Poesie personali


Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)

Anime in cammino

Non siamo uguali:
anime in cammino,
nello stesso tempo,
ognuna con i suoi colori.

Non siamo uguali:
anime in cammino,
nei giorni e nelle notti,
ognuna con le sue attese.

Non siamo uguali:
anime in cammino,
sulla stessa strada,
ognuna con i suoi dolori.

Non siamo uguali:
anime in cammino,
nello stesso Universo,
verso lo stesso tempo.

Saremo uguali:
anime ferme,
all'ultimo istante,
senza più:
colori,
attese,
dolori,
tempo.
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    Scritta da: Elisa Nicolò
    in Poesie (Poesie personali)

    Non voglio essere un’inutile briciola della tua vita

    Guardi nello specchio,
    insopportabile nemico,
    non trovi ciò che speri
    odi ciò che vedi.
    Il riflesso di un immagine
    Distorta della realtà
    Che chiede ancora.
    Il tuo guscio scompare
    Mostrando le ossa,
    spigolose alleate,
    e i tuoi occhi spenti
    non vogliono vedere
    se non la perfezione.
    Non ti accorgi che
    La soffocata anima
    È ciò che conta.
    Torna a sorridere
    Come un tempo
    Facevi con me.
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      Scritta da: Marco Teocoli
      in Poesie (Poesie personali)

      Stella di notte

      Stella di notte

      tu dietro il microfono
      di un telefono
      dici che ami,
      fra le tue mani
      un sogno lontano
      senti la vita scorre via
      io so che sei la mia
      stella di notte buia.
      Come il buio dentro me
      da quel momento che non c'è
      un cielo con una stella brillare,
      un cuore che sento rombare,
      un fiato che mi fa respirare,
      non c'è luce per me.
      Amarti è l'infinito che
      non avrà fine per te e per me.
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        Scritta da: Elisabetta
        in Poesie (Poesie personali)

        Piccole cose

        È finito lo sconquasso
        ho deciso, vado a spasso.
        Dopo tutta quella furia
        giace languida l'anguria.
        Il fiume in piena l'ha portata
        per far sì che sia mangiata.
        È finita la tempesta
        e bisogna fare festa!
        Me la mangio volentieri
        mentre osservo i corvi neri.
        Hanno fame e in comitiva
        cercan cibo sulla riva.
        Mi ritengo fortunato...
        sto godendo del creato!
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          Scritta da: IGNAZIO AMICO
          in Poesie (Poesie personali)

          Guerre

          Uomini contro i loro simili
          come bestie impazzite,
          fragore di ordigni di morte,
          sangue e distruzione fra gli inermi.
          La follia umana è esplosa
          ed ha per nome guerra,
          e per effetto il terrore delle genti,
          e per cagione l'avidità dei forti.
          Chi ridarà vita a questi corpi esangui,
          quale mano pietosa asciugherà
          le lacrime di tante madri affrante;
          potranno mai scordare gli occhi di un bimbo
          la visione terribile dell'odio, della morte?
          Ma nel deserto sto gridando la mia rabbia
          e la mia voce si perde sulla sabbia.
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            in Poesie (Poesie personali)

            sensi

            Ho capito che ci piacevamo veramente quando
            abbiamo cominciato a rallentare nel parlare, nello scriverci
            stirando i discorsi
            in una temporalità dilatata

            ho capito che
            prima di assimilarlo completamente
            trasformavamo il linguaggio scritto in suono
            poi
            lo introitavamo nel nostro corpo riducendolo in impulsi elettrici
            infine
            in calore

            parlavamo più lentamente
            sempre più lentamente
            permettendo alle parole di fare un giro più lungo nel corpo
            prima di lasciare la bocca

            è come se volessimo assaporare lentamente ogni sillaba misurandone la salinità
            lasciandola rallentare sulla lingua
            frenandola con gli incisivi
            e poi
            infine
            liberandola nell'aria scegliendo bene la direzione
            la traiettoria

            è come se volessimo riascoltare quello che ci diciamo cercando di afferrarne l'eco
            prima che sia troppo tardi e svanisca del tutto

            le frasi che ci scambiamo sono sempre più rade ma i silenzi fra loro
            sono spessi di parole sorde.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Incontri

              Appena uscito
              ho visto i tuoi capelli neri e ricci superarmi nel traffico,

              i tuoi occhi girare l'angolo a sinistra,

              l'inconfondibile espressione del tuo volto,
              il tuo sorriso,
              spuntava sotto un casco nero,

              eri su uno scooter grigio

              adesso,
              invece,
              il tuo corpo è addosso una bionda,

              oppure no... eccolo,
              ... anzi è lì.

              Scompongo e ricompongo puzzle possibili
              frugando fra le tessere l'immagine di te

              ... ma non ti conosco ancora.
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                Scritta da: Elisa Nicolò
                in Poesie (Poesie personali)

                Ti vorrei

                Bellezza cattiva
                troppo lontana
                da toccare.
                Sfugge alla presa.
                Impercettibile muro
                Che ci divide.
                Rincorro l'idea
                di assaporare
                la tua bocca
                e incontrare
                la profondità
                dei tuoi occhi.
                Senza stancarmi ti sogno,
                ti desidero
                immaginando
                il tuo profumo
                con le mani
                lungo la tua calda schiena
                per farti mio.
                Il tuo respiro
                unito al mio.
                Unico battito.
                Apro gli occhi
                e mi lascio
                dondolare
                in un momentaneo
                stato di soddisfazione.
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                  Scritta da: IGNAZIO AMICO
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Incubo

                  Correre, fuggire, sottrarsi
                  senza capir da chi,
                  senza saper perché;
                  strane inquietudini,
                  paure confuse e indistinte
                  di mostri senza volto;
                  bisogno di gridare,
                  di sciogliere il tuo pianto
                  sulla spalla di qualcuno
                  che ti sussurri il coraggio;
                  e intanto correre, correre,
                  inciampando, ansimando.

                  Poi la salvezza del risveglio
                  nel presente e il sollievo
                  che l'incubo è finito,
                  anche se dentro di te
                  vaga traccia rimane
                  di ciò che hai sognato
                  e ancor ti chiedi adesso
                  da chi fuggir volevi,
                  se da una minaccia altrui
                  o da te stesso.
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                    Scritta da: Daduncolo
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Follie Segrete

                    Il sole sorge al di là
                    del mare, un nuovo giorno
                    sembra iniziare, ma una
                    sciagura avanza, invisibile
                    e inaspettata travolge
                    settembre, mese di dolore
                    per cui il mondo, come
                    un orologio privo di
                    carica, si ferma e smette
                    di girare.

                    All'orizzonte due dardi
                    feriscono il cuore
                    della grande mela e
                    due giganti, simboli
                    di una nazione
                    intera, terminano per
                    cadere giù come castelli
                    di sabbia, un silenzio di
                    riflessione si espande
                    tra i quartieri, occhi
                    stupiti osservano le
                    mille persone gettarsi
                    nel vuoto per la
                    disperazione e le
                    fiamme invadono
                    i gemelli del cielo,
                    le urla di sconforto
                    risuonano nell'aria e
                    le loro vibrazioni
                    fanno tremare la
                    terra ai propri piedi.

                    Cadono fiocchi di cenere
                    che si spengono sui desolati
                    e ormai caotici marciapiedi di Manhattan; La speranza,
                    se pur si sia tramutata
                    in pura falsità, rimane viva
                    negli occhi di tutti,
                    le preghiere cercano di
                    detergere l'aria,
                    ormai macchiata dal
                    solo panico.

                    Un boato assordante
                    turba New York, la torre
                    nord sembra aver ceduto,
                    milioni di vite, sepolte
                    dalle macerie, fanno si
                    che la linea della loro
                    vita si spezzi, la gioia
                    di un istante come breve
                    sogno si dissolve nel
                    nulla ed il sacrificio
                    di una vita volare
                    via come foglie al
                    vento.

                    Un secondo tuono uccide
                    una nazione che si inchina
                    e domanda pietà, sembra
                    che anche la torre sud sia
                    caduta giù, a questo
                    punto, tutto è ormai perduto,
                    si spera solo che il grande
                    incubo trovi tregua;
                    altre tante innocenti
                    persone per follia umana
                    abbandonano questo mondo
                    e tante altre milioni di
                    famiglie si spaccano
                    come melograni ormai
                    maturi.

                    Un enorme mantello di
                    fumo copre il tutto,
                    e persino il cielo,
                    poco tempo fa, azzurro
                    e sereno, smette di
                    splendere e si rattrista
                    quasi stesse per piangere.

                    La polvere sale in cielo,
                    tutto si spegne e si fa cupo,
                    le tremila persone divenute
                    anime gremiscono la porta
                    del signore e a gran
                    voce esigono spiegazioni
                    per cosa mai sia successo
                    quel triste undici settembre;
                    i reclami proseguono ma dalla
                    porta nessun suono, nessuna
                    voce si diffonde.
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