che spero di trovare domani
spero
che tu con questo patto
di silenzio per dieci giorni non hai cominciato ad odiarmi o
peggio spero che tu non mi abbia dimenticato
perché allora ora
saprei di essere stata un gioco una brezza
di un vento che deve ancora arrivare
spero
che io sia stata un tuo grande amore
e non un'innocua chiave per aprire quel lucchetto
che era ancora chiuso
spero che la mia preghiera
non sia stata vana
spero che i tuoi messaggi
non siano stati falsi
spero che tu sia come ti
ho conosciuto
però in qualche modo
in qualche modo so
che ciò che spero resterà una speranza
perché so o almeno credo che quel ti amo che hai pronunciato sia stato solo una sfida per te una prova per potere dire bene quel ti amo a qualcun altra
più bella
meno strana
meno pazza
però più facile
da capire
ecco cosa penso
ecco perché non riesco a dimenticarti
ecco perché ti odio
ecco perché ti amo
ecco perché mi illudo che sia solo precauzione tutto quello in cui credo un pensiero che se ne andrà
ma ho paura di cadere dal mio paradiso che ho costruito intorno a te
e allora già intanto costruisco una scala
un po cadrò ma farà meno male
credo
di doverti dire addio
senza avere già un'idea che tu non mi voglia più
addio a te
addio al mio piccolo paradiso terrestre
addio
amore mio.
Credo in te.
Credo nel tuo sorriso, dono della tua felicità.
Credo nelle tue lacrime di gioia o di tristezza.
Credo nel tuo sguardo limpido e sincero.
Credo nella tua parole di amore e di speranza.
Neve d'inverno
polvere sottile
in un gelido
abbraccio
di un mesto ricordo.
Ricordi... ricordi
tornano ancora
danzano ancora
tra freddi cristalli
neve gioconda
tra flutti di venti
irosi e indiscreti
Ricordi... ricordi
vivono ancora
gelano ancora...
e alle prime luci del mattino
come stralci di sogni
sciolgono al sole
il loro triste dilemma
in vapore leggero.
Non crederò,
ai sentieri indotti
al visto, all'udito,
al dettato che la vita da ai suoi figli ciechi e sordi;
Non crederò,
al canto stonato di un vivere che non mi appartiene,
alla credulità di chi si accontenta;
Non crederò,
al dettame di una vita che mi sfianca,
al sospiro fanatico dell'uomo solo,
al grigiore di un sentire che parla di niente.
Crederò,
al pomeriggio di luna che accende pensieri anomali,
ma virtuosi di una rara verità;
Crederò,
ai sentieri negati e mal celati dall'anima falsificata dai miti e dal dire insulso;
Crederò,
ai tuoi sogni e nelle loro albe io danzerò,
soave come nuvola che sposa la spuma di mare sbiadito.
Crederò,
al vento che tutto mescola,
i miei dolori ai tuoi colori,
per risultarne infine vita.
Non crederò o crederò
ma vivrò in ciò
che mi apparterrà e non mi apparterrà.
Camminerò su strade asfaltate e in campi sterili,
senza mai dimenticare il giardino di fiori
che colsi nei tuoi occhi, vita.
Di quel ricordo cingerò il mio corpo freddo
la cui nudità estremizzata,
celata dietro il velo opaco dell'essere
sarà pregno del profumo di un sogno;
Crederò e non crederò
a quel che il vivere mi da e non mi da;
Crederò e non crederò
ai sogni colti e quelli sospirati;
Crederò e non crederò
in te anima grande del mondo;
Crederò e non crederò
vivendoti
e nel viverti
avrò colto il mio tempo.
Lentamente,
Come pioggia autunnale,
Ricordi di te.
Mani intrecciate,
Baci passionali,
Ed addii inaspettati.
Ed io,
Come pioggia autunnale,
Muoio di te.
Fammi guardare attraverso
i tuoi occhi i diversi colori
della tua anima,
affinché possa vedere
il nero delle tue paure,
il grigio dei tuoi dubbi,
il rosso delle tue passioni,
il giallo della tua vendetta,
il blu dei tuoi desideri,
il verde della tua libertà,
per arrivare insieme a godere,
dell'arcobaleno della vita.
Una mano ti sfiora, è la mia,
piccole rughe che segnano il tempo,
colori sbiaditi da pochi anni vissuti e mai goduti,
il velo del tramonto sui tuoi occhi oscura il mondo,
le ciocche sanno di sale,
ribelli e scomposte come la tua vita che fugge lontano,
sognando nuvole d'amore,
nuvole di sogni che non vivrai mai se il tuo cuore smetterà di scandire il tempo del tuo tempo,
il tempo di te e di me...