Poesie personali


Scritta da: IGNAZIO AMICO
in Poesie (Poesie personali)

Anelito di pace

Profondo mar, perché tanto m'attiri?
Cielo infinito, e se volassi anch'io?
Seguire il fiume, secondare il vento,
librarsi sugli effluvi e le armonie,
farsi portar dove silenzio regna,
là dov'è luce, color, melodia, pace.
Sì, cerco la pace vera, duratura,
ma non intendo morte, ché spaura.
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    Scritta da: IGNAZIO AMICO
    in Poesie (Poesie personali)

    AI piè d'un castello

    Un dolce ricordo alla mente
    riaffiora ogni giorno più bello:
    il sole sul mare che scende,
    un bacio ai piè d'un castello.

    Odore di terra bruciata,
    di mare, di alberi in fiore,
    è là che sei stata abbracciata,
    cogliendo il mio pegno d'amore.

    Salendo sull'erta collina
    incontro al severo maniero
    sostammo a mirar la marina,
    la baia e il dirupo costiero.

    Poi giunti nell'atrio silente
    cogliemmo da bifora antica
    bagliori dell'astro cadente,
    sul pelago e campi di ortica.

    Pensando a quel giorno stupendo,
    io vedo il presente fra noi
    segnato dal sole, dal vento,
    da luce, da ombre, ma poi,

    in fondo a due cuori felici
    predomina il rosso bagliore,
    passione, dolcezza e ti dici
    che regna fra noi solo amore.

    E voglia il destino sia vero
    che un dì nostra polvere arsa
    al vento del vecchio maniero
    da mano pietosa sia sparsa.
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      Scritta da: IGNAZIO AMICO
      in Poesie (Poesie personali)

      Domando al tempo

      Tempo, dimmi, chi sei tu che governi
      l'inizio e la fine di ogni evento,
      la nascita e il cessare della vita,
      scandendone puntuale ogni momento?

      Sei un amico se ci porti incontro
      a momenti gioiosi e sospirati,
      fato beffardo quando ci introduci
      ai tanti amari calici odiati.

      Tu ci segui, sorvegli e sempre incalzi,
      senza posa scorrendo e trascinando
      ogni essere incontro alla sua sorte,
      impietoso nessuna spè lasciando.

      Ma spesso siamo noi che t'invochiamo
      quando, agognando sospirate mete,
      vorremmo sia più celere il tuo passo,
      ignari di cader nella tua rete,

      o quando tristi eventi della vita
      ci fan sperar che passin presto l'ore,
      per cercar di sfuggire sofferenze
      e lenire dell'alma ogni dolore.

      E allora, dimmi da che parte stai:
      ci dài una mano o spingi nell'abisso?
      Ma tu non parli e marci indifferente,
      lasciando nella mente un dubbio fisso.
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        Scritta da: IGNAZIO AMICO
        in Poesie (Poesie personali)

        Riprender fiato

        Bisogna che io fermi la mia corsa
        per prender fiato e dedicare un giorno
        a scoprire la gioia del far niente,
        ad apprezzar quello che mi sta intorno.

        Voglio inondare il corpo mio di sole,
        e dissetarmi all'acqua di una fonte,
        portarmi in riva al mar verso il tramonto,
        tuffarmi nella schiuma delle onde.

        Poi perdermi a mirare il firmamento,
        vestirmi del chiarore della luna,
        sentir gli olezzi che mi porta il vento,
        contar tutte le stelle ad una ad una.

        Proseguire il cammin sarà poi lieve
        e, ripreso il vigor, più volentieri
        il passo nuova spinta seguirà
        di una mente ormai sgombra di pensieri.
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          Scritta da: IGNAZIO AMICO
          in Poesie (Poesie personali)

          Mandorli in fiore

          Candidi fior che profumate l'aere,
          gemme di luna puri come neve,
          festosi messagger di primavera,
          gaie promesse di giovanili amori,

          fra i templi greci nella valle in festa
          io vi ricordo in Agrigento, al centro
          d'un folleggiar di canti, danze e luci:
          sagra dell'amicizia e della pace.

          Petali fra le chiome di donzelle,
          rametti nelle strade e le vetrine,
          tripudio di beltà e giovinezza,
          che l'alma invita a ben sperare ancor.
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            Scritta da: IGNAZIO AMICO
            in Poesie (Poesie personali)

            Sorrisi di luna

            Coriandoli argentei riversa
            stanotte la luna sul mare
            e l'onda cullandoli accresce
            il loro incantevol brillare.

            È un gioco fra l'astro lucente
            e il pelago in tenebre avvolto,
            quel raggio che l'acqua rischiara
            è un dono a un amico rivolto.

            Che sia un'intesa segreta,
            che nutrano dei sentimenti,
            così come gli esseri umani,
            pur altri creati elementi?
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              Scritta da: IGNAZIO AMICO
              in Poesie (Poesie personali)

              La mendicante

              Implori e nessun'eco ha la tua voce,
              chiedi pietà ma niun tende le braccia,
              è sordo il mondo all'altrui bisogno
              e la coscienza uman pare che taccia.

              C'è chi ti dà un'occhiata infastidita,
              chi ti butta un soldino nella mano,
              chi ti fa cenno che non ha moneta,
              allunga il passo e tienesi lontano.

              Povera donna col bimbetto in braccio,
              che infreddolita e smunta chiedi aiuto
              seduta sul gradino di una porta,
              perché sì avversa sorte tu hai avuto?

              C'è tanta gente ricca a questo mondo
              e altra che fra stenti di dibatte;
              a fronte di chi spreca a te non riesce
              di procurare alla creatura il latte.

              E ingiusto il fato? Diciam così è la vita?
              No e poi no; la colpa è tutta nostra,
              dell'egoismo della razza umana,
              che per gli altri pietà più non dimostra.

              E allora guardo il cielo e mi domando:
              proprio nulla può far lOnnipotente
              per rimestar le carte a questo mondo
              e ridonar sorriso a tanta gente?
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                Scritta da: Cleonice Parisi
                in Poesie (Poesie personali)

                La Memoria della Vita

                Mormora il rigido sentiero
                quando s'incrina nell'aggiustar rotta
                mangerà delle briciole del suo assestarsi
                per comprendere
                che nessuna vita avanza nel rigido
                progetto che la mente crea.

                La vita è fluido divenire,
                che muta durante tutto il suo avanzare.

                Come fiume dall'imprevedibile corso
                farà ribollir le sue acque
                così la vita avanzerà
                non senza rumore
                tra gli stretti argini
                di un vivere
                che solo apparentemente divora.

                Come fiume che non conosce letto
                avrà flessibile corso
                e volterà faccia
                ovunque i suoi sogni migrino.
                Così è la vita,
                quando di se stessa ha memoria.

                Muto stagno,
                dalle acque fetide è invece
                il viver cieco, quello
                che non ascolta canto
                e neppure vede sole,
                dove gli uccelli non migrano
                e dove i cuori non lodano cuori.

                La vita è ciò che il tuo cuore sceglie
                decidi
                fiume che ribolle o fetido stagno.
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                  Scritta da: Riccardo Rigamonti
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Ombre del passato
                  fantasmi colorati sopra il lago, fermo.
                  Una leggera bruma
                  coccola le piume delle folaghe, lontane.
                  Alghe, profumi evanescenti
                  ricordo antico.
                  Uno sbattere d'ala, improvviso
                  dissolve il riflesso del sasso
                  e l'onda, fiacca
                  lambisce la mia mano.
                  Sei Tu,
                  eterno inganno,
                  dolce sospiro,
                  nell'ultimo attimo
                  tutto riprendi,
                  anche me, forse:
                  Natura.
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