Il cielo a poco a poco s'è oscurato, in lontananza già rimbomba il tuono saette e lampi quasi squarcian l'aria, uccelli a volteggiar più non ci sono.
Un vento strano all'improvviso arriva con strani odori ed umide folate, scuote le cime degli alberi ed infuria contro le persiane già serrate.
Poi senti picchiettar le prime gocce di sopra ai tetti e una finestra sbatte, ancora un lampo, un tuon ravvicinato ed apre il ciel le sue cataratte.
Fitta e scrosciante ora vien la pioggia, odor di spenta polvere recando, in mille rivoli corre per le strade, sul selciato le sue bolle formando.
La gente allunga il passo, va al riparo, apre gli ombrelli che il vento rivolta, sotto le tende dei negozi aspetta o stretta sul gradino di una porta.
Chi può raggiunge l'auto correndo, c'è chi accetta un passaggio da chi passa, chi copre il capo alzandosi la giacca o il sacco della spesa buffo indossa.
Certo, per qualche ora è lo scompiglio, ma più tardi sarà l'aria più pura, gioirà la campagna e il nuovo verde renderà più splendente la natura.
Prima del silenzio senza preavviso repente arrivò un colpo di vento portandoti via. Prima che il cuore si facesse vuoto vano quanto aspettai che poi riapparissi nella mia vita! Credendo non tutto perduto per sempre tra rivoli di speranze nelle langhe o nei ruscelli del sogno ti cercai Ne passò di tempo prima di convincermi che oramai scivolata oltre il versante opposto a quello del mio destino, più non saresti tornata. Randagio nella notte, ramingo, un cane uomo, tra vicoli ancor si aggira abbaiando ad ogni ombra che sotto la luna par somigli alla tua.
Un senso di frescura sulla pelle, gli scarponi che affondan nella terra facendo gracidar le foglie morte, luce irreal filtrata dalle chiome di alberi svettanti verso il cielo. L'occhio si posa su ridenti fiori, il piede inciampa su sterpi contorte, il profumo del muschio inebria l'aria. S'ode stormir di fronde e mille uccelli intracciano lor canti con i grilli. È il bosco, degli gnomi e delle fate, affascinante e dal mistero avvolto, dove la mente trova il suo ristoro e l'alma un indicibile conforto.
Metterci insieme, per confrontar esperienze e sogni, per sovrapporre al grigio del passato colori vivi di dolcezza e amore, per tergere la mente dalle nebbie di ricordi sgradevoli e ingombranti, per attinger ad una stessa fonte la forza di affrontar ogni frangente. Vivere insieme, per tenerci la mano lungo viali di cipressi solenni e poderosi e con pacato passo , sorridendo, percorrere il resto del cammino, incontro al sol vermiglio del tramonto.