Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Occhi

Alza il tuo sguardo
che il mio attende il suo incrociare

Lontano rivolgi i tuoi occhi
lasciane scacciare l'ombra dalla luce dell'orizzonte

Occhi neri e bui che il riverbero della tua strada
addolcisce nel bruno manto delle foglie crepuscolari

E parlami
che ogni parola è veleno scacciato dalla tua anima

E guardami
che i tuoi occhi diventano cerbiatti chiari

Piangi un'ultima volta
che il verde mare dei tuoi occhi sarà troppo profondo per ogni dolore

Sorridimi ora
che il tuo cuore ha occhi con il colore e la fragranza del miele

E ora ama
che nessuno può accontentarsi della metà che vede.
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    Scritta da: Cleonice Parisi
    in Poesie (Poesie personali)

    Maestra di Casa e Guardiano del Fuoco

    Come Maestra di Casa,
    accenderai il fuoco sacro dell'amore
    in casa come nel cuore,
    metterai nel camino la legna
    per render la vostra dimora degna.

    Come Guardiano del Fuoco,
    osserverai la sua fiamma
    divenir mamma
    e nello stringer fortemente i denti
    le nasconderai tanti tormenti.

    Come Maestra di Casa,
    laverai ferite,
    asciugherai lacrime,
    e piangerai di nascosto
    quando per una tua lacrima non ci sarà posto.

    Come Maestro del Fuoco
    farai del viver un bellissimo gioco
    il sorriso e l'ilarità
    alla vostra mensa mai mancherà.

    Come Maestra di Casa
    sarai stella che balla,
    anche in una stalla.

    Maestra di Casa e Guardiano del Fuoco
    come una sola farfalla danzerete,
    attorno ad una stessa fiamma
    per sentirvi chiamare papà e mamma.
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      Scritta da: Emanuele Russo
      in Poesie (Poesie personali)

      Scriverò ancora

      Scriverò ancora, forse
      Vivrò ancora, forse
      Sembro senz'anima eppure continuo
      Ho rivisto vecchie pagine, dolci nell'amaro.
      Bella quella carta, dal passato mi faceva sognare.
      L'inizio di una lettera d'amore, equazioni e una dimenticata calligrafia.
      L'avessi pensato che avrei sofferto di più avrei smesso di mordere l'anima mia.
      Torno di nuovo da dove son fuggito
      Affliggo di nuovo i miei nervi stesi al freddo
      In quella gelida città, gonfia di stalattiti, non tornerò più a sperare.
      In quel sentimento ardente che pascolò sul mio cuore, non tornerò
      Più a morire

      Di nuovo rieccomi, punto e daccapo
      Privo d'aneliti ed emozioni
      Macchina per gli altri, stanco di parlare
      Rassegnato attore nella materiale felicità.

      Non penserò più di aver capito, mai più!
      Non m'incazzerò con la mia vita né con te!
      Proverò solo a guardarmi quando n'avrò la forza.
      E se ancora me n'avanzerà,
      Scriverò ancora, forse!
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        All'ombra d'una chiesa romanica
        in questi alti Pirenei aragonesi
        suona una melodia d'organo antico
        che cura i miei strani pensieri.

        I capitelli giocano con la luna
        il rosone è una gran girasole
        gli archi cadenzano una fuga
        che cade dalle finestre col sole.

        Gli occhi frugano nella penombra
        accarezzando una pittura arcana
        da secoli perduta in due colori
        il rosso e nero della fatica umana.

        All'ombra d'una chiesa romanica
        con le note d'un organo antico
        mi piacerebbe salutare il giorno
        l'ultimo giorno della mia vita.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Mentre qualcuno piange sul balcone
          mentre un fiore spunta sul cactus
          mentre una donna soffre nel parto
          nasce una vita senza fantasmi.

          È venuto un nuovo vento dall'est
          è venuta una primavera di odori
          spinta lungo i boschi dell'ovest.

          Mentre un uomo medita pregando
          mentre un vecchio inventa una fiaba
          mentre un bimbo sorride giocando
          nasce un uomo senza rimpianti.

          È venuto un nuovo vento dall'est
          è sorta un'era di piccole cose,
          arriva la pace senza cannoni.

          Mentre la luna continua a guardare
          mentre le stelle invitano ad amare
          mentre il cielo si tinge di rosso
          muore l'uomo con l'anima a posto.
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            Scritta da: Sir Jo Black
            in Poesie (Poesie personali)

            Sul piazzale

            Guardo il vuoto intorno.

            Sento il silenzio lasciato dalle auto
            che passano.

            Sento il silenzio lasciato dalle persone
            che passano.

            Osservo le attese...
            Io non attendo.

            Non attendo in questa piazza
            piena di vuoto.

            Vorrei rubare sorrisi
            per metterli sul viso:
            triste.

            Vorrei lasciare sorrisi
            agli occhi di chi attende
            nel vuoto,
            ma non ne ho più.

            Vorrei regalare speranze
            a chi attende nel vuoto,
            ma le mie sono sabbia.

            Sabbia
            che il vento spande,
            inutile sulla piazza.

            Nessuno che regali:
            un sorriso
            una speranza?
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