Oscena la tua vita da dormiente stanco e stufo, oscena la tua mente enigmatica a caos come un matematico depresso che addiziona la tua paura di rimanere privo di paure la tua voglia di cambiare per poi odiare liberamente dentro la tua cella di schemi che devastano il tuo piccolo mondo deviato dal doverti sentire al di sopra di tutti e guardare il mondo dall'alto in basso. Ma sei oscena sapendo di essere tu ad essere sprofondata nell'oscurità del tuo tentar di non essere sola vendendo anche la tua anima per un po' di popolarità ma la vita ti vomita dietro la tua oscena verità.
E mi domando ancora il perché i miei occhi stanno piangendo perché so che i giorni passati non torneranno perché mi dicevi che volevi cambiare per stare meglio e tutto dimenticare con tanto disdegno... Ora ti senti sola a volte vorresti tornare indietro ma sai anche tu che le cicatrici rimangono e allora cerchi di metterci il trucco per cancellarti ma un giorno mi rimpiangerai anche tu... le tue lacrime scioglieranno la tua maschera il tuo muro facendo riemergere il passato ma in quel momento dedica una lacrima a me, che forse no ci sarò e li ricordati di odiarmi ancora non a me ma all'amore che vicino al tuo cuore mi mise le catene....
Non dico di esser un angelo nero ne di far parte del mondo parallelo no ho ali né piume chiedo solo all'oscurità di prendermi nel suo grembo come un figlio indesiderato da vergine partoriente.
Cammina lentamente lungo la salita e non fermarti troppo a guardare chi ti deride mentre corre in discesa, i sassi ci saranno, le spine pure, troverai molto buio nella luce e sarà difficile per te distinguerlo, ti pentirai molte volte non vedendo la vetta e scruterai la strada dietro a te incerto se invertire i tuoi passi. Ma se avrai il coraggio di dar ascolto al cuore, se non smetterai di credere che questo mondo può esser cambiato, se troverai la forza per rimanere sempre te stesso allora non piangere quando i tuoi passi saranno ormai troppo stanchi e il traguardo ti sembrerà ancora lontano perché chi ti vuole bene non ti ha mai lasciato solo un attimo nel tuo cammino ed ora ti mostra che senza nemmeno accorgerti sei già arrivato alla meta. La strada che hai percorso non è dettata dal numero di passi che hai fatto ma da quanto amore e quanto impegno hai impiegato nel compierli.
Una notte mi accingo a camminare: porto con me il peso dell'oscurità... cerco con forza di passare dentro quel tunnel per attraversarlo e spiccare il volo ma le mie ali sono troppo grandi per esso! Aspetto fuori consapevole di non poter spiccare il volo perché il mio sogno non è abbastanza grande per le ali che porto. Aspetterò che sia la mia immaginazione ad esser più folle dei miei sogno...
Scende densa sul mio volto la lacrima, scende dal tempo quella goccia di sangue... mi sporca il viso e ancora indeciso apro le mie ali verso la notte ed a quello che non c'è cercando nell'oscurità riparo dal nulla... forgiato con ali nere cristallo mi accingo a volare verso quello che non ho!
Parliamo, non chiudiamoci nel silenzio, mano nella mano, senza abbassare il capo, ma guardandoci negli occhi con coraggio, ammettiamo i nostri errori; non importa se sono più gravi i miei o i tuoi, sapere chi ha sbagliato per prima non consola, ma è urgente liberarci da ogni astio, senza vinti né vincitori, ritrovar la fiducia l'un nell'altro, e lasciar che dal cuore una risata esploda sulla nostra stupidità, che per un attimo ci ha fatto scordare che niente al mondo è più bello dell'amore.
Rotola la vita come un barattolo preso a calci di notte sulla strada; messo in moto da un piede distratto o da qualcuno che ci vuol giocare, si ferma un po' qua un po' là, in attesa di altro impulso, per riprendere la sua corsa verso il niente, senza meta, senza fretta alcuna, tanto sa che prima o poi una ramazza lo spingerà in un cassone, per finire in un triste deposito di rifiuti.